L’aurora boreale, panorami mozzafiato completamente bianchi, scoperte e curiosità per chi ama i grandi paesaggi del Nord, le pianure sconfinate dominate da foreste e laghi che qui sono addirittura 188.000, parliamo della Finlandia.
Si possono accarezzare le renne, andare in slitta d’inverno, fare foto sulla linea del ‘napapiri’, il circolo polare artico , tutto in lingua rigorosamente finnica Voi direte, cosa c’entra questa notizia che si lega direttamente a Leonardo da Vinci, genio, grande pittore, ingegnere e scienziato italiano, uomo d’ingegno e talento universale del Rinascimento? C’entra perchè si parla sempre ed ancora di lui, anche qui. Il 28 dicembre scorso infatti, sono iniziati i lavori per la costruzione del ponte di ghiaccio più grande del mondo. Il luogo scelto è Juuka, in Finlandia, dove ogni anno il 13 febbraio si tiene il Festival del ghiaccio.
C’è anche un po’ d’Italia in questo ponte: infatti il progetto è stato pensato ben più di 500 anni proprio da Leonardo da Vinci che aveva proposto la sua idea di costruire un ponte in pietra che unisse le due sponde del Bosforo al Sultano Bejazet II .
Attrazione turistica ma non solo. Per più di un mese e mezzo, quindi, volontari, studenti e ricercatori dell’Università di Eindhoven, dipartimento Ambiente, saranno impegnati a costruire, partecipare e soprattutto assemblare, blocco su blocco, l’enorme struttura, lunga 65 metri e larga cinque. L’emozione ed il fatto interessante è proprio quello che Il disegno del ponte non è opera dell’ingegneria scandinava ma il progetto ha infatti più di 500 anni ed è a firma di Leonardo Da Vinci.
In passato l’università di Eindhoven aveva già stabilito un record, quello della cupola di ghiaccio più grande del mondo, oltre alla costruzione della Sagrada Familia, meravigliosa di ghiaccio.
La Finlandia vanta numerosi primati da parecchi anni ormai e molti non si lasceranno sfuggire anche questo ennesimo “brivido” : la costruzione si scioglierà in primavera e la fibra di cellulosa sarà riciclata, in perfetto stile ecosostenibile.
di Alessandra Paparelli
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