Pedofilia: contrastarla un tabù tutto italiano

pedofiliaNel nostro Paese pare che il problema della pedofilia sia un tabù, qualcosa di cui bisogna parlare sottovoce nonostante solo nello scorso anno siano state denunciate almeno 50 mila vittime di pedofili, (soprattutto bambine tra i 6 e i 10 anni) e siano spariti circa 3mila minori.

In aggiunta, secondo una stima della Comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con Eurostat, delle 120 mila donne che nel 2013 sono state costrette a prostituirsi, ben il 37 per cento erano minorenni.

A nulla sono servite interpellanze interrogazioni parlamentari, su tutte quelle del M5stelle, la 4-18650 presentata il 21 novembre 2012 (seduta n.721) al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro dell’interno, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della giustizia, al Ministro della salute, al Ministro degli affari esteri o  quella orale numero 3/00125, presentata l’11 giugno 2013, sul turismo sessuale degli italiani all’estero.

 Né la vecchia legislatura, né l’attuale sembrano interessate alla materia e quel che è peggio, non abbiamo neppure assistito all’auspicabile apertura del Vaticano, con l’insediamento di Papa Francesco.  Anzi, a tal proposito ricordiamo che la Conferenza Episcopale ha stabilito che i vescovi non sono tenuti a denunciare i pedofili nella gerarchia ecclesiastica.

Il Governo Renzi sembra addirittura andare in una direzione ancora più radicale: ha tagliato i fondi per l’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile e come non bastasse, vorrebbe sforbiciare i centri di Polizia Postale, gli stessi che in questi ultimi giorni hanno scoperto i casi di baby prostituzione in giro per l’Italia.

Detto ciò. Non resta che appellarci alla Provvidenza, affinché illumini le menti di chi compie tali atti e tenga lontani i minori da questa ignobile schiavitù.

di Simona Mazza

foto: lettera43.it

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