Palermo – Il sogno interrotto

antica focacceria

Il quartiere denominato Tribunali o “Kalsa” costituisce la prima unità di primo livello di Palermo; le unità di primo livello costituiscono le suddivisioni urbanistiche del territorio comunale del capoluogo siciliano, in totale, a Palermo, esistono 55 unità di primo livello.

Il quartiere arabo

Il primo nome del quartiere, Kalsa, deriva dall’arabo al Khalisa, che significa “la pura” o “l’eletta”; tale denominazione, con tutta evidenza, venne prescelta per separare il rione dalla parte della città vecchia nella quale le mire secessionistiche sembravano prevalere. Il nome attuale del quartiere è Mandamento Tribunali, anche se in città viene chiamato comunemente con il vecchio nome arabo; l’attuale denominazione è dovuta alla presenza dell’ex tribunale dell’Inquisizione, palazzo storico comunemente noto con il nome di Palazzo Chiaromonte‐Steri.

Il quartiere nacque durante il cosiddetto periodo arabo, e fu il primo quartiere esterno rispetto alle mura più antiche che si trovavano nella zona più ad ovest; venne costruito e fortificato allo scopo di farne un’area di difesa delle città distaccata dal vecchio centro. Durante la successiva dominazione normanna vennero abbattute le mura arabe lasciando solo le mura esterne della città, mentre nel periodo medievale la zona si espanse in modo disorganico e si unì casualmente prima al quartiere ebraico e poi alla cittadella fortificata.

La Chiesa di S. Francesco e la Focacceria del popolo

Nella parte settentrionale del quartiere sorge la chiesa dedicata a S. Francesco d’Assisi, anche se della chiesa originale, del XIII secolo, non rimane quasi nulla. Più volte danneggiata, restaurata e rimaneggiata, la chiesa deve il suo aspetto attuale all’ultimo intervento mirato a ripristinare, per quanto possibile, le forme originali. Proprio di fronte la Chiesa di S. Francesco, all’interno di una cappella sconsacrata trasformata in bottega, nel 1834 è sorto il locale storicoAntica Focacceria S. Francesco: il proprietario, Salvatore Alaimo, decise di aprire una “focacceria” per il popolo; ma, con il passare del tempo, il locale diventò luogo di incontro per benestanti, scrittori, artisti e politici.

La focacceria – nel corso dei decenni – ha cambiato notevolmente la propria struttura: oggi è un moderno bar ristorante dove si può consumare al banco oppure sui tavolini dei dehors posti nella bella piazzetta antistante al locale.

A Palermo nel cuore del centro cʹè un’antica focacceria davanti alla Chiesa di San Francesco”: questo è il luogo della canzone dei Modena City Ramblers, nel quale si ritrova la “banda del sogno interrotto”, costituita da ragazzi ideologi: i personaggi sono reali, e identificati nella canzone con i loro nomi; i “veri siciliani” che si oppongono coraggiosamente alla mafia e rifuggono la tentazione di scappare dalla Sicilia per andare “al nord” in cerca di un futuro migliore. Sono seduti allo stesso tavolo che aveva spesso ospitato Leonardo Sciascia; sono i ragazzi che hanno pianto Falcone e che, proprio quando arrivavano i corpi speciali dei “parà” a presidiare la loro terra, prima della strage di Via D’Amelio del 19 luglio 1992, hanno fatto volantinaggio e raccolto la tiepida solidarietà dell’opinione pubblica.

La banda del sogno interrotto, di A. Cottica / G. Rubbiani, interpreti Modena City Ramblers, 1996, Album,  “La grande famiglia”, Universal Music Publishing – Warner Chappel Music It.

Fonte foto: facebook.com/AFSFOfficial

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