Novellara, la nebula della pianura emiliana

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Novellara è un comune della provincia di Reggio Emilia di circa 14 mila abitanti, nella bassa pianura padana, a circa diciannove chilometri a nord di Reggio Emilia. Ha ben dieci importanti frazioni. Un piccolo tratto all’interno del territorio comunale è attraversato da Le Valli di Novellara e Reggiolo, sul posto chiamate semplicemente Valli. Un tempo erano estese paludi, mentre oggi l’area risulta completamente bonificata e resa Area di Riequilibrio Ecologico. Sono zone ricche di canali, ben arginate affinché formino casse di espansione in comunicazione con il canale Cavo Fiuma. Fino alla fine degli anni ’40 queste zone vallive venivano utilizzate per la coltivazione estensiva della canapa.

La storia di Novellara

Risale certamente ad un’epoca molto remota, come documentano le due teste romane di marmo risalenti al II‐III secolo d.C. rinvenute nel territorio. Ma è la dinastia dei Gonzaga, nel XIV secolo, a trasformare Novellara nella capitale di un piccolo stato indipendente. Il nome “Novellara” deriva dal termine latino nebula o nubila (nuvola), in riferimento alla frequente presenza della nebbia. Ma la tradizione popolare attribuisce il nome del luogo al termine latino nuvoletum, cioè coltivazione di viti novelle. Un’altra ipotesi richiama l’insieme delle parole ‘nobil aria’, con chiaro significato.

L’edificio monumentale più importante è La Rocca, che si erge nel centro cittadino. I lavori per la costruzione dell’imponente fortezza‐dimora gonzaghesca iniziano nel 1385, anche se soltanto oltre la metà del Quattrocento la Rocca acquista la consistenza di fortezza. Altro edificio di notevole interesse è il Teatro della Rocca, al quale si accede dal cortile interno della Rocca. Subisce una ricostruzione tra il 1862 al 1868 per andare a sostituire i due teatri precedenti. È un classico teatro d’opera all’italiana, costruito su modello dei graziosi teatri di Reggio Emilia e di Carpi.

Il paese di Augusto Daolio

Nel 1976 l’autore del brano, Gisberto “Gisbo” Cortesi – che aveva da poco concluso la propria collaborazione artistica con Francesco Guccini – viene a sapere che I Nomadi sono alla ricerca di brani d’autore per il loro prossimo disco. Invia al gruppo alcune canzoni, tra cui Il paese. Lo considera un omaggio ad Augusto Daolio, cantante e leader della band, nativo proprio di Novellara. La canzone piace molto ai Nomadi, che la incidono nel primo album del loro nuovo corso Noi ci saremo. Il brano musicale offre una descrizione essenziale ma efficace, quasi descrittiva, del territorio circostante il paese di Daolio. ”Grandi risaie e filari di pioppi” costituiscono lo scenario tipico di queste zone di pianura, dalle quali vista riesce a spaziare fino ad ammirare “allʹorizzonte montagne maestose”. Sono le montagne dell’Appennino tosco‐emiliano, l’imponente catena montuosa, ben visibile dalla pianura Padana, è formata dal monte Cusna edalle anticime Sasso del Morto (2078 m.) e monte La Piella (2071 m.).

Questo è il “corpo” della Novellara raccontata nel brano musicale, e “Fiumi e canali sono le sue vene”, con efficace e geniale riferimento ai canali che attraversano le Valli; e anche se “non si può dire che ci sia molto nel paese”, per l’autore da qui “l’orizzonte è tutto dʹoro”.

Luoghi & canzoni rende omaggio a Saman Abbas di Novellara

Il paese, di G. Cortesi, interpreti I Nomadi, 1977, Album “Noi ci saremo”, EMI

Fonte foto di copertina: www.comune.novellara.re.it

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