Non è un Paese per omosessuali

francia-omofobia-legge-internetImmaginate una coppia innamorata che passeggia mano nella mano. Si guardano, parlano, si sorridono, scherzano, si fanno carezze. Immaginate ora che siano due uomini o due donne. Per molti è semplicemente il ritratto di due persone che si amano. Per altri, invece, è un’immagine negativa, quasi disgustosa. Quando si parla di amore, l’immaginario comune oggi ci impone il binomio uomo-donna, escludendo le persone dello stesso sesso, bollate come “diverse”. Ma questa catalogazione, ancorchè all’apparenza fine a se stessa e priva di conseguenze, spesso sfocia nell’omofobia.

Letteralmente “paura dello stesso”, viene descritta come la fobia verso gli omosessuali, sebbene concretamente di tutto si può parlare tranne che di fobia. L’omofobo, infatti, nel momento in cui si trova davanti un omosessuale, difficilmente urla impaurito e si dà alla fuga, poiché le sensazioni prodotte in lui sono ben altre. Si potrebbe parlare più di fastidio, intolleranza, avversione e addirittura disgusto. Si badi bene: la fobia è una paura “inconscia”, non voluta; l’omofobia scaturisce dalla volontà del soggetto di credere a dei pregiudizi e di porre in essere comportamenti che questi impongono.

In altre parole, l’avere paura di qualcosa non si decide, l’intolleranza verso l’omosessuale si. Così come si decide, talvolta, di compiere azioni che “rendano giustizia” alle proprie stupide convinzioni, distruggendo speranze altrui, se non addirittura la vita stessa del “diverso”. Insomma, tutto pur di mortificare e fermare quelli che loro considerano dei deviati mentali socialmente pericolosi. Verrebbe da chiedersi, a questo punto, chi siano realmente i deviati mentali socialmente pericolosi: persone che scelgono di amare lo stesso sesso, o individui che odiano altri individui sulla base di pregiudizi, quindi di stupidi preconcetti, quindi del nulla. Orbene, credo che si possa affermare senza timore di smentita alcuno, che l’essere omofobo è, in un certo senso, essere razzista.

Se si analizza il termine “razzismo”, si potrà notare che il suo significato più ampio comprende “ogni atteggiamento o manifestazione di intolleranza”. Quindi sì, possiamo concludere che l’omofobo è un razzista. E in quanto tale deve essere lui sì discriminato, perchè se giustificato in quanto avente diritto di opinione ed espressione, può diventare pericoloso. Dalle opinioni spesso si passa alle azioni, e non può essere accettabile che in un paese civile del Terzo Millennio ci siano persone capaci di disprezzare il prossimo senza nemmeno conoscerlo,solo per pure convinzioni. Bisogna agire, sanzionare, arginare questa piaga che continua a diffondersi ovunque.

Solo così si eviteranno gli atti di bullismo omofobico, le discriminazioni e le persecuzioni. Solo così, quindi, potremo evitare suicidi di persone omosessuali che non hanno visto alcuna speranza di una luce aldilà del muro della sofferenza. Abbattiamo allora questo muro che dura ormai da troppo tempo: la luce è forte e luminosa, e si ricorda benissimo come illuminare.

di Giovanni Fuiano

foto: tempi.it

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