News dall’Europa – Le attività delle istituzioni – Aumenta il consenso per l’UE ma gli italiani sono i meno soddisfatti

Da oggi InLibertà si arricchisce di una nuova rubrica: News dall’Europa. La sezione, a cura del collega Carlo Felice Corsetti, avrà cadenza quindicinale e ci aggiornerà sulle attività del Parlamento europeo. Una finestra sull’Europa che, grazie all’esperienza nel settore ed alla professionalità del curatore, ci permetterà di essere informati in maniera dettagliata delle nuove direttive europee, delle attività politiche dei gruppi parlamentari e di seguire da vicino, anche attraverso interviste ai protagonisti dell’imminente campagna elettorale, le nuove elezioni che si terranno nei 27 stati membri dell’Unione europea tra il 23 e il 26 maggio del 2019. (EdS)

Eurobarometro: aumenta il consenso per l’UE, ma gli italiani sono i meno soddisfatti.

Il 43 % degli italiani intervistati è convinto che l’Italia non ha ricevuto benefici dall’essere membro dell’Unione europea. E’ la percentuale più bassa d’Europa, anche se in crescita di 4 punti percentuali dal settembre 2017 e con un andamento positivo negli ultimi anni. Per quanto riguarda l’euro, invece, il 65% degli italiani si dichiara favorevole, con una percentuale in crescita di 4 punti dal marzo 2018 che supera nettamente la media europea, che è del 61%.

A livello globale, il 68% degli europei ha dichiarato, in netta maggioranza, di ritenersi soddisfatto dell’appartenenza all’UE. In particolare il 62% degli intervistati vede con favore l’adesione del suo Paese all’UE. Sono le percentuali più alte degli ultimi 25 anni. Si rileva anche una maggiore attenzione verso l’Unione Europea, sicuramente dovuta alle preoccupazioni diffuse per gli effetti della Brexit. Il 66% del campione, in caso di referendum, sceglierebbe di restare in Europa mentre solo il 17% voterebbe per uscire dall’UE. Le elezioni europee del maggio 2019 sono ormai ben note al 41% degli intervistati e considerate di interesse dal 51%. Fra i temi prioritari della prossima campagna elettorale conquista il primo posto l’immigrazione, con il 50% degli intervistati, percentuale che sale al 71% per gli italiani. Seguono l’economia al 47% (62% per gli italiani), la disoccupazione giovanile al 47% (59% per gli italiani) e la lotta al terrorismo con il 44%. Lo dice l’ultimo sondaggio effettuato tra l’8 e il 26 settembre 2018 da Kantar Public nei 28 Stati membri, con un campione di 27474 europei di 16 anni o più, intervistati con metodologia ‘face to face’.

 “In quasi tutta Europa cresce l’apprezzamento per l’appartenenza all’Unione e per i benefici che ne derivano, con livelli record dal 1983 – ha commentatoil Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani – Anche la moneta unica piace alla grande maggioranza dei cittadini. In Italia il gradimento per l’Euro supera la media europea – 65% contro il 61% -, ed è cresciuto del 4% rispetto a marzo 2018. Ma non possiamo certo cullarci sugli allori. In alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, la percentuale di chi pensa che l’appartenenza all’Ue sia positiva è ancora troppo bassa. Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per dimostrare che l’Unione sa dare risposte davvero efficaci ai principali problemi degli europei, come immigrazione, sicurezza e disoccupazione”.

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Approvato dal Parlamento europeo l’aggiornamento della legislazione UE  su media audiovisivi e piattaforme video.

Il provvedimento prevede, in sintesi, un 30% dei contenuti europeo, la pubblicità soggetta a limitazioni, i bambini e i minori più protetti dalla violenza e l’estensione delle norme alle piattaforme online tipo Netflix. Per diventare esecutiva la legge dovrà essere approvata dal Consiglio dei ministri UE, mentre gli Stati membri dovranno recepire le nuove regole all’interno delle proprie leggi entro 21 mesi dall’entrata in vigore. L’approvazione è stata ottenuta con largo margine: 452 voti a favore, 132 contrari e 65 astensioni. Saranno interessati al rispetto delle nuove norme emittenti radio e TV, sistemi di condivisione di video (Facebook e You Tube) e video on demande (Google play, ITunes, Amazon video, Netflix ecc.). Particolare attenzione è stata posta nella difesa dei minori dalla violenza e dalla pubblicità mirata. No all’odio e alla pornografia. I dati personali dei minori sono protetti da un meccanismo che ne impedisce la profilazione e l’uso commerciale. A sostegno della cultura interna del settore radiotelevisivo, il 30% dei contenuti della piattaforma online dovranno essere europei. La nuova normativa pone anche limitazioni allapubblicità, che non può superare, tra le 06.00 e le 18.00, il 20% della durata della trasmissione giornaliera. Analogamente ci sarà il limite del 20% della trasmissione nella finestra 18.00 – 0.00. Vengono altresì regolamentate l’accessibilità, l’integrità del segnale e la crescita delle autorità di regolamentazione.

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Cancellati Fondi di preadesione alla Turchia per 70 milioni di euro.

Lo scorso anno il Parlamento e il Consiglio avevano messo in riserva 70 milioni di euro di preadesione della Turchia, sottoponendoli alla condizione del conseguimento di “miglioramenti tangibili nei settori dello Stato di diritto, della democrazia, dei diritti umani e della libertà di stampa, in base alla relazione annuale della Commissione“. Ma la condizione posta non ha avuto il riscontro auspicato. La relazione annuale della Commissione sulla Turchia del 17 aprile 2018 ha verificato che “la Turchia si è molto allontanata dall’Unione europea, specie per quanto riguarda lo Stato di diritto, i diritti fondamentali e l’indebolimento del sistema di bilanciamento dei poteri.

Per questi motivi la Commissione ha proposto l’impiego alternativo dei 70 milioni nel rafforzamento delle attività legate alle rotte migratorie del mediterraneo centrale, nel sostegno degli aiuti umanitari in Siria. La relazione di Siegfried Muresan (PPE) sulla cancellazione della riserva connessa al sostegno alla Turchia, è passata con 544 voti favorevoli, 28 contrari e 74 astensioni.

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Il Parlamento europeo approva due risoluzioni sulla semplificazione del sistema IVA.

La prima è finalizzata al miglioramento degli scambi nel mercato unico e alla limitazione delle frodi sull’iva. L’altra vuole stabilire aliquote IVA più chiare. Il pacchetto di riforma dell’IVA nasce dalla scoperta che l’Unione Europea perde fino a 50 miliardi di euro l’anno per frodi IVA transfrontaliere. Le due risoluzioni sostengono l’azione della Commissione e propongono un’aliquota massima del 25% con un sistema automatico di notifiche delle variazioni delle norme IVA e con un portale informativo automatico con le aliquote IVA presenti in tutta l’UE. La prima è passata con 536 votia favore, 19 contrari e 110 astenuti, mentre quella sulle aliquote con 615 a favore, 9 contrari e 43 astensioni. Le proposte saranno inviate al Consiglio, tenuto conto che il Parlamento viene solo ‘consultato’ in materia di fiscalità.

Attualmente in Europa abbiamo un mosaico di sistemi IVA pieni di scappatoie e buchi – ha dichiarato il relatore Jeppe Kofod (S&D, DK) durante il dibattito – Ciò ha portato a una crescente perdita di entrate IVA (divario IVA). Con le riforme in discussione possiamo ridurre il divario dell’IVA di 41 miliardi di euro all’anno e ridurre i costi amministrativi per le imprese di 1 miliardo di euro all’anno“. L’altro relatore, Tibor Szanvi (S &D , HU), ha aggiunto “completare la riforma del sistema IVA è fondamentale per sostenere le imprese dell’UE. Il sistema attuale, semplicemente, non è adatto al mondo globalizzato di oggi. Le riforme riducono la discriminazione tra gli Stati membri pur mantenendo la flessibilità e sostengono le PMI e la dimensione sociale e ambientale“.

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Chiesta dagli Europarlamentari la riduzione del 40% delle emissioni CO2 delle auto.

Nel progetto di legge, approvato con 389 voti a favore, 239 contrari e 41 astensioni,si propone la riduzione del 40% delle emissioni entro il 2030, con una fase intermedia del 20% entro il 2025.

I costruttori inadempienti dovranno versare un’ammenda al bilancio dell’Unione Europea, che alimenterà fondi da destinare ai lavoratori con alta qualificazione danneggiati dalle innovazioni nel mondo automobilistico. Alle auto elettriche e ai veicoli che emettono meno di 50 g CO2/km, dovrà essere garantita una quota di mercato del 20% entro il 2025 e del 35% entro il 2030.

La Commissione europea viene invitata a rendere operativo entro il 2023 il test delle emissioni di CO2 in condizioni di guida reale e a legiferare per mettere a disposizione dei consumatori informazioni su consumi di carburante, emissioni di CO2 e inquinanti delle nuove auto. Nell’UE i trasporti sono l’unica area importante con emissioni di gas a effetto serra ancora in aumento.

Gli impegni assunti nel 2015 alla COP21 impongono l’accelerazione della decarbonizzazione dei trasporti per poter raggiungere l’azzeramento delle emissioni entro il 2050. Tra l’altro, i cambiamenti globali con riferimento alla propulsione elettrica in corso nel mondo automobilistico, impongono ormai ai costruttori europei una più veloce variazione energetica.

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Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2018. Dibattito sul ‘Futuro dell’Europa’.

Il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, nel suo intervento al dibattito, ha dichiarato, tra l’altro: “Anche se con modalità diverse, il Parlamento europeo e il Comitato delle Regioni riuniscono membri eletti dai cittadini a livello europeo, locale e regionale. Forti di questa prerogativa, dobbiamo lavorare insieme per offrire risposte concrete ai nostri cittadini, e per progettare insieme a loro un’Europa più efficace, più giusta e più rappresentativa. I rappresentanti eletti a livello regionale e locale in Europa svolgeranno un ruolo cruciale nelle prossime elezioni europee. Essi conoscono e comprendono i problemi e le necessità del territorio e dei cittadini che amministrano. Sono nella posizione migliore per dare ascolto alle cause profonde delle loro preoccupazioni, e per trovare soluzioni efficaci. Dobbiamo unire le nostre forze. Non possiamo permettere che venga messo in crisi il sistema di principi e valori che hanno fatto del progetto europeo un successo senza precedenti. Non possiamo dare per scontati lo stato di diritto, la democrazia, il benessere. Il rischio di perdere le nostre conquiste di civiltà è sempre dietro l’angolo: è compito nostro difenderle ogni giorno”.

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