New York verso la normalità

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New York, i suoi grattacieli, Time Square gremita di turisti, le Avenue colorate di giallo dai taxi che scorrono su e giù, i treni della metropolitana sovraffollati nelle ore di punta, le stradine strette del Financial District dove migliaia di persone camminano rapide per raggiungere gli uffici. Di questa New York, oggi, sono rimasti solo i grattacieli; per il resto, Time Square è vuota, lungo le Avenue il traffico scorre regolare, i taxi non sono molti, i treni della metropolitana difficilmente sono pieni. Ed il Financial District è deserto.

In realtà, New York è una città che sembra essere uscita dalla pandemia Covid: i negozi sono tutti aperti e lo sono i ristoranti, per una capienza massima che era del 25% fino alla settimana scorsa e adesso è aumentata al 50%. Non in tutti i bar ci si può sedere: gli Starbucks, ad esempio, lavorano solo per il take away. Sono ancora in vigore le restrizioni dovute al virus, tra tutte l’uso della mascherina, obbligatoria anche per i bambini dai quattro anni, – e da tutti utilizzata anche per strada – ed il distanziamento dei 6 ft – poco meno di due metri.

Da oltre un anno, per proteggersi dal virus, il paese ha chiuso i suoi confini con tutto il mondo: per entrare in America occorre un visto di lavoro che viene rilasciato solo per attività professionali ritenute di particolare importanza. I turisti, quindi, non sono ammessi e gli alberghi, rimasti vuoti, sono quasi tutti chiusi.

Togli i turisti, Manhattan già si svuota.

Aggiungi, poi, che dal marzo del 2020 gli uffici finanziari sono chiusi e riapriranno quando la vaccinazione avrà coperto tutti, ecco che il volto dell’isola newyorkese cambia. 

Chi è stato a Manhattan avrà passeggiato per il quartiere della finanza, chi non ci fosse stato lo avrà visto in film e serie tv americane: è la punta di Manhattan, è dove c’è Wall Street, è il luogo dove sorgevano le Torri Gemelle e dove oggi svetta il nuovo grattacielo, la Freedom Tower. Qui si concentrano gli uffici finanziari. 

È sempre stata un’area incredibilmente affollata di persone e di automobili, di taxi e camioncini che caricavano e scaricavano qualcosa; il suono dei clacson e dei motori, rimbalzando tra le pareti dei palazzi nelle strade strette, creava un rumore  continuo, incessante. Serviva a poco uscire dal dedalo di strade ed arrivare sulla Broadway, strada più ampia, o passeggiare nel parco dove due fontane segnano il perimetro che era delle Torri: il rumore del traffico arrivava anche lì e si sommava al suono dell’acqua.

Adesso il Financial District si è svuotato completamente, tanto che Century21, un colosso dell’outlet che occupava un palazzo di 5 piani di fronte al World Trade Center, ha chiuso: lo frequentavano migliaia di persone al giorno, con la chiusura degli uffici si erano ridotte a poche centinaia a settimana.

L’effetto del Covid, in questo quartiere, è il silenzio: le ombre che i grattacieli proiettano sulle strade non sono più tagliate dal via vai della gente, i bar ed i ristoranti, che erano sempre affollati, sono vuoti; la pavimentazione bianca del World Trade Center abbaglia perché non ci sono più migliaia di persone che la colorano.

Manhattan, senza la frenesia di chi lavora in finanza e senza turisti, ha un’altra faccia e non sempre è migliore.

A Time Square non ci sono più persone a naso in su ma homeless e povera gente che sembra essersi accampata davanti alle porte dei teatri chiusi: un’umanità abbandonata, che dorme per terra, fuma sigarette rimediate, qualche volta si droga. C’è spesso qualcuno che parla da solo o urla ad un nemico invisibile. Nessuno pare farci caso.

Nel Village la vita ha ripreso a scorrere quasi come un tempo, con tavolate di persone che mangiano insieme, all’aperto; solo le file, ordinate, fuori dai negozi ricordano che ancora il Covid c’è o ci può essere, anche se qui si vaccina senza sosta, 24 ore al giorno.

E senza sosta continuano a costruire palazzi nuovi, sempre più attaccati tra loro, così alti da imprigionare la luce del sole che rimane lassù, nel cielo, e sulle strade non riesce a scendere. 

Le misure di contenimento e la vaccinazione di massa stanno riportando New York alla normalità. Le strade della città torneranno a brulicare. 

Tornerà il traffico, il suono dei clacson; torneranno le file di taxi gialli.

Tornerà il rumore, la confusione, la frenesia di chi corre in ufficio.

Riapriranno i cinema ed i teatri; a Time Square torneranno i turisti e gli homeless si sposteranno altrove, all’ombra di qualche nuovo grattacielo sempre più alto.

Foto di Free-Photos da Pixabay 

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