Netflix: Rotten svela i segreti del “marcio” mondo alimentare

RottenL’industria alimentare vive una fase di transizione ed ogni giorno c’è qualcuno che cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica verso una maggiore sostenibilità.

Ciononostante, la maggior parte dei consumatori non è ancora consapevole dei problemi che affliggono il sistema alimentare globale.

Per anni abbiamo infatti avuto la convinzione di conoscere perfettamente le regole che governano l’industria alimentare, ma forse abbiamo omesso di porci le domande giuste.

Secondo Melanie Joy, autrice del libro “Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche” la principale difesa di un sistema che non vuole cambiare è l’invisibilità.

Nell’ultimo mezzo secolo il cibo infatti si è trasformato in un bene da commerciare, alla stessa stregua di qualsiasi azione e titolo, “dietro la cui realizzazione si nascondono meccanismi sempre più pericolosi: il principio di qualità e attenzione alla produzione ha lasciato il posto a escamotage di ogni genere per generare sempre più profitto.

L’offerta non riesce a soddisfare la domanda così si ricorre ad ogni mezzo possibile per continuare a speculare sui prodotti alimentari della grande distribuzione finendo, ad esempio, con il convincere la gente che basti inserire un intruglio dorato dentro un orsetto di plastica per chiamarlo miele”.

Rotten

“La verità è difficile da digerire”, afferma lo slogan.

A fare luce sul settore alimentare ci pensa la nuova serie tv “Rotten”, (“marcio”) in onda su Netflix da Gennaio.

rotten_vertical-main_pre_us-copy-2La serie tv vorrebbe indurre milioni di spettatori in tutto il mondo ad aprire gli occhi sul mondo del crimine dell’alimentare: un sistema che ad oggi è corrotto, sporco, inumano, carico di frodi finanziarie e sotterfugi.

Prodotto da Zero Point Productions, gli stessi creatori di “The Mind of a Chef” e della serie di successi Anthony Bourdain No Reservations” e “Parts Unknown“, “Rotten” ci introduce passo passo dietro al mondo sommerso della produzione alimentare aziendale guardando, tra le altre cose, alla produzione e al consumo di pollo, latte, miele, aglio e frutti di mare.

L’obiettivo è descrivere “il vero trattamento criminale, immergendosi profondamente nella malavita della produzione alimentare per esporre la corruzione, i rifiuti e i pericoli reali dietro le abitudini alimentari quotidiane. In un mondo in cui enormi catene di fornitura globali si intrecciano e si consolidano sempre di più, questa serie inizia sul piatto della cena … e segue i soldi che stanno dietro ogni presunta regolamentazione e innovazione”.

“Se mangi cibo, questo è un problema di cui ti devi preoccupare”, spiega in modo minaccioso la voce del trailer della serie tv.

Diversamente dal documentario Cowspiracy, Rotten non si focalizza tuttavia sul benessere degli animali, ma sul sistema di produzione del cibo, offrendo una prospettiva in grado di farci comprendere perché sia proprio questo sistema a generare “mostri” soprattutto nelle produzione di cibo animale.

Risultato? Alla luce dei fatti narrati non possiamo che renderci conto del fatto che l’industria esaminata è sofferente e crea sofferenza.

La serie è composta da sei episodi, tra cui spiccano “Honeygate”, ovvero il business globale del miele, la scienza dietro le allergie alimentari e il modo in cui le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina influenzano “l’americano” medio.

I titoli sono: “Avvocati, pistole e miele”, “Il problema delle arachidi”, “Respiro d’aglio”, “Uccello grosso”, “Denaro latte” e “Il merluzzo è morto”.

Con questa incursione nel mondo della salute umana, della sostenibilità, dei cambiamenti climatici e della crudeltà sugli animali, Rotten ha il giusto potenziale per innescare conversazioni e influenzare il cambiamento nel modo in cui il cibo viene acquistato e consumato.

Il messaggio?

La serie ha un messaggio abbastanza chiaro: la produzione di cibo ha bisogno di diventare molto più circoscritta e più locale se vogliamo che sia sostenibile per i produttori, i consumatori e il pianeta in generale.

L’integrazione verticale e i monopoli stanno infatti creando condizioni orribili per gli animali, avvitando gli agricoltori, in quasi tutti i casi si stanno danneggiando gli ecosistemi già disperatamente squilibrati del pianeta e si stanno ammaliando o uccidendo i consumatori.

Tutti hanno bisogno di sapere, anche perché se li lasciamo agire, tutte le volte che facciamo la spesa o che andiamo a mangiare nei fast food o ristornati, avalliamo i criminali alimentari e le loro malefatte.

“Stiamo creando le condizioni per la frode e il furto e le violazioni del benessere degli uomini e degli animali con la nostra folle e sempre crescente richiesta di quantità gigantesche di calorie a buon mercato. Non è fattibile produrre o consumare cibo locale, sano e ragionevole, e questo non dovrebbe essere vero”.

 Conclusioni

Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza ma l’illusione della conoscenza” dice Stephen Hawking, e nessuna citazione sarebbe più appropriata in campo alimentare.

info: Rotten Netflix

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