Napoli, chapeau. E’ la Regina del Mediterraneo

foto di Ilaria Cordì

foto di Ilaria Cordì

Napoli: è lei la Regina del Mediterraneo

“Napul’ è nu sole amaro Napul’è addore e mare”

Cantava, così, Pino Daniele probabilmente guardando dalla sua finestra l’immensità di Napoli e dei suoi colori che vengono raggiunti quando il sole tramonta davanti il Vesuvio. Napoli: una città a volte troppo presa di mira dai pregiudizi degli italiani e a volte non del tutto capita. Culla della cultura da secoli, la città di Totò per questo Natale 2016 è riuscita a regalare tante emozioni grazie anche un’organizzazione impeccabile data dal lavoro che il sindaco De Magistris e la sua giunta svolgono da anni.  

Boom per la cultura. Per il Cristo velato 3mila biglietti

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Testate nazionali hanno riportato dati che la città partenopea ha raggiunto nelle feste appena passate, ma soprattutto nella giornata di Santo Stefano: la Cappella Sansevero dove è riposto il Cristo Velato, la scultura marmorea del 1753 dell’artista Giuseppe Sanmartino, ha raggiunto ben 3mila biglietti venduti quasi quanto tutti i musei presenti in loco: la biglietteria nella chiusura serale ha contato 2982 ticket d’ingresso.

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Alle spalle della Cappella Sansevero troviamo il patrono dell’urbe: il Museo della Cappella del Tesoro del patrono, San Gennaro, dove il direttore Paolo Iorio ha visto staccare rispettivamente 420 biglietti per la chiesa e 1050 per il museo. Ma non solo: il Madre, museo di arte contemporanea in via Settembrini, ha contato nel fine settimana natalizio ben 840 ospiti. La galleria, diretta da Andrea Viliani, regala al pubblico oltre alla collezione permanente con opere di Clemente, Paladino, Anish Kapoor e altri artisti dell’arte contemporanea, anche tre mostre: la Retrospettiva a luce solida di Mauri; il project room le Sette Stagioni dello Spirito di Tosatti e il Presepio di Jimmie Durhan, inaugurato giovedì 22 dicembre.

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Come dare torto ai turisti italiani e stranieri che hanno scelto Napoli per trascorrere le festività natalizie: la città offre un numero spropositato di bellezze sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista della tradizione. A pochi passi dalla Cappella Sansevero, girando per i vicoli facendosi rapire dagli odori, si raggiunge la caratteristica Spaccanapoli«…un rettilineo di più di un chilometro, stretto e vociante, che divide in due l’enorme agglomerato. E’ il cuore di  questa babele della storia», nel quale si trova una delle vie più famose al mondo, San Gregorio Armeno, la via dei presepi e dell’artigianato al naturale, quello genuino, quello fatto a mano. Dalle statuine alla salita di Capodimonte, magari intervallati da una pausa al sapore di babà o sfogliatella, dove si trova una delle Pinacoteche più importanti dal punto di vista artistico: il Museo nazionale di Capodimonte , nel quale si può trovare la Flagellazione di Caravaggio e la Crocifissione del Massaccio o La donna con il liuto di Vermeer.

Si replica: Capodanno 2016-2017

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Se non siete riusciti durante il weekend di Natale, non preoccupatevi Napoli vi regala anche un benvenuto all’anno nuovo con i fiocchi. Piazza del Plebiscito ospiterà il concertone dove, insieme ai Tiromancino, Clementino, Giulia Luzi, gli Stadio e tanti altri artisti della scena italiana ed estera, saluterete il nuovo anno. A partire dalle ore 1.30 si raccomanda di andare verso Castel dell’Ovo e alzare gli occhi: il cielo si illuminerà dei tradizionali fuochi che ogni anno incantano adulti e bambini; subito dopo il lungomare diverrà una discoteca a cielo aperto, battendo così il record della discoteca più grande d’Europa.

Dopo il primo dell’anno vi consigliamo di prendere il traghetto e girare le isole del Golfo di Napoli: Procida, Ischia e Capri sapranno concludere il bellezza le vostre vacanze.

Con l’occasione, la redazione di Inlibertà vi augura Buon Anno!

 

 

 

 

 

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