Mondiali di ciclismo. Trentin si lascia sfuggire la maglia iridata

Mondiali di ciclismo ad Harrogate, nello Yorkshire, Gran Bretagna. Vince la prova maschile su strada il danese Mads Pedersen sul nostro Matteo Trentin e lo svizzero Stefan Kung. Ci consoliamo comunque con la medaglia d’argento che è il miglior risultato dal 2008, quando vinse Ballan. Da allora non eravamo mai saliti sul podio.

Il rammarico è comunque grandissimo, perché Trentin era il nostro uomo di punta e la squadra aveva lavorato per lui. E, per come si era messa la corsa, tutto sembrava che potesse andare nel verso giusto. Trentin si è presentato sul traguardo finale, in una volata a tre, dove era nettamente il più veloce. Negli ultimi 200 metri, però, gli sono mancate le gambe ed ha perso l’occasione della sua carriera.

Erano undici anni che non salivamo sul podio ai mondiali di ciclismo

La corsa è stata falcidiata dal maltempo, tanto che il percorso è stato accorciato da 285 a 261 km. Favorito della vigilia: lo slovacco Peter Sagan, già tre volte iridato. Seguiva l’olandese Julian Alaphilippe, quest’anno trionfatore della Milano-Sanremo e della Freccia Vallone. Poi il suo connazionale Mathieu Van der Poel, iridato in carica di ciclocross e vincitore dell’Amstel Gold Race. Trentin, veniva subito dopo.

All’inizio del penultimo giro, a 27 km dal traguardo, scatta una fuga a cinque. Sono Trentin, l’altro azzuro Moscon, Kung, Pedersen e Van Der Poel, uno dei favoriti. A 12 km dal traguardo Van der Poel non ce la fa più. Le condizioni del tempo si sono rivelate proibitive anche per uno specialista di ciclocross. Dopo qualche km si stacca anche Moscon e alla fine rimangono in tre. Sembra la situazione ideale per Trentin che scatta per la volata partendo dalla seconda posizione. Forse era troppo presto. Pedersen lo recupera e lo supera a una decina di metri dal traguardo, laureandosi campione del mondo.

La prova mondiale a cronometro si è snodata per 54 km da Northallerton ad Harrogate. Ha stravinto l’australiano Rohan Dennis, bissando il titolo conquistato dodici mesi fa a Innsbruck. Ben 1’09 il distacco tra lui e il secondo arrivato, il baby fenomeno belga Remco Evenepoel. Dopo di loro, ha conquistato una splendida medaglia di bronzo il nostro Filippo Ganna, campione italiano in carica e tre volte iridato nell’inseguimento su pista. In venticinque anni è solo la terza medaglia ottenuta dall’Italia in questa specialità.

Nelle prove femminili un’americana evita la doppietta delle olandesi

La prova su strada femminile è stata dominata dalla 36enne olandese Annemiek van Vleuten. Ha vinto dopo una storica fuga solitaria di ben 106 km. Alle sue spalle, la connazionale Anna van der Breggen, campionessa uscente a più di quattro minuti. Terza l’australiana Amanda Spratt. medaglia di bronzo. La nostra Elisa Longo Borghini, è giunta quinta, staccata solo a pochi chilometri dal traguardo dalla seconda olandese.

La vincitrice si è così rifatta della delusione della prova a cronometro dove, da campionessa uscente, era giunta solo terza. Anche in questa gara Anna Van Breggen si è dovuta accontentare della medaglia d’argento. Le due olandesi, ancorché favoritissime, infatti, nulla hanno potuto di fronte allo strapotere della statunitense Chloè Dygert. L’americana si è aggiudicata la maglia iridata con un distacco abissale sulle due orange. 

In questi mondiali di ciclismo sono stati i giovani a farsi onore tra gli azzurri

Il bilancio dell’Italia in questi mondiali di ciclismo è stato ampiamente positivo grazie alle categorie più giovani. La prova a cronometro juniores è stata clamorosamente vinta da Antonio Tiberi. Il ragazzo ha avuto un problema meccanico subito dopo la partenza ma non si è affatto arreso. Cambiata la bicicletta, dopo aver perso almeno una trentina di secondi sui migliori ha ripreso il percorso come se nulla fosse. Si è così laureato campione del mondo di categoria con 7″ di distacco sull’olandese Leijnse e 12″ sul tedesco Brenner. 

Maglia iridata nella prova Under 23 anche per Samuele Battistella. Il vicentino, in realtà, aveva tagliato il traguardo per secondo, superato in volata dall’olandese Eekhoff. Ma a salire sul gradino più alto del podio è stato l’azzurro, essendo stato il suo avversario squalificato. Si era infatti fatto trainare dall’auto ammiraglia, per rientrare nel gruppo di testa, dopo una caduta. Tra gli juniores, nella prova in linea, abbiamo conquistato l’argento anche con Alessio Martinelli. Grazie a tali successi, l’Italia si è piazzata al terzo posto nel medagliere complessivo, dopo Stati Uniti e Olanda (2 ori, 2 argenti e un bronzo).

Fonte foto: La Repubblica

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