Meno figli per contrastare l’aumento delle emissioni di Co2

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Nell’Occidente non si fanno più figli. Le giovani coppie sono troppo povere, preoccupate per il futuro o focalizzate sulla carriera. Dal “nostro” punto di vista, perciò, stupisce sentir parlare di “controllo delle nascite”. Eppure questa è la soluzione che secondo il Sierra Club, tra le più antiche organizzazioni ambientaliste degli Stati Uniti, permetterà di ridurre le emissioni di Co2.

Come sappiamo, al di fuori di Europa e Stati Uniti, il mondo continua a popolarsi a ritmi vertiginosi e abbiamo oltrepassato la soglia dei sette miliardi. Stime recenti parlano di 220mila nuove bocche da sfamare ogni giorno. Il che significa più agricoltura e allevamento intensivi, nuove città da costruire e nuove foreste da abbattere.
Ogni anno emettiamo Co2 per nove miliardi di tonnellate, che raddoppieranno nei prossimi cinquant’anni se non verranno adottate da subito contromisure efficaci. Ecco allora che nel “triangolo della stabilizzazione”, accanto a soluzioni già conosciute –autovetture a idrogeno e ibride, solare ed eolico al posto del carbone, agricoltura conservativa, stop alla deforestazione, drastica riduzione dei consumi nei paesi ricchi- troviamo una voce che ricorda certe note politiche della Cina di fine anni Settanta: “sostegno a livello internazionale della pianificazione familiare”. Secondo il Sierra Club il controllo delle nascite nei Paesi in via di sviluppo sarebbe in grado di garantire un risparmio di 25 tonnellate di emissioni nei prossimi cinquant’anni.  Lo stesso risultato che si otterrebbe sostituendo le auto a benzina con quelle ibride o l’energia prodotta dal carbone con quella da fonti rinnovabili.

Gli ambientalisti si sono prontamente difesi dal coro di voci indignate verso una proposta che inneggerebbe alla violazione dei diritti umani quale avvenne nella Cina post-Maoista. Al contrario, la pianificazione familiare consiste nel garantire l’accesso ai metodi contraccettivi ai 125 milioni di donne nel mondo che rischiano gravidanze indesiderate, insieme ad una corretta educazione sessuale. Nessuna politica del “figlio unico”, dunque. Si tratta semplicemente di evitare le nascite  non volute attraverso una prevenzione consapevole.

di Eleonora Alice Fornara

foto: blogspot.it

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