Medicina Estetica, Acinapura e Bozzone raccontano l’eccellenza italiana del Fatebenefratelli di Roma

Beauty_report_2014Intervistiamo in “tandem” due dottoresse del Servizio Ambulatoriale di Medicina Estetica dell’Ospedale Fatebenefratelli (denominato SAMEst), che ha come direttore scientifico il dottor Emanuele Bartoletti e come coordinatore il dottor Fulvio Tomaselli.

Si tratta di Myriam Bozzone, (a destra nella foto in basso con la collega Acinapura) che dopo la laurea in medicina e chirurgia presso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma, si è diplomata nel 1999 presso la scuola quadriennale di medicina estetica con il massimo dei voti “. Dal 2000 lavora come libero professionista presso il servizio ambulatoriale di medicina estetica (SAMEst): da 4 anni è responsabile di giornata presso questo ambulatorio. Impegnata nella ricerca e pubblicazione di lavori scientifici in ambito medico-estetico , partecipa attivamente ai congressi, corsi e seminari che organizza la società italiana di medicina estetica.

L’altra è Rosa Acinapura, laureata in medicina e chirurgia presso l’ Università degli Studi di Bari. Ha frequentato la Scuola Internazionale di Medicina Estetica diretta dal Professor Carlo Alberto Bartoletti conseguendo il diploma di specializzazione post universitaria con il massimo dei voti. Da 10 anni lavora presso il Servizio Ambulatoriale di Medicina Estetica, prima come stagista poi come medico, libero professionista. E’ stata, inoltre, responsabile di attività didattiche nell’ambito della scuola di formazione, in qualità di tutor d’aula e d’ambulatorio. Impegnata in attività di ricerca medico- scientifica.

Prima tuttavia mi soffermerò sul “demiurgo” e sul centro di medicina estetica da lui fondato.

Carlo Alberto Bartoletti, medico specialista in cardiologia, gastroenterologia, gerontologia e geriatria, dopo aver partecipato alla fondazione della Società Francese di Medicina Estetica, avvenuta a Parigi nel 1973 per intuizione e merito di Jean-Jaques Legrand, medico specialista in endocrinologia, è stato il primo a portare la Medicina Estetica in Italia dove, nel 1975 ha fondato, a Roma, la Società Italiana di Medicina Estetica (SIME).

La Medicina Estetica, secondo la filosofia del prof. Carlo Alberto Bartoletti e quindi della SIME, non ha per unico obiettivo la soluzione degli inestetismi denunciati, ma lo scopo ultimo è di più ampio respiro in quanto tende a promuovere e stimolare la costruzione e ricostruzione di una armonia e di un equilibrio individuale attraverso l’attivazione di un programma di medicina educativa, sociale, preventiva e correttiva, curativa e riabilitativa.

Nella fase preventiva , i medici insegnano come conoscere e accettare le strutture fisiche ereditate, per proteggerle e gestirle secondo regole di igiene di vita: alimentare, fisica, psicologica ,comportamentale e cosmetologica.

Nella fase correttiva il programma si avvale esclusivamente di metodologie e tecniche ufficiali: medico-chirurgiche, fisiochinesiterapiche, termali e cosmetiche.

L’ufficialità è data, come sempre in medicina, da sperimentazioni di ricerca fondamentale e clinica effettuate in ambiente universitario ed ospedaliero, i cui risultati vengono pubblicati su riviste scientifiche ufficiali.

La Medicina Estetica è una medicina per la qualità della vita, che interpreta al meglio quanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) va dichiarando da anni: la salute deve essere considerata non come assenza di malattia, ma come benessere psicofisico e sociale della collettività.

Questa è la filosofia che ispira la SIME,la sua espressione didattica rappresentata dalla Scuola Internazionale di Medicina EsteticaEST11099adacfa8dd15746e7dbb18d5d362 della Fondazione Internazionale Fatebenefratelli di Roma e il Servizio Ambulatoriale di Medicina Estetica (SAMEst) dell’Ospedale Generale San Giovanni-Calibita Fatebenefratelli all’Isola Tiberina di Roma.

Dal 1990 la SIME ha dato vita, prima società scientifica al mondo in ordine di tempo nell’ambito dell’Unione Internazionale di Medicina Estetica (UIME), ad una Scuola quadriennale di formazione in Medicina Estetica, riservata a laureati in Medicina e Chirurgia, in collaborazione con la Fondazione Internazionale Fatebenefratelli.

La  SIME attraverso la Scuola Internazionale di Medicina Estetica-FIF,ha ispirato con la sua filosofia, l’apertura del Servizio Ambulatoriale di Medicina Estetica (SAMEst) per il pubblico ,avvenuta il 21 marzo 1994 presso l’Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli all’Isola Tiberina di Roma. E’ stato il primo esperimento di ambulatori ospedalieri di Medicina Estetica.

Questa struttura ha una duplice finalità: essere sede di tirocinio pratico per i medici iscritti alla Scuola ed offrire ad un più largo strato sociale di popolazione, con tariffe calmierate, l’opportunità di usufruire di una medicina essenzialmente preventiva che si rivolge a chi vive a disagio per un inestetismo mal accettato.

Gli interventi più propriamente correttivi integrano, ma non sostituiscono l’azione preventiva. Del resto, non è deontologicamente corretto, al solo fine di rimuovere un inestetismo, sottoporre un individuo sano a rischi terapeutici.

Il rischio zero in medicina non esiste ed i provvedimenti della Medicina Estetica devono, necessariamente, essere calibrati per risultare poco invasivi: ciò significa che, nel momento in cui essi si pongono l‘obiettivo di incidere su un assetto biologico consolidato, è logico prevedere un conseguimento degli obiettivi piuttosto dilazionato nel tempo e la necessità di protrarre il trattamento per lunghi periodi.

Ciò rappresenta un pregio, piuttosto che un difetto, determinando un elevato standard qualitativo dei risultati estetici, che sono fisiologici, in quanto i mezzi terapeutici adottati rispettano ed, anzi, spesso sfruttano i normali meccanismi omeostatici destinati a durare, poiché l’abbinamento tra la fase correttiva e quella preventivo-educativa, li mette al riparo da una rapida vanificazione, per effetto di abitudini errate.

Per contro, una falsa comunicazione pubblicitaria potrebbe diffondere la convinzione che, in questo come in altri campi, sia possibile ottenere “tutto e subito”: un approccio così gradualistico può sembrare per qualcuno frustrante.

E’ pertanto indispensabile consapevolizzare preventivamente e in modo chiaro chi si affida alla Medicina Estetica sulle possibilità e i limiti dell’atto correttivo di questa disciplina; possibilità e limiti che sono legati soprattutto all’impegno e alla risposta personale.

Attualmente il Direttore Scientifico del SAMEst è il Dr Emanuele Bartoletti. Coordinatore il Dr Fulvio Tomaselli.

Cosa induce una persona e rivolgersi al medico estetico? E’ una forma di disagio sociale, si tratta di mancata accettazione del fisiologico invecchiamento o è colpa del continuo bombardamento mediatico che impone canoni di bellezza artefatti e immagini drammaticamente stereotipate, inneggianti a una “femmina” sempre più bambola?

Rosa Acinapura: Grandi responsabilità vanno attribuite al bombardamento mediatico, ma sicuramente, molto deriva da una peculiarità del nostro tempo che si caratterizza per l’incapacità di piegarsi ai ritmi della natura e, di conseguenza, per la scarsa accettazione dei normali processi di invecchiamento. Molto del nostro lavoro è mirato proprio all’accettazione del disagio lamentato.

Myriam Bozzone: Anche secondo me il bombardamento mediatico incide e poiché si è innalzata l’età media delle persone, i processi di invecchiamento e l’invecchiamento cutaneo in particolare, non sono vissuti  con serenità. Nel nostro Servizio cerchiamo innanzitutto di far accettare il naturale decorso dei processi biologici.

Millantatori e professionisti: Oggi quanto mai, tutti si improvvisano “maghi e alchimisti”, assistiamo così al proliferare di personaggi che promettono l’elisir della lunga vita. Si va dagli affabulatori porta a porta, ai sedicenti esperti che operano presso i centri estetici, finanche ai seriosi farmacisti. Tutti sembrerebbero in grado di fare miracoli e i costi sono maggiori rispetto agli ambulatori. Qual’è la differenza fra le cure proposte dagli “artigiani” dell’estetica ed il vostro centro? 

M. B.: Questo Servizio Ambulatoriale è nato per tutelare le persone contro la mistificazione della medicina estetica. Non esistono pozioni magiche e soluzioni veloci ma la corretta “manutenzione” quotidiana associata a terapie medico-estetiche calibrate per ogni singolo paziente, che permettono di migliorare l’aspetto estetico e invecchiare ‘al meglio’.

R. A.: I concetti base che secondo me fanno la differenza fra i millantatori/ improvvisatori e i professionisti seri sono due: innanzitutto l’aver chiaro in mente che la medicina estetica è  una “medicina della prevenzione. La prevenzione va a braccetto con la correzione perché alla manutenzione quotidiana si possono associare trattamenti correttivi mirati e diluiti nel tempo. E’ molto importante, inoltre, tenere presente che non esiste un unico intervento risolutore in assoluto e definitivo. Il corpo umano è una macchina complessa al cui buon funzionamento contribuiscono molti fattori: l’alimentazione, l’attività fisica, la corretta igiene cosmetologica ….etc.

Come è articolato il vostro percorso formativo?

R. A.: Tutti noi che lavoriamo nel SAMEst abbiamo frequentato per ben 4 anni una Scuola di perfezionamento in Medicina Estetica dopo aver conseguito la laurea in  Medicina e chirurgia. Esiste un Registro dei Medici  Estetici presso l’Ordine dei Medici di Roma che è una garanzia messa a disposizione dei cittadini.

M.B.: Si tratta di un elenco ufficiale approvato dall’ordine dei medici. Precisiamo che ad oggi non esiste una specializzazione in medicina estetica. Chiunque si può improvvisare. Tutti i medici possono fare medicina estetica, ma non tutti hanno fatto un percorso formativo specifico. Non è così ovvio usare un filler, una tossina botulinica e conoscere nel dettaglio la pelle del paziente. La nostra prima visita dura un’ ora proprio perché l’approccio al paziente è globale.

Cosa contraddistingue la vostra Scuola da altre simili?

R. A.: Il Professor C.A. Bartoletti (deceduto a novembre del 2013), padre fondatore  della Medicina Estetica e del nostro ambulatorio, precisava  che“ In quanto laureati in Medicina e Chirurgia  siete autorizzati a svolgere attività mediche ben più complesse che una mesoterapia e tutto quanto concerne la medicina estetica ma  voi siete qui a frequentare una Scuola post universitaria ad impostazione umanistica”.

Dunque un percorso che ci dovrebbe consentire di entrare in un ordine di idee filosofiche e mediche  che portino ad avere un atteggiamento olistico nei confronti del paziente e del disagio che lamenta. Eseguire una biostimolazione o una mesoterapia è tecnicamente molto semplice: basta un corso di un week-end. Ciò che richiede competenza è creare un programma medico su una persona, su quella persona

M. B.: E’ una questione di competenza e di etica professionale; per questo serve un corso quadriennale.

Perché rivolgersi al centro di medicina estetica e non altrove?

R. A.: Al centro di medicina estetica ci si rivolge per avere garanzie sulla professionalità degli operatori che lavorano su presupposti medico scientifici certificati e che hanno acquisito la capacità di gestire correttamente gli eventuali eventi avversi.

Che tipo di lavoro svolgete e quali sono gli step diagnostici? Esiste una fase diagnostica, magari preventiva o si interviene subito?

M. B.: di qualsivoglia natura sia l’inestetismo dichiarato dal paziente, questi viene sottoposto ad una visita di medicina che dura circa un’ora. Il check up prevede nel suo approccio diagnostico,  un esame anamnestico  familiare, fisiologico, patologico, psicologico, abitudini alimentari, cosmetiche e stile di vita e un esame obiettivo tradizionale, e mirato alla domanda con  una serie di valutazioni morfologiche, funzionali e strumentali rappresentate dal check-up della pelle con misurazione del sebo ,dell’idratazione, sensibilità, iperreattività e delle macchie cutanee e una valutazione morfologica, antropometrica, posturale, angiologica degli arti inferiori ed ecografica dell’ipoderma, ematochimica. Questo permette di inquadrare l’inestetismo clinico che si presenta nell’ambito di un’analisi globale, di proporre un programma preventivo generale e un programma correttivo, relativo alla richiesta, usufruendo di metodologie proprie della Medicina Estetica. Siamo affiancati nella visita da tecniche cosmetologhe, figure importanti per la conoscenza che hanno dei cosmetici e cosmeceutici da suggerire ai pazienti. Vengono invece inviati alle specialità mediche o chirurgiche afferenti i quesiti diagnostici specialistici e le relative correzioni.

Chi si rivolge prevalentemente al centro di medicina estetica? C’è un target per età, sesso e stato socio economico ben definito? 

R. A.: Prevalentemente si tratta di donne di tutte le condizioni sociali, economiche, culturali e di ogni età. E’ in aumento la richiesta di cure anche da parte di uomini. Fu desiderio del Professor C. A. Bartoletti  quello di voler accostare la Medicina Estetica a una larga fascia di utenti. Egli intuì che il voler prendersi cura di sé stessi era, e sarebbe diventato sempre più, desiderio di molti; un ostacolo grosso poteva essere rappresentato da quello economico. L’ambulatorio, con prezzi calmierati, fa si che la Medicina estetica non sia una Medicina per pochi.

Che tipo di rapporto si crea con il paziente?

M. B.: Si crea empatia, amicizia, collaborazione ma soprattutto fiducia, senza mai perdere di vista il rapporto medico-paziente.

R. A.: Quello che facciamo è un PATTO tra noi e i pazienti. Il medico può intervenire con la sua scienza, ma se il paziente, non ci mette la sua collaborazione, attraverso l’aderenza alla prescrizione e ai consigli ricevuti, non si va molto lontani. Se si realizza questo tipo di accordo, si cementa un rapporto basato sulla stima.

Che consiglio dareste per non incappare in false promesse?

M. B.: di informarsi, rivolgersi a strutture qualificate. Soprattutto consiglio di diffidare dei miracoli.

R. A.: Diffidare della promessa che un solo intervento possa essere risolutivo. E affidarsi solo a professionisti con una preparazione di alto livello dimostrata (nessuna vergogna se un paziente chiede al medico il diploma di un corso di Medicina Estetica)

Laddove vengono avanzate richieste estetiche “antiestetiche” come intervenite?

M. B.: Cerchiamo di far capire al paziente quali sono i limiti. Una piccola percentuale però ci abbandona perché ha altri obiettivi. Fortunatamente oggi ci sono molte donne che esordiscono dicendo “ Non voglio modificare il mio viso”.

Al centro arrivano anche donne che hanno fatto ricorso al silicone o altri filler permanenti , che non si piacciono più e vorrebbero qualcosa di più naturale. In quel caso tuttavia le indirizziamo al chirurgo plastico.

A chi consigliate dunque di rivolgersi al chirurgo estetico?

M. B.: consigliamo il chirurgo plastico in quei casi in cui la medicina estetica non può risolvere un problema che è di pertinenza chirurgica. Faccio un esempio: una blefarocalasi palpebrale importante necessita di blefaroplastica e non può essere corretta con dei trattamenti di medicina estetica.

R. A.: Consigliamo il chirurgo  plastico così come qualsiasi altro specialista quando il problema  esula dalle nostre competenze.

Qual’è stata la richiesta più assurda avanzata da un paziente?

R. A.: In genere mettiamo in chiaro all’inizio della visita chi siamo e di cosa ci occupiamo quindi richieste assurde vere e proprie non ce ne sono.…a chi vuole tutto e subito, con garbo, facciamo presente che non abbiamo la bacchetta magica.

Come fronteggiate l’eventuale disagio psicologico, che in certi casi rasenta il patologico?

M. B.: Effettuiamo in prima visita un’ anamnesi completa e approfondiamo l’aspetto psicologico quando capiamo che la paziente sta vivendo un malessere di altra natura. In tanti anni di attività mi sento di dire che si diventa anche un po’ psicologi e si affinano le capacità intuitive rispetto alla personalità dei pazienti.

R. A.: Sono situazioni delicate… da un anno circa, ad esempio,  è in corso presso i nostri ambulatori uno studio in collaborazione con una psichiatra volto proprio all’approfondimento di queste tematiche non semplici.

Successi e sconfitte?

M. B.: La sconfitta è quando il messaggio mediatico di una bellezza artefatta o stereotipata vince sul nostro impegno nel fare accettare alla persona i segni del tempo che passa cercando di migliorare senza snaturare.

I successi sono rappresentati da tutte le pazienti che ci seguono da vent’anni e soprattutto dalle pazienti “perse”, perché si sono affidate ad altri o per vicissitudini di vita, e che tornano perché vedono nel progetto di prevenzione e cura che costruisci per loro e insieme a loro, un momento dedicato.

R. A.: Concordo pienamente.

di Simona Mazza

1 risposta

  1. ElenaMerolla

    Sono anche io diplomata presso la Scuola di Medicina Estetica del Fatebenefratelli. Devo tutto all’impostazione avuta e ogni giorno dentro di me ringrazio l’intuito che ebbi ormai 18 anni fa e la fortuna di incontrare il Prof. C.A. Bartoletti e i colleghi della scuola. Noi tutti lavoriamo si’ con impegno ma anche con tanta gratificazione umana e professionale. Grazie elena Merolla MD

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