Madredeus, una storia di Lisbona

In Portogallo c’è “molta musica”: molti generi, molte influenze, molti autori. Tuttavia la musica portoghese per eccellenza è il Fado. In questo termine si connettono una pluralità di influenze e ispirazioni che rendono armonia, melodia e stile spesso di difficile identificazione univoca. Il Fado nasce negli ambienti più umili delle città portoghesi, suonato e cantato da musicisti popolari in quartieri poveri e limitrofi. Durante il periodo del regime (1928-1974) si diffonde divenendo la musica nazionale. Chi si fa esponente di questo stile ha a sua disposizione una grande gamma di elementi musicali che l’avvicinano ora alle sonorità del Mediterraneo, ora ai ritmi ispanici, ora a virtuosismi chitarristici del tutto originali, ma sempre trovando centralità nel dialogo fra cantante e chitarra.

I Madredeus

I Madredeus nascono nel 1985 prendendo il nome dal convento dove fu registrato il primo album, tuttavia il gruppo definitivo si avrà nel 1986 dall’incontro dei chitarristi José Peixoto e Pedro Ayres Magalhães con la cantante Teresa Salgueiro. Il gruppo si completa con il violoncellista Francisco Ribeiro e il fisarmonicista Gabriel Gomez. La formazione vedrà importanti cambiamenti durante il periodo di attività ma, in particolare, nel 2007 quando la frontwoman Teresa lascia la band per dedicarsi a progetti solista. La band viene quasi completamente rinnovata nel 2012, ora la voce interprete è di Beatriz Nunes mentre l’unico membro originale rimane il chitarrista Magalhães.

Al cinema

A rendere il gruppo popolare e internazionale è stata la loro partecipazione al film Lisbon Story, diretto da Wim Wenders nel 1994 per la promozione della città che in quell’anno vantava la nomina di Capitale europea della cultura. La band ha curato la colonna sonora e nel film spicca la canzone Guitara, eseguita e performata interamente (seguì l’album Ainda – 1995).

La musica

Se la chitarra è lo strumento base della musica portoghese gli altri timbri rendono i Madredeus una band altamente individualizzata, merito anche delle bellissime voci soliste (prima Salgueiro e poi Nunes). In O Pastor (Existir – 1990) la centralità della voce femminile, in una melodia lenta e cristallina, è contrapposta al febbrile procedere dell’accompagnamento, lo stesso si può sentire in Destino (O Espirito da Paz – 1994) meno drammatico ma più evocativo.

Le influenze

La band, inoltre, si aggancia a differenti influenze: musica folk portoghese, in parte Fado (Palpitação in Movimento – 2001), colori mediterranei (Pregão in O Espirito da Paz) e sonorità antiche (O’ Luz da Alegria in Un Amor Infinito – 2004). Ma la proposta finale è certamente un costrutto contemporaneo, che è stato capace di portare i Madredeus attorno al mondo in diversi tour, quindi non relegandoli alla loro nazione di cui, in ogni caso, conservano un forte legame (Lisboa Rainha do Mar in Faluas do Tejo – 2005).

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