Ma non è più divertente la Serie B?

serieb1466466-31326369-2560-1440Snobbata dai palati fini, poco appetibile per le TV anche il campionato di Serie B si avvia alla conclusione con un ultimo grande sforzo per le squadre che stanno disputando i playoff per la promozione in A e i playout per la permanenza in serie B.

Molti parlando della Serie B, storcono il naso considerandola un campionato senza tecnica solo di “zapaptori” del calcio. Nulla a che vedere con il grande mondo della serie A.

Se andiamo a vedere però il campionato di serie A quest’anno è stato di una noia mortale, non perché la Juventus abbia giocato e vinto senza quasi rivali, ma perché dietro non c’è mai stato nulla che potesse dare una scossa.

La Roma è arrivata seconda pur pareggiando e giocando male, la Lazio è riuscita ad arrivare in un insperato terzo posto, le milanesi abituate al caviale degli anni passati, ora che devono giocare a pane e mortadella, sono letteralmente sparite.

La serie A è stato un campionato mediocre, possiamo anche dirlo, anche noioso.

Per chi ama il calcio la Serie B invece è un campionato molto più divertente, muscolare ma anche tecnico, con tanti gol, con partite giocate fino allo sfinimento, e con risultati sempre in bilico.

Sicuramente per i “commercialisti” dei diritti TV l’arrivo in serie A di due squadre di provincia come il Frosinone e il Carpi, non sarà visto di buon occhio, ma in tutti i campionati d’Europa ogni anno si affacciano alla massima serie piccole squadre, che però grazie ad una suddivisione dei diritti TV più equa possono anche ricavare profitti per gli anni futuri.

In serie B sono stati segnati più di mille goal, più o meno come la serie A ma con più partite, più del 70% sono giocatori italiani, e quasi il trenta per cento sono Under 21, con la presenza di spettatori superiore la duemilioni.

La presenza di tanti Under 21 potrebbe far ben sperare, in una crescita tecnica del calcio italiano, come accadeva anni fa, ma si sa che ormai esordire in serie A e soprattutto rimanerci per molti giovani calciatori anche di talento rimane una chimera.

Certo una volta la Serie B era anche il trampolino di lancio per giocare in serie A e fare carriera ora con il complicato mercato dei calciatori molti stranieri, è sempre più difficile.

Qui rientra il problema dei costi che consente di comprare giocatori all’estero, spesso tecnicamente meno validi, per molto meno (poche centinaia di migliaia di euro) di quanto viene richiesto dai procuratori italiani per un giovane proveniente dalla Serie B (milioni di euro).

E’ vero che negli ultimi anni la Federazione sta investendo sulla Serie B e i risultati in qualche modo si vedono.

Certo ci sono stadi non degni di questo nome, che sembrano più adatti al calcio amatoriale, che stadi per il calcio professionistico.

Il più divertente è quello del Varese costruito nel 1925, dedicato, si legge, “al gioco del calcio all’atletica leggera, e al ciclismo su pista”, e cosi è rimasto fino ad oggi, contornato da una pista da velodromo per le biciclette.

Se azzardiamo un piccolo paragone con Football League Championship la serie B inglese il rapporto è drammatico, basti pensare che a livello economico è subito dietro i campionati delle serie maggiori di Inghilterra, Spagna, Germania ed Italia. I diritti TV sono venduti anche all’estero, in Italia li trasmetteva Sportitalia, che ora però a puntato sulla Liga 1 spagnola. Chissà perché.

Se si ragionasse in termini di visibilità, e di managerialità, per molte realtà sportive di città di provincia la Serie B, è un interessante palcoscenico sportivo, che dovrebbe rendere felici chi vi partecipa tifosi e dirigenti.

Peccato che in Italia tutti vogliono vincere lo scudetto e sbagliando gli investimenti, finendo in bancarotta. Forse l’esperienza del Carpi del Frosinone, possono essere di insegnamento a gestire il calcio come un’impresa economica.

Intanto aspettiamo il prossimo campionato di serie B, sperando di divertirsi con un calcio forse meno tecnico ma sicuramente più divertente e appassionante.

di Gianfranco Marullo 

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