Luoghi e Canzoni: Assisi – San Francesco (Dante, Paradiso XI)

Il brano “Divina Commedia, Paradiso, Canto XI” di Angelo Branduardi – il cui testo è fedelmente ripreso dal canto XI della Divina Commedia di Dante Alighieri – ci proietta nel cuore dell’Umbria, nelle terre che hanno dato al mondo il sole: San Francesco d’Assisi.

L’area di Assisi è delimitata dal corso dei fiumi Topino e Chiascio. Il Topino nasce a oriente di Nocera Umbra, alle falde del monte Pennino. Il Chiasco, invece, nasce nell’Appennino umbro-marchigiano, e scorre in gran parte nella conca di Gualdo Tadino; le sue acque, secondo i versi di Dante, scendono dal colle prescelto dal beato Ubaldo, il monte Iugino. Tra questi due fiumi si apre la fertile parete di un alto monte, il Subasio, dal quale Perugia riceve – verso Porta Sole (est) – il freddo d’inverno e il caldo d’estate. I primi versi descrivono lo straordinario scenario di questa parte della storia: vengono citate Nocera Umbra (in età romana  Nuceria Camellaria) e Gualdo Tadino (un tempo Tadinum), floridi paesi sulla strada consolare Flaminia; ma è più in là, sulle pendici occidentali del Monte Subasio, che è destinato il “viaggio” del cantico.

Siamo ad Assisi, un comune che oggi ha quasi 30 mila abitanti, in provincia di Perugia; conosciuto in tutto il mondo per aver visto nascere, operare e morire San Francesco e Santa Chiara.

L’Unesco, nel 2000, ha inserito Assisi nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità: esempio unico di continuità storica di una città-santuario, dalle sue origini umbro-romane e medioevali fino ad oggi.

La Basilica e altri luoghi francescani costituiscono un riferimento fondamentale per la storia dell’arte in Europa e nel mondo. In particolare, la Basilica di San Francesco, divisa in parte superiore e inferiore, è un gioiello architettonico arricchito di affreschi, molti dei quali attribuiti a Giotto, davvero unici al mondo.

Ma tutte le chiese di Assisi meritano di essere visitate: le Basiliche di Santa Chiara e di San Rufino, le Chiese di Santa Maria Maggiore, di San Pietro, di Santo Stefano, la Chiesa Nuova, di Santa Maria Sopra Minerva e la maestosa Basilica di Santa Maria degli Angeli, a croce latina, lunga 126 metri e larga 65. Venne edificata nel XVII secolo per racchiudere e custodire al suo interno la Porziuncola: la piccola chiesetta in cui San Francesco comprese la sua vocazione ed ove accolse Santa Chiara e i primi frati. Sempre all’interno della Basilica si trova la cappella del transito che, in origine, fu l’infermeria del convento dove Francesco finì di comporre il Cantico delle Creature e dove, il 3 ottobre 1226, morì.

Un altro luogo da non perdere è l’Eremo delle Carceri, dove San Francesco e i suoi si ritiravano per pregare e meditare. Dista 4 Km da Assisi, a circa 800 metri di altezza, e sorge nei pressi di alcune grotte naturali, frequentate da eremiti già in epoca paleocristiana.

Luogo del culto di Francesco è anche la Chiesa di San Damiano, alla periferia meridionale della città: è qui che, nel 1205, il crocifisso parlò a Francesco invitandolo a “riparare la sua casa che va in rovina”. Ed è qui che, tra il 1211 e 1212 Santa Chiara, fondatrice dell’ordine claustrale delle Monache Clarisse, rimase fino al 1260 e si rese protagonista di molti miracoli riconosciuti autentici dalla Chiesa.

In ultimo, un cenno alla casa natale di Francesco: è di fianco al Palazzo del Popolo, oggi sede del Comune; in parte inglobata nella Chiesa Nuova, costruita nel XVII secolo e in parte in un altro edificio posto in fondo al vicolo che costeggia il fianco della Chiesa. Sebbene siano evidenti gli interventi e le sovrapposizioni, questo luogo è sicuramente uno dei più suggestivi di Assisi.

* Nel brano di Branduardi si fa anche riferimento al Monte de La Verna (Chiusi della Verna – AR), dove San Francesco ricevette le stimmate (“nel crudo sasso intra Tevere ed Arno da Cristo prese l’ultimo sigillo”).

(Divina Commedia, Paradiso Canto XI, Angelo Branduardi, 2000, Album “L’infinitamente piccolo”, EMI)

Foto di koskinenharris da Pixabay

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