Lotta all’evasione fiscale: la Cina intensifica i controlli

Chinese workers assemble televisions at a factory of leading electronics producer HisenseL’economia Cinese, caratterizzata dalla prevalenza di transazioni in denaro contante, è sempre stata particolarmente vulnerabile all’evasione fiscale. Le Autorità statali e provinciali cinesi hanno recentemente intensificato la loro azione per combattere tale fenomeno.
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Sintomatica è la circolare interna emessa recentemente dal SAT, “State Administration of Taxation”, ShuiZongBan Fa No.146 (29 luglio 2014), preposta a investigare e prevenire il rimpatrio nei paesi investitori dei profitti prodotti in Cina, attraverso il pagamento di significative tariffe per servizi e per Royalty fuori dal territorio cinese. Tali controlli ricoprono le attività di rimpatrio svolte dal 2004 al 2013.
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Il SAT ha infatti richiesto alle autorità fiscali locali di verificare i ragionevoli obiettivi commerciali o la sostanza economica di questi pagamenti. Le imprese che sono altamente sospette saranno soggette a speciali adeguamenti fiscali.
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In particolare i controlli richiesti devono essere mirati sulle seguenti attività:
1)servizi svolti dalle società straniere investitrici;
2) servizi inerenti alla gestione infragruppo;
3)servizi svolti da società straniere del gruppo ma che potrebbero essere svolte da società domestiche;
4)servizi che non sono adeguati alla fase operativa in cui si trova la società o alle circostanze specifiche;
5)servizi che sono già stati precedentementeprestati alla società cinese.
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I controlli sui pagamenti riferiti a Royalties devono focalizzarsi su:
1)pagamenti a società in paradisi fiscali;
2)pagamenti a parti collegate o correlate non operative o con un’ operatività limitata;
3) pagamenti perRoyalties svalutate rispetto al loro effettivo valore.
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Sostanzialmente la Circolare 146 è volta a controllare l’effettività dei servizi prestati dalle società straniere investitrici e il corretto calcolo della base imponibile per il calcolo della Corporate IncomeTax. Tuttavia tali controlli, potrebbero espandersi in ulteriori accertamenti a tutto tondo da parte delle Autorità della Repubblica Popolare Cinese.
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L’introduzione di questa nuova circolare, dedicata alle società cinesi ad investimento straniero, oltre agli altri numerosi recenti provvedimenti dell’amministrazione finanziaria, rende necessario per tali società conoscere le modalità di controllo e le pene amministrative e anche penali a cui si può incorrere in tali circostanze.
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di Domenico Di Conza
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foto: t-mag.it

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