Lo sgombero Casamonica al Quadraro ripropone il problema dell’integrazione della popolazione Rom in Italia

All’alba dello scorso 20 novembre, 600 agenti di polizia hanno sgomberato otto villette, che il Presidente del Consiglio Conte ha dichiarato “di proprietà dei Casamonica” (Fonte: Il Messaggero), realizzate abusivamente in aree sottoposte a vincolo archeologico, paesaggistico e ferroviario e, pertanto, non sanabili.

L’operazione si è svolta principalmente al Quadraro, a ridosso dell’Acquedotto Felice e della ferrovia Roma-Ciampino, ma anche nelle vicinanze del Centro Carni (Viale Togliatti); ha condotto all’espulsione dagli alloggi di circa quaranta persone, tra cui svariati bambini. Le villette erano state realizzate intorno agli anni settanta; non condonate perché soggette ai vincoli citati e, per esse, lo sgombero era stato disposto con ordinanza del 1990. Tale ordinanza era stata a suo tempo già eseguita ma gli alloggi – non demoliti – erano stati, poi, rioccupati.

Ora si provvederà alla confisca dei manufatti, ai sensi della Legge sui beni confiscati alla mafia e poi alla loro demolizione. Il clan dei Casamonica, al pari degli Spada, operanti sul litorale, sono considerati soggetti alla normativa antimafia e appartenenti al “mare magnum” delle popolazioni di origine zingara. Il clamore dato all’evento, oltre a riproporre il problema dell’integrazione di tali comunità, impone di chiarire al lettore quale sia l’entità e la connotazione delle popolazioni zingare in Italia.

Rom, Sinti, Camminanti. Non sono nomadi e, in maggioranza, sono italiani.

Secondo l’ “Opera Nomadi” il bacino in questione ammonterebbe a circa 120.000/140.000 persone. La stessa associazione, distingue, in questo generalizzato bacino, tre entità: Rom, Sinti e Camminanti. Questi ultimi comprenderebbero la popolazione non stanziale che rappresenta, però, soltanto il 2% del bacino complessivo. Cade, pertanto, un primo pregiudizio duro a morire:per la quasi totalità gli zingari, in Italia, come i Casamonica, non sono nomadi.

Gli stanziali sono distinti in Sinti e Rom. I primi sarebbero circa 45.000 e tutti di nazionalità italiana, perché discendenti da gruppi presenti in Italia sin dal XIV-XVI sec. Possono, quindi, considerarsi autoctoni. Tra questi: i Casamonica. I Rom, invece, sono di più recente arrivo da altri paesi europei (dagli anni ’90 del XX secolo in poi) e appartengono a un etnia riconosciuta da molti Stati esteri. Anche tra i Rom, circa 25.000 persone hanno ottenuto la cittadinanza italiana. Cade, quindi, un secondo mito: quello della possibilità di espellere gli zingari dall’Italia, perché stranieri. Gli italiani, infatti, sono, sia pur di poco, maggioritari (70.000 contro 50/70.000) e anche gli stranieri sono quasi tutti in possesso di regolare permesso di soggiorno.

Le due entità (Sinti e Rom) hanno, però, un’origine comune. Discendono entrambi, infatti, da una popolazione di profughi alto medioevali dalla provincia pakistana del Sindh (di qui il nome “Sinti”). In seguito si sarebbero stanziati prima nella Transilvania rumena (di qui il nome “Rom”) e poi diffusi nel resto dell’Europa e nel mondo.

I Rom

Parliamo prima dei Rom. Il loro arrivo in Italia è recente ed è iniziato con lo scoppio della guerra nella ex-Jugoslavia (1991-1999), per poi proseguire con l’ingresso dei paesi dell’est nella UE e l’apertura delle frontiere. In Romania, infatti, la popolazione Rom è composta da circa 2 milioni di persone; 800.000 in Bulgaria; 650.000 in Ungheria; 550.000 in Slovacchia e 300.000 in Repubblica Ceca. Negli Stati dell’Europa occidentale, i “gitani” di antica o recente immigrazione, sarebbero circa 500.000 in Francia, 650.000 in Spagna e circa 90.000 nel Regno Unito.

I Rom, in famiglia, parlano la lingua Romanì, di origine indo-iranica, riconosciuta, in alcuni degli Stati europei citati e non come ufficiale, accanto a quella nazionale. Professano la religione prevalente nello Stato da cui sono venuti. In Italia, da questo punto di vista, occorrerebbe fare un’ulteriore distinzione e separare, dai Rom, i Khorakhanè, cioè coloro che professano la religione islamica, provenienti dal Kosovo o dall’Albania.

Come detto, i Rom fanno tutti parte di un bacino di migranti relativamente recenti. Non ci troviamo, però, di fronte al migrante maschio di colore che viene da solo su un barcone e cerca lavoro. I Rom provenienti dai paesi UE, sono sedentari, al pari dei Casamonica. Quelli provenienti dalla ex-Jugoslavia, a seguito del conflitto – si spostano con tutta la famiglia, composta da un gran numero di figli e costituiscono dei veri clan. Per questo, se non viene loro assegnato un alloggio popolare o altra struttura abitativa, si preferisce ricoverarli in aree apposite, impropriamente dette “campi nomadi”, per i motivi già indicati.

Il problema dei “campi nomadi”

Secondo un censimento del 2008, avevano diritto all’assistenza e vivevano nei campi attrezzati 12.346 persone, tra le quali 5.436 minori. Va, quindi, sfatato un altro mito. I campi “Rom” sono aree inizialmente attrezzate dalle amministrazioni pubbliche per accogliere i profughi dalla ex-Jugoslavia. I Rom non ci sono andati a vivere illegalmente, ma vi sono stati trasferiti anche con la forza. E’ responsabilità delle amministrazioni curare che i campi non accolgano un numero di persone superiore a quanto previsto e la loro agibilità in termini di servizi igienici, di utenze idriche ed elettriche oltre che di smaltimento rifiuti.

Quando alcuni nostri politici tanto affezionati al tono “muscolare” proclamano di voler radere al suolo i campi “Rom” perché sovraffollati e inagibili, dimenticano che la mancata eliminazione del degrado è in gran parte responsabilità e competenza dell’amministrazione pubblica. Se, poi, non si prevede dove, come e quando, reperire altre situazione di accoglienza per gli sgomberati (tutti – come detto – italiani o comunque in possesso di permesso di soggiorno), costoro non possono far altro che realizzare a loro cura e spese un campo abusivo. Così il problema “ricovero” si ripropone, come e più gravemente di prima, anche in termini di legalità degli insediamenti.

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