LIFE-SAVE: trasformare l’automobile tradizionale in ibrido-solare

In materia di inquinamento atmosferico, dai dati che si hanno a disposizione, si evince che puntare su un trasporto più efficiente, flessibile, sicuro e meno dannoso per l’ambiente è ormai un obiettivo irrinunciabile.

I mezzi di trasporto sono responsabili del 63% del consumo di petrolio globale e del 29% delle emissioni di CO2 e l’Unione Europea si sta impegnando a raggiungere un tetto massimo di emissioni di CO2 pari a 95g/km entro il 2020 ed ulteriori restrizioni previste entro il 2025 (68-78g/km).

La direttiva europea sulla “Qualità dell’Aria” emanata nel 2008 aveva già limitato le emissioni di ossidi di azoto (NOx) e a fronte di quel documento tutti i maggiori paesi dell’Europa stanno da tempo cercando di trovare soluzioni per raggiungere un più alto grado di indipendenza energetica. Tutti i paesi dell’Unione infatti sono proiettati verso la realizzazione di un sistema di trasporto variegato e non più basato soltanto su un intenso utilizzo del petrolio.

Opportunità valutabili

Se osserviamo le statistiche, circa l’uso dei veicoli elettrici all’interno dell’Unione Europea, si evidenzia una crescita del loro utilizzo motivata sia dalla scelta dei consumatori che da un’industria automobilistica in piena transizione.

L’opzione migliore e utile ai fini del miglioramento della qualità ambientale potrebbe essere rappresentata da un massiccio utilizzo dell’auto elettrica, ma trattasi di una soluzione che prevede il superamento di diverse problematiche, la prima fra tutte il fattore tempo; difficile immaginare una conversione di massa alle auto elettriche in tempi brevi.

Il presupposto necessario, perché ciò accada, dovrebbe essere quello di avere una notevole crescita della produzione elettrica ottenuta da fonte rinnovabile, altrimenti non avrebbe senso l’obiettivo di riduzione della CO2; un altro ostacolo da superare sarebbe poi quello legato alla capacità e ai tempi di ricarica delle batterie, infatti, attualmente si impiega molto tempo per la ricarica e rispetto ad un auto tradizionale l’autonomia è ancora molto bassa, questo va in contrasto con i ritmi rapidi e veloci ai quali la società è abituata con i veicoli a motore.

Senza sottovalutare il rischio black out, nel caso in cui si mettessero in circolazione più auto elettriche in questo momento, senza effettuare prima profondi adeguamenti della struttura di rete e della sua “filosofia” (Smart-Grid) tutta l’attuale rete elettrica, non sufficientemente adeguata a supportarne il nuovo carico, sarebbe messa in crisi dal ricorso generalizzato alla ricarica dei veicoli elettrici.

Altra opzione, per avere aria più pulita in circolazione, potrebbe essere l’utilizzo dei veicoli ibridi che rappresenterebbero una buona soluzione nel breve e medio termine alla domanda di auto che consumino ed inquinino di meno.

Ma anche in questo caso una transizione di larga scala alla trazione ibrida si scontrerebbe con i problemi che riguardano il costo delle auto ibride, più costose delle auto tradizionali, nonché la necessità di rottamare buona parte del parco auto circolante, spesso costituito da vetture ancora in buone condizioni.

Un veicolo ecologico ibrido-solare

A fronte di queste problematiche evidenziate, una soluzione viene proposta da un gruppo di studiosi e ricercatori che in laboratori italiani si è messo all’opera ed ha ideato un sistema che consente di convertire le auto in veicoli ibridi-solari con un costo contenuto.

Tra i punti di forza di questa soluzione proposta c’è sicuramente la riduzione dei consumi ed emissioni con la possibilità di accedere alle zone a traffico limitato, di incrementare autonomia e prestazioni del veicolo, e di evitare una rottamazione di auto che ancora non hanno esaurito il loro ciclo di vita, permettendone il riuso, che è uno dei pilastri della sostenibilità.

Ad ideare questa innovativa soluzione è la eProInn, una spin-off dell’Università di Salerno che nasce da docenti e ricercatori del dipartimento di ingegneria industriale impegnati in attività di ricerca incentrate su tematiche legate all’energia e ai trasporti.

Il progetto è denominato LIFE-SAVE , si tratta di un sistema brevettato con il quale è possibile trasformare un’auto tradizionale in un veicolo ecologico ibrido-solare.

In questo momento tutti gli studiosi coinvolti – gruppo eProInn assieme ai partner industriali Mecaprom, Solbian e Landirenzo – sono al lavoro per condurre il progetto LIFE alle fasi successive di industrializzazione e commercializzazione.

Il team ha già ricevuto numerosi riconoscimenti per le attività di ricerca, sui veicoli ibridi solari, presentate a eventi nazionali e internazionali ed attualmente è particolarmente impegnato nella realizzazione di un progetto che potrebbe rivoluzionare la mobilità.

LIFE-SAVE è un progetto altamente innovativo – sostiene Gianfranco Rizzo, Professore Ordinario a Ingegneria Meccanica UniSa e Socio Fondatore di eProInn – perché permette di trasformare le auto a trazione anteriore in veicoli ibridi solari grazie all’installazione di motori elettrici nelle ruote posteriori – e aggiunge – l’energia, che permette all’auto di muoversi, proviene da più fonti: una batteria al litio installata nel portabagagli che si ricarica a costo zero grazie al recupero dell’energia durante le fasi di frenata e decelerazione ed ai pannelli solari flessibili ad alta efficienza posti su tetto e cofano – il professore conclude dicendo che – il sistema è gestito da un’unità elettronica che elabora i dati necessari all’algoritmo di controllo dei motori elettrici”.

“Questo progetto rappresenta una soluzione di immediata applicazione per rispondere alle pressanti esigenze di riduzione delle emissioni inquinanti (CO2, Nox, PM) spendendo solo una frazione di quello che è il costo per l’acquisto di un veicolo ibrido o elettrico – ha affermato Matteo Marino Ingegnere Elettronico, Socio e CEO di eProInn – si può riutilizzare il proprio veicolo ed evitare una rottamazione di massa, riducendo così un altro forte impatto sull’inquinamento”.

Maggiori dettagli sul progetto: LIFE-SAVE

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