A Sarego, in provincia di Vicenza, è stato eletto il primo sindaco del Movimento Cinque stelle, Roberto Castiglion. I seguaci di Beppe Grillo non si sono però fermati alla cittadina veneta. A Parma, Federico Pizzarotti (19,47%) è al ballottaggio contro il candidato sindaco del Pd, Idv, Comunisti Italiani e liste civiche Vincenzo Bernazzoli (39,2%).
L’exploit del movimento di Grillo ha dato i primi risultati anche a Genova, la città del comico, dove, dopo il candidato sindaco del centrosinistra Marco Doria (48,39%), c’è Enrico Musso del Terzo Polo (14,9%) e poi Paolo Putti, di Cinque Stelle (13,9%).
A Verona, Gianni Benciolini sfiora il 10% dei voti: “Il nostro movimento propone cose reali, non calate dall’alto: Grillo non lo ha mai fatto. Noi siamo scomodi per chi vuole prendere decisioni a palazzo e vorremmo portare in piazza le delibere per discuterle con i cittadini”.
Il Movimento, ormai entrato nella vita politica del Paese, si ritiene ancora un gruppo popolare e non un partito politico. In effetti i candidati grillini non hanno mai presentato un vero e proprio programma. L’unica promessa fatta agli elettori è quella di portare ciò che succede nelle giunte fuori dalle sale dei Comuni, in modo che i cittadini possano davvero conoscere come viene amministrata la propria città.
Grillo sembra aver perso la leadership del Movimento, rimanendo comunque un punto di riferimento per i suoi seguaci. La sua antipolitica, come lui stesso l’ha definita, si è dimostrata essere semplicemente una sequela di comizi satirici dai toni populisti che non hanno aiutato il Movimento ad elevare la propria credibilità a livello politico ma che hanno, di fatto, portato le masse dalla sua parte. Come la Lega negli anni Novanta, il Movimento ha continuato la sua cavalcata seppur nato sotto lo slogan “un voto di protesta” e, come scriveva oggi il Corriere della Sera, “è cresciuto nonostante Grillo”.
Matteo Testa
foto: beppegrillo.it
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