Letta rassegna le dimissioni “irrevocabili” e Renzi gongola

Newly elected Democratic party (PD) general secretary, Florence's Mayor Matteo Renzi gives a press conference on December 9, 2013 at the PD (Democratic Party) headquarters in Rome. Renzi won a resounding victory yesterday in the race to lead Italy's centre-left Democratic Party, part of the coalition government. The 38-year-old Renzi, who just a year ago was a virtual unknown in Italian politics, trounced rivals Gianni Cuperlo, a party apparatchik, and Giuseppe "Pippo" Civati with around 68 percent of the vote.ANSA/ALESSANDRO DI MEORoma 14 Febbraio. Matteo Renzi alla fine è riuscito a scalzare Enrico Letta che, dopo una serie di balletti e un breve Consiglio dei Ministri, alle 13 in punto ha rassegnato irrevocabilmente le dimissioni, tanto che non ci sarà passaggio parlamentare.

Utile precisare che in caso di dimissioni irrevocabili, il Parlamento si può comunque esprimere sulle origini e le motivazioni della crisi, nel caso in cui venisse chiamato a dare la fiducia al nuovo Governo.

Come prima cosa, il Presidente della Repubblica ha dato il via alle consultazioni ”lampo” in modo da allontanare repentinamente i nuvoloni della crisi che si stavano addensando all’orizzonte. Così alle 17 sono saliti al Colle il presidente del Senato Pietro Grasso e quello della Camera Laura Boldrini; poi i capi delegazione del gruppo misto al Senato, Loredana De Petris, e del gruppo misto alla Camera, Pino Pisicchio. Oggi invece saranno convocati i partiti: alle 10 la Svp, Forza Italia alle 18.30 e il Pd alle 19.15.

Renzi non farà parte della delegazione che si presenterà al Capo dello Stato e dal Palazzo Vecchio di Firenze, ha concluso in bellezza la sua carriera di Sindaco, celebrando le nozze d’oro di 600 coppie fiorentine in occasione di San Valentino.

“Siamo a un passaggio politico-istituzionale particolare. Vorrei chiedervi dal profondo del cuore di riservare al sindaco, comunque si chiami, lo stesso affetto e la stessa critica che sono stati riservate a me”- ha dichiarato il “Rottamatore” durante la cerimonia.

Domenica, Napolitano conferirà ufficialmente l’incarico al sindaco di Firenze, mentre fra 10 giorni ci sarà il voto alle Camere. Intanto si azzardano i primi nominativi dei ministri, che secondo indiscrezioni non dovrebbero essere più di 12.

Ad essere deluso è Pierluigi Bersani che al telefono con Enrico Letta ha affermato “Non doveva finire così. C’è stata una lacerazione nel partito che bisognava e si poteva evitare”.

Bersani si è detto amareggiato anche sui contenuti del documento, poiché bisognava “fissare qualche paletto” per dare una direzione progressista al cambiamento voluto fortemente da Renzi.

di Simona Mazza

foto:  huffingtonpost.it

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