Legge elettorale al voto del Senato il 28 novembre

Il presidente del Senato Schifani annuncia che il testo per la riforma della legge elettorale sarà votato il prossimo 28 novembre: “La prossima settimana – ha detto – anche lavorando venerdì o sabato il testo sarà definitivamente votato da questo ramo del Parlamento, mi auguro con grandi numeri di condivisione”.

I partiti tuttavia restano molto distanti e divisi sui numeri. Il Pdl appoggia la proposta Malan che prevede, per la Camera, l’assegnazione su base nazionale con la formula proporzionale di 541 seggi e l’attribuzione di un premio di 76 seggi alla lista o coalizione che abbia ottenuto il maggior numero di seggi. Inoltre prevede che alla ripartizione dei seggi accedano solo le liste che abbiano superato il 5% del totale dei voti validi nazionali. Tramite il premio di 76 seggi della proposta Malan sarebbe pertanto sufficiente aver raggiunto il 45% dei voti per superare la quota dei 315 deputati ed ottenere la maggioranza. La proposta prevede anche uno sbarramento se una quota significativa di voti si disperde su liste che non superano le soglie, in tal caso basterebbe il 40% dei voti per raggiungere la quota di 315 seggi.

Per il Pd l’unica proposta accettabile è invece la proposta D’Alimonte. Secondo quest’ultima il premio garantirebbe la maggioranza dei seggi (54%) con il 40% dei consensi. Nel caso in cui il premio di maggioranza non venga assegnato sarà garantito comunque un premio del 10% per il partito che ha ottenuto più voti (premietto).

Calderoli fornisce nuove formulazioni del suo emendamento mediatore con premi di aggregazione variabili a seconda dei seggi raggiunti nel caso in cui nessun gruppo raggiunga il 40% delle preferenze.

I democratici si dicono disposti a discutere la proposta di Calderoli a patto che venga aumentata l’entità dei premi di governabilità progressivi, ma Calderoli mostra chiusura su questo punto: “Il Pd vuole per chi raggiunga tra il 35 ed il 40% dei seggi un premio di aggregazione del 30 o superiore al 30%. Bene, questo sicuramente non ci sarà. Nella mia proposta io ipotizzava il 25%. Non sanno neppure fare i conti perché sopra 40% scatterebbe un premio che porterebbe a un livello superiore a quello previsto dal premio di governabilità. Io non faccio un emendamento come vuole il Pd. Piuttosto niente”.

di Redazione

foto: ilsussidiario.net

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