L’effetto social network

Sarà stato l’effetto facebook, dove avere visibilità è più semplice di quanto non si pensi. Sarà stata la quota dei considerevoli contatti raggiunti dalla denuncia dei privilegi della casta politica dell’anonimo Spidertruman. Sarà stato il libro sui mille e più vantaggi di cui la classe dirigente si impadronisce quotidianamente per “diritto divino” alle spalle del popolo che li ha eletti. Sarà per tutto questo o per il senso del pudore che comincia a bussare nelle coscienze perché il governo Berlusconi ha messo sul tavolo una riforma delle istituzioni? Non abbiamo certezze, ma la riforma prevede alcune misure di particolare effetto: un taglio netto dei parlamentari che diventano 500 (da 630 a 250 i deputati e da 315 a 250 i senatori) e che saranno stipendiati in misura della effettiva partecipazione alle attività. Che prevede più giovani nelle istituzioni (21 anni saranno sufficienti per essere eletti in Parlamento) e sopprime il voto degli italiani all’estero. Queste ed altre norme sono contenute nella bozza a firma del ministro Bossi per tagliare i costi della politica. Le intenzioni ci sono, e potrebbero essere anche interessanti, ma se le cose dovessero andare come il voto che doveva sopprimere un certo numero di province, allora a quel punto non ci sarebbe più speranza per il paese.

di Massimo Ticchio

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