L’artista della settimana: L come Ligabue

unnamed (2)Sabato 19 Settembre 2015, pochi giorni fa. Scorrono i titoli di coda di una storia dal lieto fine. Scorrono a Campovolo (Reggio Emilia), davanti a 150.000 persone che assistono a “l’evento”.

I titoli di apertura, invece, scorrono 25 anni prima: nel 1990. E’ l’anno dei mondiali di calcio in Italia e chi scrive ha solo 21 anni. La passione per la musica è da sempre talmente forte che in compagnia dei soliti amici con cui si condivide una passione, sono solito comprare spesso biglietti di concerti. A volte avviene per quelli definiti “idoli”; altre volte per andare a vedere e soprattutto ascoltare qualcuno che non si conosce e magari “se n’è solo sentito parlare”.

LigabuealbumSala Castello, Roma, zona Prati. Un vecchio cinema a luci rosse è stato da poco “bonificato” e riqualificato come sala per concerti di band e cantanti emergenti. E quella sera canta un tale Ligabue. Il biglietto costa 10.000 lire ed insieme a noi (siamo in 4), ci sono altri 96 figuri che cantano a squarciagola le 11 canzoni contenute nel suo primo e (fin lì) unico lavoro dall’originalissimo titolo di “Ligabue”.

Poi, oltre a quelle, qualche cover di Elvis, David Bowie e qualche pezzo precedentemente cantato con il suo gruppo (gli Orazero). Poco più. Il tutto per un’ora e mezzo di musica grezza, ma comunque accettabile. Il suo primo singolo noto (“Sogni di Rock’n’Roll”), esce addirittura 2 anni prima, grazie a Pierangelo Bertoli che lo conosce, lo ascolta e lo produce.

Ma torniamo al ’90. L’impatto del Liga è uno scossone per la musica Italiana del momento. Tanta chitarra, riff riconoscibili e un timbro vocale da strada per raccontare storie di provincia ed ottenere un successo enorme ed al tempo stesso imprevedibile. Palese il richiamo alla musica Americana, soprattutto quella rock.

Tra i brani che restano ci sono ballate come “Non è tempo per noi”, “Piccola stella senza cielo”, “Angelo della nebbia”; ma anche lampi di energia come “Bambolina e barracuda”, e “Bar Mario”. Insomma dalla Via Emilia al lontano west il passo non è poi così lungo ed in “Lambrusco coltelli rose e popcorn” (album del 1991), Ligabue lo ribadisce con un suono ancor più a stelle e strisce. Eccellente “Camera con vista sul deserto” e poi canzoni più calibrate rispetto al precedente lavoro, con testi sospesi tra speranza e disillusione (“Sarà un bel souvenir”, “Urlando contro il cielo”) e le immancabili chitarre (da “assalto” in “Libera nos a malo” e “Anime in plexiglass”). Sarà che il successo arriva talmente inaspettato, che lo scaltro Liga opta per un anno sabatico e lo dice apertamente: “Troppo alto il rischio di stancare”.

Ligabue_Sopravvissuti_e_SopravviventiNel ’93 esce “Sopravvissuti e sopravviventi”. Qui citazioni e autocitazioni non mancano: anzi, forse sono anche troppe ed il disco sembra per certi versi un tentativo di rifare cose in parte già fatte, con il risultato comunque di farle, ma in tono minore. Tra tutte cito “Ho messo via”, dolente ballata che aprirà le porte al successo di massa.

a che oraNel 1994, con “A che ora è la fine del mondo”, Liga porta al successo una libera traduzione di “It’s the end of the world as we know it” dei R.E.M., dimostrando che anche percorrendo le strade più comode (qui contenute ci sono pagine vecchie sue e di altrui), riesce ad imporre ai suoi fan, qualsiasi cosa.

ligabue-buon-compleanno-elvisMa è il 1995 l’anno in cui si ripresenta in perfetta forma: con un disco che lo definisce al meglio e dove energia e carica spazzano le nubi. Il brano che da il titolo all’album, “Buon compleanno Elvis”, è rock incontenibile; “Certe notti” è un mesto inno acustico. Nel mezzo c’è talmente tanta polpa che si traduce in record di vendite. C’è quindi bisogno di una giusta autocelebrazione.

E quale migliore occasione se non quella di un live da tutto esaurito? “Su e giù da un palco” è un doppio live dove si testimonia quanto il suo rock con pochi fronzoli si presti assai bene agli stadi. Interessantissimi, inoltre, i 3 inediti: “Il giorno di dolore che uno ha”, “Ultimo tango a Memphis” e “Tra palco e realtà”, prima avvisaglia di un’esplicita insofferenza verso i lati sgradevoli di essere rock star. Tutto sembra funzionare, tranne i primi paragoni sbagliati, fuoriluogo e perdenti (come si può paragonare un fascicolo ad un’enciclopedia del rock?) con il numero uno del rock nazionale, Vasco.

Radiofreccia_-_Le_musiche_e_le_canzoni_di_Luciano_LigabueIl 1998 di Liga ci stupisce. Esce “Radiofreccia”, primo film da lui diretto e girato. Semplicemente bellissimo. Un esordio da applausi. E contestuale la doppia colonna sonora. Il primo CD è rappresentato dalla vera e propria colonna sonora. Brani strumentali più la meravigliosa “Ho perso le parole”. Il secondo CD ospita invece gli Anni ’70 secondo Liga. Il successo è talmente forte che poco si fa caso ai 2 lavori successivi, sicuramente in tono minore.

51RNm+9N3sL“Miss Mondo” presenta musica in parte ripetitiva e poche novità nei testi (soprattutto per chi lo conosce ormai da un decennio). Da segnalare “Una vita da mediano”, un cantico per chi non eccelle. “Fuori come va” sembrerebbe denotare stanchezza e non solo in chi ascolta. Ho l’impressione che anche il Liga compositore abbia provato e masticato la stessa stanchezza nel proporci questo lavoro. A meno che (ed allora il tentativo sarebbe davvero encomiabile) il buon Luciano non abbia tentato di reclamare il suo diritto di non comporre musica per le masse. E da questo punto di vista “Voglio volere” ed “Eri bellissima” sono sicuramente canzoni oneste e piacevoli. Ma la voglia di intimità con i suoi fan cresce e lo porta a riprendersi il proprio repertorio per ripresentarlo ad un pubblico più limitato ed in chiave più melodica, acustica, con gli arrangiamenti di Mauro Pagani.

61KAGEBCQEL._SL500_SS500_Il tutto avviene in un tour acustico nei teatri Italiani, da cui nasce “Giro d’Italia”, triplo CD live, appunto in sola versione acustica. L’ottavo disco, “Nome e cognome” (2005) propone un Ligabue che nei testi prosegue sulla scia intimista con sonorità ora più vicine ad un mondo anglosassone. E poi ancora “Primo tempo” (un CD con 16 successi del periodo ’90-’95; “Secondo tempo” (stesso format del precedente per il periodo ’97-’05); “Arrivederci mostro”.

Per chiudere: Ligabue è un cantautore, chitarrista, regista, scrittore e sceneggiatore italiano. È uno tra gli artisti italiani di maggior successo ed ha ricevuto il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con due Targhe, un Premio Tenco e un Premio Le parole della musica. Ha vinto negli oltre 25 anni di carriera oltre sessanta premi per ciò che concerne la sua attività musicale, cinque premi per quanto riguarda l’attività di scrittore e infine dieci onorificenze per la sua attività cinematografica.

Scorrono i titoli di coda, dicevo in principio, di una storia a lieto fine.

Ma solo della prima parte.

E allora mettetevi comodi: “Il meglio deve ancora venire”!

di Riccardo Fiori

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