Lampedusa salverà l’Europa

Lampedusa per anni è stata al centro del dibattito, situata com’é in mezzo a quel cimitero d’acqua che è diventato il Mediterraneo centrale. Un disonore per l’Europa. Ora potrebbe diventare il suo porto e il suo aeroporto.

Il ministro dell‘Interno tedesco Seehofer ha dato la disponibilità a prendere il 25% dei migranti che verranno salvati in futuro. Lo stesso farà la Francia. É sperabile che nella prossima riunione dei ministri dell‘Interno del 23 settembre e nel prossimo Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre venga concordato un criterio di distribuzione permanente. Un criterio che duri perlomeno fino a quando verrà riformato il complesso di trattati e regolamenti europei che regolano la migrazione, a cominciare dal trattato di Dublino. É sperabile che venga approvato un meccanismo automatico e veloce che elimini il carattere di emergenza con cui é stata gestita la migrazione negli ultimi anni.

La geografia non ammette discussioni. Lampedusa é il primo porto sicuro europeo. È molto più vicina alle coste libiche di Malta. I migranti verranno portati sull’isola e, dopo i controlli medici, dal suo aeroporto immediatamente ridistribuiti nel resto d’Europa. Bisognerà mettere in piedi un sistema di trasporto aereo coordinato a livello europeo (leggasi Ue) che preveda, in concomitanza con gli sbarchi, la presenza sull’isola di uno o più aeroplani civili o militari pronti al decollo. La nuova legislatura europea guidata da Ursula von der Leyen, ex ministro della difesa tedesco, dovrà farsene carico. 

Gli ultimi affinamenti nelle nomine dei Commissari europei e nella definizione delle deleghe e dei loro ruoli hanno causato accese critiche nei confronti della futura Presidente della Commissione Ue. La von der Leyen, che inizierà il suo mandato il primo novembre, aveva infatti affermato che il commissario competente per l’immigrazione si sarebbe occupato della “protezione dello stile di vita europeo”, aspetto legato più alla sicurezza dei cittadini europei che all’accoglienza e all’integrazione dei migranti. Ma si è subito corretta.

È chiaro che quello della migrazione sarà uno dei dossier più impegnativi per la von der Leyen. É chiaro che il ruolo di coordinamento, della Commissione Ue, delle politiche nazionali dovrà essere rafforzato rispetto al passato, se si vorrà scongiurare il pericolo che i partiti populisti prendano il sopravvento e la minaccia di sfasciare l’Europa diventi più concreta. Uno degli aspetti che bisognerà chiarire é se in futuro a salvare i migranti saranno le navi delle organizzazioni non governative oppure se verranno ripristinate e rimodulate le operazioni navali delle varie missioni decise in passato in ambito Ue (come Sophia o Eunavfor Med, ad esempio). Missioni che, tuttavia, hanno avuto soprattutto funzioni di sorveglianza e di polizia.

Il populismo europeo ha impedito di affrontare il problema con animo pacato e costruttivo. Ciò ha contribuito a causare la morte di migliaia di persone. Non é accettabile che ciò possa continuare anche in futuro. Ne va della stessa sopravvivenza dell’Europa come istituzione politica e sociale. Ne va della dignità di ogni cittadino europeo che si ritenga tale. La strumentalizzazione della migrazione stava per distruggere l’Unione europea. Stava per privare l’Europa del suo carattere progressista, del suo anelito di speranza e di pace, del suo ruolo di faro per il mondo e per l’intera umanità.

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