La strage di Tarragona: il ricordo delle giovani vittime

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Quando il Destino ha deciso le sue mosse, noi siamo solo pedine che devono essere manovrate.

Siamo a Tarragona, comune della Spagna orientale situato nella comunità autonoma della Catalogna sull’autostrada che collega la Spagna alla Francia: un pullman con a bordo 57 ragazzi e studenti Erasmus -per un età compresa tra i 21 e i 29 anni- si ribalta causando numero feriti e 13 vittime. Fra le vittime, sette di esse sono ragazze italiane, le quali erano partite per la città spagnola di Barcellona al fine di trascorrere alcuni mesi all’estero facendo la propria esperienza curricolare.

Al ritorno da Valencia, dopo aver partecipato alla celebre festa annuale della città,  la Fiesta de las Fallas, il pullman si ribalta, probabilmente a causa di un errore umano (l’autista non era ne sotto effetto di alcool ne sotto effetto di droghe), causando così la morte di 13 giovani ragazzi che ancora avevano la luce della speranza di un futuro migliore. Fra di loro sette ragazze italiane, fra i 21 e 25 anni: Valentina Gallo, fiorentina di 22 anni iscritta alla Facoltà di Economia; Elena Maestrini, 21 anni di Gavorrano in provincia di Grosseto studentessa di Economia e Managment; Lucrezia Borghi toscana di Greve in Chianti; Serena Saracino, torinese di 23 anni studentessa di Farmacia; Francesca Bonello, studentessa di Medicina di 24 anni, genovese del quartiere di Castelletto; Elisa Valent, friulana di 25 anni e studentessa dell’Università di Padova; infine la romana Elisa Scarascia Mugnozza, studentessa di Medicina e figlia di Giuseppe Marascia Mugnozza, direttore del Dipartimento per l’innovazione dei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali dell’Università della Tuscia.

Loro ma come tutti quei ragazzi che si trovavano su quel pullman della morte avevano in comune la stessa passione per i loro studi ma, comunque, la voglia di divertirsi ancora e partecipare ad esperienze, non solo universitarie, ma di vita. Purtroppo però, la vita tante volte commette degli errori.

I 57 ragazzi erano di 19 nazionalità diverse e tutti avevano deciso di svolgere il progetto Erasmus. Ma che cos’è questo progetto Erasmus? È il programma di mobilità studentesca nato nel 1987 ed è l’acronimo di European legion action scheme for the mobility of università student. Il programma, che prende il nome del teologo e filosofo Erasmo da Rotterdam, coinvolge da anni numerose università europee e secondo gli ultimi dati certi relativi al 2014, ben 3,3 milioni di ragazzi decidono di compiere questa esperienza, usufruendo di un arco temporale tra i 3 e i 12 mesi per studiare e lavorare.

Con immenso cordoglio, noi come testata ci avviciniamo al dolore dei nostri connazionali e al ricordo delle giovani ragazze.

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