La scommessa persa di Floris a La 7

gianninifloris2Ballarò, il talk show di Rai 3, è ripartito con il suo nuovo volto, Massimo Giannini: il conduttore alle prime armi, neo dimissionario da Repubblica, rileva un Floris passato di recente a La7, il quale ha finalmente potuto realizzare un nuovo programma e una striscia giornaliera di venti minuti.  

L’acquisto di Urbano Cairo ora conduce DiciannovEquaranta -che precede il Tg7 alle 20- e DiMartedì, ma senza fortuna.

La striscia alla prima puntata realizza soltanto l’1.45% di share: con una formula monotona, incastrato tra i ciclopici Enrico Mentana (tg), Lilli Gruber (Otto E Mezzo) ed eventualmente Formigli (Piazza Pulita), all’interno di un mercato già saturo.

Senza un target chiaro, in un’ora improbabile, non rivela niente che i programmi ora citati già non diano. I dati auditel lo danno quasi non pervenuto.

DiMartedì, invece, si presenta identico al “vecchio” Ballarò: stesso comico (Crozza), stesso sondaggista (Pagnoncelli), stessi cartelli, stesse sedie, studio quasi identico, stessi ospiti. Tre canali più indietro, troviamo il “nuovo” Ballarò di Giannini che non ha mutato il proprio format.

La scommessa, per ora, l’ha vinta lui, seguito dal 12% degli italiani contro il 3,5 di Floris.

Quest’ultimo, al contrario, non ha avuto il coraggio di cambiare, nella speranza che i telespettatori lo avrebbero seguito su un’altra rete.

Non c’è dubbio che, almeno per oggi, la Rai può sogghignare per i soldi risparmiati su un anchorman che voleva troppo –in termini economici e di spazio. A Giovanni Floris non resta che rimboccarsi le maniche e pensare a come rendere i propri programmi originali: siamo appena alla prima puntata.

di Giovanni Succhielli

foto: corriere.it

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