La rivolta taciuta dai media: verità o finzione?

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Ieri, martedì 17 gennaio, sui social network più seguiti come Facebook e Twitter sono apparsi numerosi post di questo tipo: “Stanotte in Sicilia è iniziata la più grande manifestazione mai organizzata prima, strade, porti, aeroporti, scuole, tutto si fermerà!

Il blocco nasce dalla volontà di un gruppo di autotrasportatori e trovato subito l’assenso di tutta la popolazione. Uniti contro una politica che ci sta uccidendo lentamente! Anche se nessuno ne parla, i mezzi di comunicazione stanno evitando che si sparga la notizia…noi siamo qua e vogliamo farci sentire!!! Fate girare il post!!! La rivolta parte dalla Sicilia…parliamone noi ..informiamo la gente di ciò che sta accadendo… fate girare”.

A quanto pare, dalle voci che girano sul web, numerose categorie di lavoratori dell’isola sono entrate in sciopero, dal 16 al 20 gennaio, per protestare contro la situazione politico-economica del paese che appare insostenibile. In particolare sono attaccati i mezzi di comunicazione come tv e stampa, rei di aver taciuto la notizia lasciando all’oscuro gli italiani sull’iniziativa di un movimento di protesta, nato spontaneamente,  che dalla Sicilia potrebbe estendersi all’intero paese.

Chiarendo che i media non possono certamente parlare di tutto, soprattutto senza riscontri effettivi, è innegabile che gli italiani si affidino in maniera crescente ai mezzi di comunicazione alternativi come blog o il web in generale. I giovani, in particolare, rinnegano l’uso politico dei media e sfogano il proprio dissenso sui social network come non molto tempo fa facevano i loro coetanei egiziani, libici e iraniani. Che sia l’inizio di una “Primavera Italiana”?

Matteo Testa

foto: ilqualunquista.it

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