La morte di Sharon: Genocida o Eroe?

Ariel_Sharon_HeadshotAriel Sharon, detto ” Arik” (85 anni), il generale di ferro israeliano è morto sabato 11 gennaio a Tel HaShomer, dopo aver passato otto anni in coma vegetativo a seguito di un’emorragia celebrale.

Il professor Shlomo, direttore dello Sheba Medical Center di Tel HaShomer, ha dichiarato “Ha continuato a combattere per la sua vita fino all’ultimo contro tutte le difficoltà” fino a quando “si è separato pacificamente dalla sua famiglia”.

Poco prima del malore, era primo ministro e fondatore di una nuova realtà politica, il partito centrista Kadima, nato a seguito della rottura con la formazione di centro-destra del Likud. Esso nel marzo dello stesso anno divenne il primo partito d’Israele, guidato dal premier ad interim, Ehud Olmert.

Ma ecco qualche cenno sull’uomo che negli anni 50 ha improntato la storia del suo paese sui “valori” del fondamentalismo nazionalista, con l’intento di colpire la frontiera giordana.

Nel 1953, Il nome del 25enne Sharon fu noto per il massacro di Qibya, piccolo villaggio in Cisgiordania. Qui, durante l’operazione di rappresaglia per la morte di una donna e due bambini, furono fatte saltare in aria decine di case e trucidati 67 palestinesi. Da allora abbiamo assistito a un’escalation di violenza che ha raggiunto il suo culmine nel 1967 con una guerra sanguinosissima.

Negli anni 70 Sharon ha avviato una terribile repressione a Gaza che l’ha portato tuttavia essere considerato un eroe dalla sua gente.

Quella stessa gente ancora oggi fieramente espone la bandiera con la sua testa fasciata accanto al ministro della Difesa Moshe Dayan, alla guida della controffensiva israeliana durante la guerra dello Yom Kippur nel 1973, che decretò la salvezza di Israele.

Politicamente ricordiamo che fu ministro dell’agricoltura nei giorni in cui si discuteva di un possibile accordo fra Israele ed Egitto e fu inoltre uno degli artefici della campagna di colonizzazione.

Non riuscì mai a diventare capo dell’esercito, ma lo comandò con il grado di ministro della Difesa, dando per altro inizio alla guerra contro il Libano del 5 giugno 1982.

Ariel divenne ancora più famoso per il massacro di Sabra a Shatila, l’eccidio, compiuto dalle Falangi cristiane libanesi, di civili (compreso fra 762 e 3.500), prevalentemente palestinesi e sciiti libanesi, avvenuto fra il 16 e il 18 settembre 1982 nel quartiere di Sabra e nel campo profughi di Shatila, alla periferia ovest di Beirut.

Si trattava di una zona controllata dagli israeliani e le truppe facevano capo appunto a Sharon, (al vertice del dicastero della Difesa). Niente fu fatto per evitare che i miliziani entrassero nei campi e massacrassero i palestinesi, tranne che Sharon fu rimosso dalla carica di ministro della Difesa, dopo un anno, sia per le responsabilità indirette nel massacro, sia per aver ideato l’invasione israeliana nel sud del Libano per fermare le azioni dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina di Yasser Arafat. 

A tal proposito precisiamo che Israele ha sempre sostenuto l’opportunità della guerra per distruggere l’Olp, detronizzare Arafat e interrompere i negoziati con la Cisgiordania, oltre che mettere al posto di comando di Beirut la famiglia Gemayel, appartenente alla falange cristiana.

Altro caso da ricordare è la famosa “passeggiata” sulla spianata delle Moschee a Gerusalemme, considerata dai suoi nemici come un vero atto di provocazione e che ha dato inizio alla seconda intifada palestinese.

Per l’occasione Sharon riuscì a isolare politicamente l’avversario Arafat.

Sharon si era inoltre imbarcato nello scontro con i libanesi di Hezbollah nel 2006 e nell’operazione Piombo Fuso contro Gaza tra dicembre 2008 e gennaio 2009.

Nonostante la sua carriera controversa, gli hanno reso omaggio i principali vertici di stato mondiali, tra cui Barack Obama che ha dichiarato “Ha consacrato la sua vita a Israele”, Vladimir Putin che l’ha definito “un comandante straordinario” e il nostro Enrico Letta che l’ha ricordato come un “uomo generoso”.

Voce dissonante è quella dell’organizzazione radicale Hamas, che ha così commentato la notizia della morte di Sharon “E’un criminale con le mani coperte di sangue palestinese. Oggi è un momento storico”.

I funerali di Stato si celebreranno lunedì 13 gennaio alle 14 con una cerimonia militare alla Knesset (il Parlamento israeliano).

di Simona Mazza

foto:  it.wikipedia.org

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