La maratona di Boston un anno dopo le bombe

boston marathonTorna dopo un anno dall’attentato la maratona di Boston, capace di radunare tantissimi partecipanti nonostante la paura che la tragedia si potesse ripetere.  

Sono stati circa 36.000 infatti gli atleti partecipanti, provenienti da tutte le parti del mondo. Prima della partenza hanno tutti osservato un minuto di silenzio per commemorare le tre vittime dell’attentato che l’anno scorso macchiò di sangue la maratona più antica del mondo: due bombe -nascoste in altrettante pentole- vennero fatte esplodere in prossimità del traguardo da due uomini di origine cecena, catturati poi successivamente dalla polizia.

Fortunatamente le notizie degne di rilievo sull’edizione di quest’anno sono tutte sportive. Il vincitore, per gli uomini (con il tempo di 2h8’37”) è stato lo statunitense di origine eritrea Meb Keflezighi -primo americano a giungere primo al traguardo dal 1983- che ha voluto ricordare a suo modo i giovanissimi morti dell’anno scrivendone i nomi sul proprio pettorale di gara: Martin Richard (8 anni), Krystle Campbell (29 anni) e Lingzi Lu (23 anni).

Tra le donne invece arriva per prima la keniota Rita Jeptoo, che va a bissare la vittoria dello scorso anno con il tempo di 2h19’59”.

Spesso i grandi eventi eventi sportivi sono stati sfruttati per attentati, i terroristi infatti approfittano del fatto che tali manifestazioni sono seguite da moltissime persone in tutto mondo per ottenere la più alta visibilità possibile.

Due tragedie in tal senso le ricordiamo ai Giochi olimpici di Monaco ’72 e a quelli di Atlanta ’96.

A Monaco un gruppo di terroristi palestinesi del gruppo “Settembre Nero” prese in ostaggio 11 atleti israeliani, due dei quali furono uccisi subito per aver tentato di opporre resistenza; tutti gli altri morirono -assieme a 5 terroristi e un agente- durante il tentativo effettuato dalla polizia tedesca di liberarli.

Ad Atalanta un estremista cristiano, Eric Rudolph, fece detonare una bomba all’interno del parco olimpico, uccidendo due persone, con lo scopo di punire il governo americano per la sua “somministrazione di aborti”.

Da ultimo ricordiamo i due attentati che hanno colpito la città russa di Volgograd nel periodo precedente all’inizio delle ultime olimpiadi invernali, svoltesi a Sochi quest’anno, e che sono probabilmente collegati ad esse.

di Lorenzo Masucci

foto: oregonlive.com

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