La Guardia di Finanza e l’Amianto Killer, parla un militare delle Fiamme Gialle

amianto_finanza_loreto-600x450La Guardia di Finanza, che si distingue per la sua altissima funzione, dimostra scarsa sensibilità per i problemi legati al pericolo amianto, ove se ne consideri la presenza, nelle caserme, e l’ubiquitaria esposizione per motivi di servizio (vedi sequestri di amianto da parte del Corpo eseguiti senza maschere protettive, etc.).

L’Osservatorio Nazionale sull’amianto ha invece ripetutamente insistito affinché anche per i finanzieri si evitasse ogni forma di esposizione all’amianto, poiché il suo presidente, Avv. Ezio Bonanni, sostiene che l’unica fibra di amianto che non fa male è quella che non si respira (aforisma più volte ripetuto anche dal Prof. Luciano Mutti, membro del comitato tecnico scientifico dell’ONA e scienziato di fama mondiale.

Grazie alla poderosa attività dell’ONA e dell’Avv. Ezio Bonanni molti appartenenti alla Guardia di Finanza hanno aderito alla associazione, sostenendo le istanze di giustizia dei familiari dei finanzieri deceduti per patologie asbesto correlate, e reclamano giustizia.

Si è quindi costituito un comitato settoriale di finanzieri e famigliari di finanzieri esposti e vittime dell’amianto, che hanno eletto quale loro coordinatore il Sig. Antonio Dal Cin , vittima in quanto ammalato di asbestosi, contratta per motivi professionali, in quanto, eseguendo gli ordini dei suoi superiori, è rimasto esposto all’amianto e ne ha inalato le fibre killer.

I superiori, nell’impartire i loro ordini, ritennero di non informare il Dal Cin (come peraltro è successo anche per gli altri militari) che l’amianto è un cancerogeno dannoso per la salute umana e ritennero di non dotarlo di maschere protettive.

L’epilogo è la condanna ad una patologia lenta e progressiva, come l’asbestosi, potenzialmente mortale, anche quando non degenera nel tumore polmonare e nel mesotelioma.

Questa condanna a morte non ha fiaccato lo spirito del Sig. Antonio Dal Cin, che fedele al motto della Guardia di Finanza – NEC RECISA RECEDIT- , decide di combattere la sua personale battaglia per evitare che altri suoi colleghi, siano destinati a soccombere per via dell’amianto e pur continuando ad obbedire alle superiori gerarchie, fedele al suo giuramento, invoca la tutela preventiva rispetto al danno indotto dall’amianto, attraverso l’utilizzo di tutte le misure di protezione, evitando quindi le patologie per altri suoi colleghi.

Questa coraggiosa decisione del Dal Cin di combattere in trincea questa battaglia fino agli ultimi giorni della sua vita e quindi in definitiva di morire in trincea, è sostenuta dall’associazione intera, e dagli associati, i quali lo hanno nominato coordinatore del settore esposti e vittime amianto dei militari della Guardia di Finanza ONA Onlus.

Purtroppo molti sono i morti per via dell’amianto tra i militari della Guardia di Finanza e moltissimi quelli che sono gravemente malati, anche in età giovane, e ciò è inaccettabile in un Paese democratico nel quale la Salute è uno dei diritti fondamentali della persona ed interesse della collettività, (art. 32 Cost) ed è per questo che l’associazione, i familiari delle vittime e i finanzieri esposti all’amianto hanno chiesto al Capo dello Stato, in qualità di Comandante supremo delle Forze Armate di intervenire.

Antonio, In che cosa consiste l’impegno dell’ONA Onlus.? 

L’ Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA Onlus è nato  nell’agosto 2008 al fine di raccogliere la sofferenza, il disagio e le difficoltà dei lavoratori esposti e vittime dell’amianto e di altri agenti patogeni, e dei loro familiari, troppo spesso lasciati soli ad affrontare le conseguenze di quello che non potrà mai essere definito, per sua natura, un “problema privato”.

L’iniziativa, promossa dalla Libera Università Telematica Arti e Scienze Moderne, ha progressivamente aggregato intorno a sé lavoratori esposti all’amianto, familiari delle vittime, professionisti, tra i quali medici, ingegneri, avvocati, ricercatori, e semplici cittadini: persone che hanno a cuore i principi fondamentali di tutela della vita, della sua dignità, sul presupposto che solo l’integrità psicofisica e la salubrità dell’ambiente rendono fruibili tutti gli altri diritti e possono salvaguardare la stessa esistenza del genere umano.

Oggi l’Osservatorio annovera alcune migliaia di soci sostenitori, che prestano il loro contributo di idee e di lavoro, a titolo volontario e gratuito, senza fini di lucro anche indiretto; molti di loro sono personalità rappresentative delle istituzioni a tutti i livelli (sindaci, consiglieri comunali, provinciali e regionali, deputati e senatori) espressione di tutte le formazioni politiche presenti nella società italiana, in armonia con il carattere apartitico e scevro da ideologie dell’Associazione.

E’ presente in tutte le Regioni italiane attraverso i propri Comitati, che sono in grado di assicurare la più ampia partecipazione democratica e di perseguire le finalità dell’Osservatorio in modo diretto ed immediato, dando risposte specifiche alle modalità particolari con cui gli obiettivi di tutela della salute, dell’ambiente e dei diritti si manifestano e si concretizzano nel rispettivo ambito di operatività.

Può contare sul supporto di un Comitato Tecnico Scientifico di cui fanno parte insigni professori universitari e affermati professionisti e intrattiene rapporti di collaborazione

con agenzie ed istituzioni di tutto il mondo.

Gli scopi, i contenuti e la struttura dell’Associazione sono ispirati a principi di solidarietà, trasparenza e democrazia. L’Associazione si propone di:

· promuovere e tutelare la salute in ogni ambito di esplicazione della vita umana, attraverso la prevenzione primaria, che si sostanzia della completa rimozione di tutti i cancerogeni dagli ambienti di vita e di lavoro, e attraverso la prevenzione secondaria, cioè la diagnosi precoce;

· rappresentare, tutelare, assistere moralmente e materialmente i lavoratori ed i cittadini esposti ad amianto, ad altri patogeni e ad altri rischi professionali;

· tutelare i diritti costituzionalmente garantiti a ogni persona, con particolare riferimento alle lavoratrici e ai lavoratori, e alle persone che, loro malgrado, sono escluse, emarginate e discriminate a causa di ragioni fisiche, psichiche, economiche, sociali e familiari.

L’amianto e gli altri agenti patogeni, che per la loro dissennata utilizzazione e per la loro pervasività sono fonte di perenni lesioni all’ambiente e alla salute, hanno determinato il filo conduttore di tutte le attività dell’associazione che concretamente agisce:

· a fianco delle Istituzioni locali e nazionali nella costruzione di un contesto normativo in cui il bando dell’amianto e degli altri agenti tossici patogeni sia dotato di effettività;

· a fianco della Magistratura, nella sua azione di individuazione e di repressione dei reati contro la salute e contro l’ambiente, e nella sua azione di ristoro dei danni causati ai singoli e alle comunità;

· a fianco delle strutture mediche, con l’obiettivo di potenziare gli interventi di prevenzione primaria, di prevenzione secondaria, di conoscenza e di informazione sugli effetti degli agenti tossici patogeni;

· a fianco ed insieme alle altre Associazioni che perseguono valori e principi

coincidenti con i propri, con le quali intende agire in sinergia per la tutela dell’ambiente, della salute, dei diritti dei cittadini e dei lavoratori, perseguendo insieme tutte le possibili iniziative di sviluppo.

L’Associazione ha come simbolo, quale evoluzione dell’originario logo costituito dalla cosmologia etrusca, il guerriero etrusco, tratto da un bassorilievo rinvenuto nelle rovine di Vetulonia, che porta uno scudo decorato con un glifo che raffigura il “fiore della vita”.

Il significato del fiore della vita, ricorrente nella geometria sacra, si identifica con la ruota del sole, con la salute, con il benessere e con la sacralità della vita; ogni molecola della vita corrisponde a questo schema: quindi il guerriero è la metafora della difesa della vita, e della sua sacralità, dal male che viene provocato dall’amianto e dagli altri patogeni.

Di questo simbolo è stato estrapolato, per l’uso corrente, lo scudo, che si qualifica quindi come sintesi dell’essenza di ogni individuo, della lotta del bene contro il male, della verità contro la menzogna, della giustizia contro l’ingiustizia.

Questo profondo significato etico, che si sostanza nella lotta alla religione del profitto in favore della religione dell’uomo, è stata apprezzato anche dal Santo Padre Benedetto XVI, che il 27 Aprile 2011, in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto, ha esortato l’Osservatorio Nazionale sull’Amianto a proseguire la sua importante attività difesa dell’ambiente e della salute pubblica”.  

Cosa propone l’ONA Onlus per risolvere il problema amianto..?

L’ONA Onlus, si propone prima di tutto di evitare ogni futura esposizione all’amianto, come forma di prevenzione primaria che è l’unico ed efficace strumento di tutela della Salute, e può essere realizzato attraverso l’equazione ambiente pulito salute = ambiente contaminato = malattia; cui consegue la necessità di bonificare tutti i siti contaminati dall’amianto ( non solo le caserme, ma anche gli ospedali, fino alle scuole – è noto l’impegno dell’ONA Onlus per evitare le esposizioni all’amianto degli scolari – ) , perché è solo così che si possono evitare quelle future esposizioni che aggravano le condizioni di chi è stato già esposto, e ne determinano di nuove in chi non lo è mai stato.

La seconda misura è la diagnosi precoce, che è una forma di prevenzione secondaria, che permette ai medici un pronto approccio terapeutico, spesso vanificato dal fatt0o che le patologie asbesto correlate sono ad esito infausto.

L’epidemiologia, e cioè la conta dei morti e degli ammalati, che dovrebbe servire ad illuminare le superiori gerarchie, è poco efficace, ed è materia per i processi, condotti per lo più dall’avv. Ezio Bonanni, che da quasi quattordici anni, cerca di richiamare l’attenzione sulla necessità di evitare le esposizioni all’amianto, professionali e non professionali.

Le istituzioni che cosa stanno facendo per tutelare la Salute rispetto al rischio morbigeno per esposizione all’amianto…?

Purtroppo, come già evidenziato dall’avv. Ezio Bonanni, la preoccupazione delle istituzioni è soltanto apparente, e non reale, e spesso materia per ascese politiche: si pensi al ministro della Salute Prof. Balduzzi, che declamava il suo impegno per risolvere questo problema, che dopo le tante passerelle, lo ha portato ad essere eletto al Parlamento, mentre i problemi dell’amianto ad oggi non sono stati risolti; quindi, solo parole e niente fatti.

Quando l’avv. Ezio Bonanni gli rivolse l’appello affinché  fosse introdotto il divieto assoluto di esposizione, e quindi abolita la soglia limite delle 100 f./l. , egli non rispose, e questa soglia è rimasta.

Perché questa soglia non viene abolita..?

Quali sono gli interessi delle Lobby dell’amianto che impediscono di realizzare quel sogno di avere un Paese libero dall’amianto, e quindi libero dal mesotelioma, libero dal tumore polmonare, libero da tutti gli altri tumori delle vie aeree, libero dal tumore al colon, libero dall’asbestosi?

Noi abbiamo lottato, lottiamo e lotteremo per un mondo senza cancro e quindi senza amianto, per un mondo migliore, nella trincea della Sacralità della Vita e se necessario pagheremo anche con la nostra vita.

di Simona Mazza

foto: cronacheanconetane.it

1 risposta

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.