La giornata internazionale della donna: un percorso difficile

donne_che_muovono_il_mondoLa giornata internazionale della donna ricorre per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo.

La prima e ufficiale giornata della donna chiamata “Woman’s Day” fu celebrata negli Stati Uniti il 23 febbraio 1909, a seguito di un grande sciopero delle camiciaie a New York che protestavano contro lo sfruttamento, le discriminazioni e a favore del diritto di voto.

In alcuni paesi europei – Germania, Austria, Svizzera e Danimarca – la giornata della donna si tenne per la prima volta il 19 marzo 1911 su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste, mentre in Francia e in Germania 18 marzo dello stesso 1911. In Russia si tenne per la prima volta a San Pietroburgo solo nel 1913, il 3 marzo, su iniziativa del Partito bolscevico.

Le celebrazioni, che non si svolgevano con cadenza annuale, furono interrotte dalla prima guerra mondiale in tutti i paesi belligeranti, finché a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra.

In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all’ormai fatidico 8 marzo.

L’8 marzo 1945 fu la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera e comparve per la prima volta il simbolo della mimosa, pianta che fiorisce proprio in quei giorni. L’iniziativa fu sempre guardata con sospetto finché negli anni settanta apparve il movimento femminista. Nel1972 la manifestazione della giornata della donna si tenne a Roma in piazza Campo de’ Fiori, ma  a causa di cartelli che furono giudicati scandalosi (Legalizzazione dell’aborto, Liberazione omosessuale, Matrimonio = prostituzione legalizzata) la polizia caricò e disperse le manifestanti.

Nel secondo dopoguerra, cominciarono a circolare fantasiose versioni, secondo le quali l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica, altre versioni citavano scioperi o incidenti  avvenuti negli Stati Uniti.

Si dovette attendere il 1977 affinché le Nazioni Unite proclamassero una « giornata delle Nazioni Unite per i diritti della donna e la pace internazionale » riconoscendo il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconoscendo l’urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale dei paesi di appartenenza.

Un percorso in salita dunque quello delle donne nella società e inspiegabilmente complesso e tutt’altro che terminato. In troppe parti del mondo la donna fa parte ancora dell’umanità non tutelata, violata e abusata. Le spose bambine, la tratta delle bianche, la schiavitù sessuale e il femminicidio.

La strada è ancora lunga, troppo lunga.

di Patrizia Calamia

foto: mirkopagliai.it

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