La destra xenofoba avanza nelle regionali tedesche

imageSi sono tenute ieri le elezioni regionali in 3 dei 16 Stati che compongono la Repubblica federale tedesca. Le elezioni hanno interessato il 21-22% degli elettori e – così come accade sempre in Italia – hanno costituito un test interessante sul gradimento attuale della politica della cancelliera Angela Merkel, che ha aperto le porte del paese ai profughi, accogliendone oltre un milione nel solo 2015 e rifiutando, sinora, di definire un tetto-limite all’immigrazione.

Prima di ogni considerazione sull’esito del voto, tuttavia, riteniamo essenziale precisare la sua localizzazione. Si è votato in Baden-Wuettemberg, in Renania-Palatinato e in Sassonia-Anhalt, tre länder differentemente collocati nel territorio nazionale e ognuno con una storia a sé.

Il Baden-Wuettemberg è uno Stato del sud di 10-11 milioni di abitanti, con capoluogo Stoccarda; tradizionalmente cattolico e da sempre serbatoio di voti della CDU-CSU, il partito della cancelliera. La Renania-Palatinato, con capoluogo Magonza e circa 4 milioni di abitanti è posto, invece, più a nord ma sempre nella ex Germania Ovest e confina con la Francia. E’ un altro länder cattolico ma, negli ultimi trent’anni, dopo aver votato CDU, ha cominciato ad esprimere la propria preferenza per i socialdemocratici. La Sassonia-Anhalt, con poco più di 2 milioni di abitanti e capoluogo Magdeburgo, è un länder protestante dell’ex Germania est dove prima soffiava il vento degli gli ex-comunisti, pur sempre ai margini della scena governativa e ora quello dell’estrema destra.

Che fosse una specie di “referendum” sulla politica governativa lo si è visto subito, dai dati della partecipazione al voto, che è aumentata in una forbice compresa tra il 5 e il 12% rispetto a cinque anni fa. Il risultato, tuttavia, è stato inaspettato.

Il partito della destra populista e xenofoba della signora Frauke Petry (foto), Alternative fuer Deutschland (Alternativa per la Germania), che nel 2011 neanche esisteva, è entrato in tutti e tre i parlamenti regionali e, addirittura, in Sassonia-Anhalt, con il 24%., consegue il miglior risultato che un partito tedesco abbia mai raggiunto alle prime elezioni. Per quanto riguarda il risultato degli altri partiti, tuttavia, la differenza culturale e ideologica dei territori dove si è votato ha condotto a un risultato complesso da decifrare.

In Renania-Palatinato si sono confermati i socialdemocratici con il 36%, mentre la CDU della cancelliera si è fermata al 32%. AFD ha conquistato il 12,6% e i liberali al 6,1%. I Verdi, hanno difficoltà ad ottenere rappresentanti in parlamento, in quanto nella Repubblica federale vige la ferrea soglia del 5% per ottenere seggi e solo il calcolo definitivo dei voti potrà darci ragguagli.

Tutto il contrario è successo nel Baden-Wuettemberg, dove i Verdi di Kretschmann hanno riportato un risultato storico, vincendo con il 30,7% e sorpassando la CDU, attestata al 27,3%. AFD ha ottenuto un buon al 14,5%, mentre i socialdemocratici si sono imbattuti in un tonfo clamoroso con solo il 12,7%; seguono i liberali, con un lusinghiero 8,1%.

La Sassonia-Anhalt, invece, ha dato la vittoria alla CDU della cancelliera con il 30% ma qui ADF ha ottenuto un impressionante 24,2%, superando gli ex-comunisti, scesi a 15,9% e i socialdemocratici crollati al 10,6%. Gli altri partiti sono risultati al di sotto o a rischio di soglia d’ingresso.

Un risultato, quindi, controverso e dove l’unico vero vincitore (la destra xenofoba) rischia di aver conseguito una vittoria di Pirro. Nessuno degli altri partiti, infatti, vuole allearsi con loro per formare un governo regionale. In Renania non si vedono alternative a una Grosse Koalition, analoga a quella nazionale della Merkel. Difficilmente, se i verdi entrano in parlamento, il calcolo dei seggi potrebbe consentire un’inedita coalizione socialdemocratici-verdi-liberali. Grosse Koalition anche in Sassonia-Anhalt ma solo se gli ex-comunisti accettano di appoggiarla esternamente. In Baden-Wuerttemberg, i verdi, già presenti nel governo uscente a direzione socialdemocratica, stavolta dovranno accordarsi con la CDU, visto il tonfo della SPD.

Fatti i conti, dunque, il partito della Merkel, al governo in due soli länder, ora lo sarà in tre. La si rigiri come si vuole, alla fine vince sempre lei!

di Federico Bardanzellu

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