Juventus da record. Cerci fallisce il rigore per l’Europa

cerciTermina il campionato di Serie A 2013/14, il 112º campionato italiano di calcio e l’82º a girone unico con la Juventus che centra il record dei punti. Una giornata per lo più insignificante, in termini di classifica, con solo l’ultimo posto valido per l’Europa League ancora da assegnare.  

Si parte con lo scoppiettante anticipo del Sabato tra Udinese e Sampdoria. Segna prima Okaka, poi si scatena Di Natale: una tripletta vale ben 193 gol in Serie A, con la speranza che non si fermi qui. In goal anche Eder e Soriano, per la Samp, a chiudere il match sul 3-3. Di Domenica, alle 15.00, tre partite, per lo più inutili.

Il Catania saluta la Serie A con una vittoria, ai danni dell’Atalanta, maturata negli ultimi minuti del Match. Le reti di Lodi e Bergessio per i rossoblu, e di Kone per i bergamaschi. A Marassi, il Genoa ospita la Roma, per un incontro che ha poco da dire. Entrambe le squadre schierano le seconde linee e la partita si svolge senza grossi sussulti, fino alla rete, originata da una carambola, del greco Fetfatzidis, che scavalca Skorupski con un bel tocco sotto di sinistro.

La Roma che chiude il campionato con la terza sconfitta consecutiva. Vince ancora, invece, la Juventus. Con un secco 3-0, contro un Cagliari senza stimoli che gioca svogliatamente. Succede tutto nel primo tempo, con la punizione magistrale di Pirlo che vale il vantaggio, il raddoppio di Llorente e la splendida rete di Marchisio. Ed è record. 102 punti, mai nessuno come loro. I bianconeri scrivono la storia.

Alle 20.45, addirittura 6 posticipi. Chiude in bellezza il Napoli, davanti ai 10.000 bambini accorsi al San Paolo. Doppio Zapata e doppio Mertens, dopo Callejon, fanno 104 gol stagionali, risultato storico per gli azzurri. L’Hellas è tramortito e riesce a trovare la rete solo con la sfortunata deviazione di Zuniga, in barriera sulla punizione calciata male da Iturbe. 5-1 e festa. Festa anche al Bentegodi, dove, nel giorno degli addii di Cambiasso, Zanetti, Milito e Samuel, si scatena Victor Obinna, che congeda il Chievo Verona da questo campionato sotto gli scroscianti applausi dei tifosi. L’Inter si era portata in vantaggio, con la rete dell’ex Andreolli. Ma l’altro ex di giornata, il nigeriano Obinna, ribalta il risultato con una bella doppietta. Poco male, perché, per l’Inter, l’anno prossimo sarà comunque Europa.

Partita soporifera tra Lazio e Bologna, come spesso ci hanno brutalmente abituato queste due squadre durante il campionato. Il primo tempo sembra durare ore. Il secondo tempo non è da meno. Solo al 93° minuto, la partita si sblocca, con il rigore calciato da Biglia che esulta in un Olimpico deserto. Uno scenario che fa prepotentemente a cazzotti con quello offerto lo scorso 12 Maggio dai tifosi Laziali, che avevano riempito l’impianto sportivo per festeggiare i 40 anni dal primo scudetto biancoceleste. Forse qualcuno ai piani alti, il presidente Lotito, dovrebbe iniziare a farsi qualche domanda.

Ed ora, le partite che contano. Il Milan prova con tutto se stesso a centrare la qualificazione all’Europa League. Dopo appena un minuto, un siluro di Muntari si insacca nella porta del Sassuolo, facendo sperare i tifosi rossoneri. Raddoppia de Jong, su calcio di punizione, pochi minuti più tardi. La partita si fa nervosa, tanto che vengono espulsi ben tre giocatori. Sul finale, il goal su rigore di Zaza, per il 2-1 finale.

Partita bella ed emozionante quella tra Fiorentina e Torino. I viola giocano un gran calcio, nonostante non abbiano più niente da chiedere al campionato, e trovano il vantaggio dal dischetto, con Pepito Rossi, fresco di convocazione in Nazionale. Riagguanta il risultato il Toro, che, con una vittoria, sarebbe in Europa. Al goal di Larrondo, però, risponde immediatamente Rebic, che riporta i viola in vantaggio. Kurtic al minuto 84 riequilibra il risultato e, al minuto 92, arriva la palla decisiva del match. Rigore in favore del Toro. Cerci si prende la responsabilità di calciare un tiro che vale una stagione. Prende la rincorsa. Carica il sinistro. Tira addosso al portiere. E la partita finisce. 2-2. Ed il talento granata scoppia in lacrime.

Lacrime anche a Parma, ma di gioia, perché la doppietta di Amauri, sul Livorno, porta gli emiliani in Europa dopo quasi 10 anni. Un risultato storico, che corona una stagione fenomenale degli uomini di Donadoni. Per Cassano e compagni adesso è festa grande.

Per gli appassionati del campionato, invece, è ora di salutarsi, in vista dell’appuntamento più importante della stagione. Ora, occhi puntati sul Brasile!

di Daniele Pizzonia

foto: it.eurosport.yahoo.com

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