Istat, categorizzazione delle professioni

Istat

Dal 2011 l’Istat ha introdotto la classificazione delle professioni CP2011, uno strumento per raggruppare in un numero ristretto di insiemi tutti i mestieri presenti nel mercato del lavoro.

A stilarlo, una commissione composta da responsabili tematici dell’Istat, dai professionisti del mondo universitario e dell’Isfol – Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori.

La categorizzazione Istat

Lo scopo con il quale è stato redatto è quello di permettere le attività di comunicazione, di amministrazione e statistiche delle professioni su un piano internazionale. Per questo non deve essere in nessun modo utilizzato come un mezzo per regolamentare le professioni.

Il discriminante, ovvero i mestieri, è inteso come tutte quelle attività lavorative che sono svolte in concreto dai soggetti e che rimandano a competenze, conoscenze, statuti e identità.

Quindi, è proprio sulla base della competenza, considerata nella duplice dimensione di campo e di livello delle competenze richieste, che si aggregano professioni differenti nello stesso gruppo. Per campo di competenza si intendono: 

[…] le differenze nei domini settoriali, negli ambiti disciplinari delle conoscenze applicate, nelle attrezzature utilizzate, nei materiali lavorati, nel tipo di bene prodotto o servizio erogato nell’ambito della professione.

Il livello di competenza di una professione, invece, si definisce a partire dall’estensione delle mansioni eseguite, delle responsabilità, della complessità e dell’autonomia di decisione.

Questo strumento prevede per ogni livello della classificazione una spiegazione generale sulle peculiarità e sui contenuti del lavoro e una lista di mestieri per ciascuna unità professionale.

La struttura del CP2011

Dal criterio della competenza, come spiegato sopra, si struttura un sistema di classificazione composto da cinque livelli di raggruppamento, organizzati in modo gerarchico:

  • primo livello, formato da 9 grandi gruppi professionali;
  • secondo livello, composto da 37 gruppi professionali;
  • terzo livello, comprensivo di 129 classi professionali;
  • quarto livello, formato da 511 categorie;
  • quinto livello, composto da 800 unità professionali all’interno delle quali sono attribuibili tutte le professioni presenti nel mondo del lavoro.

Poi si passa ai nove gruppi professionali. Questi danno un’idea molto generale di tutte le tipologie di lavoro esistenti, infatti non a caso, rappresentano il livello di massima sintesi di tutte le professioni e sono:

  • legislatori, imprenditori e alta dirigenza;
  • mestieri intellettuali, scientifici e di elevata specializzazione;
  • professioni tecniche;
  • professioni esecutive nel lavoro d’ufficio;
  • conduttori di impianti, operai di macchinari fissi e mobili e conducenti di veicoli;
  • professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi;
  • artigiani, operai specializzati e agricoltori;
  • professioni non qualificate;
  • forze armate.

Sitografia

Istat: www.istat.it

Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay

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