Ipotesi condono: il no del governo

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«La posizione del governo non è cambiata rispetto a venerdì. Crediamo che inserire il condono negli interventi che stiamo preparando non sia praticabile». Lo ha affermato Luigi Casero, sottosegretario all’Economia e alle Finanze. Diverse le prese di posizione all’interno della maggioranza.

Fabrizio Cicchitto, capogruppo pdl alla Camera, aveva avanzato l’ipotesi del condono in occasione del convegno “Verso un nuovo Pdl” a Saint-Vincent. Le polemiche sorte sono «di segno ideologico», secondo il capogruppo, e «provengono dalla Cgil e dal Partito Democratico che hanno contestato anche la lettera della BCE». Gli altri contestatori sarebbero quelli che pensano di poter fare «solo tagli lineari» e di lottare «all’evasione senza alcun tipo di politica per la crescita» e senza preoccuparsi della «ricerca del consenso sociale».

Per Ignazio La Russa, la questione va affrontata con cautela. «I condoni non sono soluzioni semplici perché producono effetti anche negativi» ha affermato il ministro della Difesa, per cui occorre «discuterne senza preconcetti, senza schieramenti etici». D’accordo sembra essere Gianfranco Rotondi, ministro per l’Attuazione del programma, che non esclude l’eventualità «che il Parlamento possa discutere di questa o quella soluzione». Per il momento, però, l’ipotesi del condono non rientra «nell’agenda del governo», come ha affermato ieri lo stesso Rotondi a Saint-Vincent.

«Non ho capito perché il condono» ha commentato Umberto Bossi, «forse vogliono i soldi per fare nuove leggi ma non ne so di più». «Non credo che sia la scelta giusta» ha affermato il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, intervistata da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”. «La logica del condono dà un messaggio assolutamente sbagliato», perché «premia i furbi» mentre invece occorre «che tutti paghino le tasse e rispettino le regole».

Dura la replica di Luigi Casero al capogruppo del Pdl: «C’è una nota di Palazzo Chigi, Cicchitto non è il governo».  Il condono non sarebbe fattibile «sia dal punto di vista etico e politico perché frenerebbe la lotta all’evasione che stiamo facendo», afferma il sottosegretario, «sia dal punto di vista tecnico perché abbiamo inserito consistenti risorse dalla lotta all’evasione nelle ultime due manovre». Tale scelta, dunque, «vanificherebbe questi introiti nelle entrate correnti». 

Non il condono, ma è il decreto sviluppo «l’ultima chance del governo per far uscire l’Italia dalla crisi», ha affermato il presidente di Confindustria. Il governo conta di presentarlo «entro fine ottobre», come ha assicurato lo stesso Casero. Una scelta obbligata, perché, secondo la Marcegaglia, «o ci salviamo tutti o cadiamo tutti».                            

Paola Spataro

Foto: finanza-economia.myblog.it

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