Intervista con l’autore: Romano de Marco

RM fotoRomano De Marco, classe 1965, nasce in Abruzzo. Ha esordito nel Giallo Mondadori, a marzo 2009, con il romanzo FERRO & FUOCO (ripubblicato per le librerie, nel 2012 da Pendragon edizioni). Nel 2011 MILANO A MANO ARMATA, per Foschi Editore (premio Lomellina in giallo 2012). A Gennaio 2013 è la volta di A CASA DEL DIAVOLO nella collana Time Crime di Fanucci (secondo classificato premio Nebbia Gialla 2013). Il suo ultimo romanzo è IO LA TROVERO’ (Feltrinelli Fox Crime) uscito a gennaio 2014. Pubblica racconti su numerose antologie e articoli sulle collane del Giallo Mondadori e collabora con la Delos edizioni sulla rivista Writer’s Magazine Italia e pubblicando racconti in ebook per la serie “DREAM FORCE” diretta da Stefano Di Marino.

Lo abbiamo intervistato per inliberta.it

Non fai lo scrittore di professione, ma lavori per una banca hai una famiglia e viaggi per lavoro. Quando trovi il tempo di scrivere?

In teoria, facendo due conti, quel tempo nella mia vita non ci sarebbe. Eppure riesco a crearmelo rubando qualcosa al sonno, qualcosa ad altre forme di svago, qualcosa alle persone che mi stanno accanto e che dimostrano molta pazienza nei miei confronti.

Quale fra i tuoi libri hai sentito di più? Perché?

I romanzi per un autore sono come i figli. Generalmente ci si affeziona di più a quelli sfortunati. In un momento complicato della mia carriera di autore scrissi Milano a mano armata un romanzo derivato dalla sceneggiatura per una serie TV che mi avevano commissionato ma che poi non fu mai realizzata. Ebbi l’onore di avere una lusinghiera prefazione del grande Eraldo Baldini, un autore che stimo moltissimo, ma l’editore fu poco lungimirante e non investì praticamente nulla in promozione. Girai l’Italia a fare presentazioni con le mie sole forze (e a mie spese) per cercare di spingere il libro ma spesso i librai trovavano difficoltà anche a procurarselo presso il distributore. Alla fine quel romanzo vinse anche un premio (Lomellina in giallo 2012) ma quelli che l’hanno letto rimangono comunque in pochi. In Milano a mano armata, per la prima volta diedi spazio alle psicologie e alle voci dei singoli personaggi, cercando di immedesimarmi anche in quelli negativi. Forse l’unico vero “noir” che ho scritto fino ad oggi.

 Quale ti ha fatto soffrire di più? Perché?

Sicuramente l’ultimo, quello che ho finito di scrivere qualche settimana fa. Si intitola CITTA’ PERDUTA ed è il seguito ideale di IO LA TROVERO’, l’ultimo pubblicato da Feltrinelli/Fox Crime. Mi ha fatto soffrire perché è stato scritto in un periodo difficile della mia vita, dove gli impegni lavorativi e i problemi personali mi assorbono talmente tanto da lasciare davvero poco spazio a tutto il resto. Eppure, seppur con qualche difficoltà e un paio di battute d’arresto, sono riuscito a farcela ed ora il romanzo è in lettura dall’editore. Se tutto va bene, uscirà nel 2015.

Quale vorresti vedere sullo schermo di un cinema? Perché?

 Beh, non vorrei sembrare presuntuoso, ma i miei romanzi sono tutti pensati anche per una ipotetica versione cinematografica. Addirittura, quando scrivo, mi prefiguro prima le scene e i dialoghi dal punto di vista visivo, più che narrativo. Questo perché sono un grande appassionato e cultore di cinema e serie televisive. Se dovessi proprio scegliere direi che IO LA TROVERO’ sarebbe davvero una bella storia da portare sul grande schermo. Azione, sentimento, vendetta, catarsi. C’è dentro un po’ tutto quello che in genere si chiede a un ottimo prodotto di intrattenimento… Giacché ci siamo mi scelgo anche regista e cast principale: Stefano Sollima alla regia, Marco Giallini interpreta Marco Tanzi e Alessio Boni Luca Betti. Per Laura Damiani… Facciamo Regina Orioli.

 Bè, direi che non ti fai mancare nulla!iolatrovero1

I personaggi dei tuoi libri sembrano scolpiti con le parole, i protagonisti, buoni o cattivi che siano, sono molto affascinanti.  Quando immagini un personaggio, te lo raffiguri come una persona reale, un amico, un collega, un attore o lo costruisci solo nella tua mente?

Fisicamente, in genere, gli do le sembianze di un attore… o dell’incrocio delle caratteristiche fisiche di più attori. Per i caratteri mi ispiro alla realtà. A me stesso (o meglio, alla proiezione di me stesso in quel personaggio…) o a persone che ho conosciuto. Oltre, naturalmente, ad alcuni caratteri degli eroi e degli antieroi del mio personalissimo immaginario fatto di decenni di letture, film, fumetti, serie TV.

Ce n’è uno in particolare in cui ti ritrovi o c’è qualcosa di te in ognuno?

Beh, mentirei se non dicessi che Luca Betti (IO LA TROVERO’ e CITTA’ PERDUTA) è una sorta di mio alter-ego. Poi mi è capitato anche (per una specie di “transfert psicologico” credo molto comune negli autori di narrativa) di mettere qualcosa di me stesso in parecchi dei miei personaggi. Ad esempio in Giulio Terenzi, il giovane e antipaticissimo bancario protagonista dell’avventura gotica di A CASA DEL DIAVOLO che a tutt’oggi è il mio romanzo più venduto.

Se potessi svegliarti domani mattina nei panni di uno dei tuoi personaggi, quale vorresti essere?

Vorrei essere Luca Betti. Mi sentirei a casa e perfettamente a mio agio.

In Italia ci dicono che molti scrivono e pochi leggono. Un consiglio agli scrittori esordienti.

Beh, io non sono fra quelli che citi. Sono stato un lettore da 100 libri l’anno. Ora, purtroppo, per i problemi di cui sopra (ovvero l’oggettiva mancanza di tempo) sono drasticamente sceso a 40. Ma mi ritengo sempre principalmente un lettore e solo incidentalmente uno scrittore. Agli esordienti consiglio due cose: leggere tanto (e di tutto) ed essere umili. Chi pensa di aver scritto il capolavoro del secolo e di non aver bisogno di aiuto, consigli, editing, è un perdente in partenza.  Il problema, semmai, è trovare persone competenti e oneste per farsi aiutare… Ci sono, ma bisogna essere molto oculati nella scelta. Io, senza la mia agente Loredana Rotundo e la mia consulente editoriale Chiara Beretta Mazzotta, come autore non esisterei.

Ora qualche domanda stile Le Jene:

Ultimo libro letto?

Undici solitudini di Richard Yates (bellissimo)

Ultimo film visto?

Escape plan di Mikael Håfström con Stallone (orribile)

La tua vacanza ideale?

A casa mia, DVD, scrittura, lettura.

La tua ultima vacanza?

Negli stati uniti, con i miei figli, a trovare mia sorella che vive a Washington.

Le 3 cose che guardi in una donna?

Il viso, le gambe, le scarpe.

Bionda o bruna?

Indifferente

Collant o autoreggenti?

Autoreggenti

La cosa più folle che hai fatto per una donna?

 Sposarla. Ma poi ho smesso…

La cosa più folle che hai fatto in generale (fra quelle che si possono raccontare)?

 Ho aspettato un tizio fuori da casa sua con una katana affilata, volevo tagliargli la testa. Fortuna che se l’era data a gambe ed è stato via per un mese intero, altrimenti ora ti starei rispondendo dalla cella di un carcere.

Grazie mille a Romano de Marco per averci dedicato il suo tempo e in bocca al lupo!

di Patrizia Calamia

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