Intervista con l’autore Andrea Carlo Cappi

ACC 2Andrea Carlo Cappi, milanese classe 1964, è conosciuto anche con gli pseudonimi di François Torrent, Alex Montecchi e Andrew Cherry.

Ha scritto romanzi, racconti, saggi, fumetti e curato varie antologie, pubblicando per numerose case editrici.

Si occupa soprattutto di letteratura noir, thriller e avventurosa, ma ha scritto anche storie umoristiche, horror, fantasy e fantascientifiche.

Molti suoi romanzi e racconti sono ambientati in un universo thriller-spionistico nel quale si intrecciano tre personaggi ricorrenti: Carlo Medina (killer professionista italiano alle prese con intrighi internazionali), Mercy “Nightshade” Contreras (agente segreta a contratto per servizi di informazione di vari paesi) e Rosa Kerr alias “Sickrose” (killer boliviana di origine irlandese, rivale di Nightshade).

Ha creato personaggi di contaminazione tra generi quali il Cacciatore di Libri (detective milanese bibliofilo, protagonista di un ciclo di racconti e romanzi in cui si alternano giallo e fantastico, spesso con elementi umoristici), e padre Antonio Stanislawsky (agente speciale al servizio di un Vaticano del futuro, le cui avventure mescolano  fantascienza, giallo d’azione e horror).

Ha scritto romanzi e racconti originali con protagonisti personaggi del fumetto italiano: Martin Mystère, Diabolik ed Eva Kant. Ha scritto alcune storie ispirate al personaggio di Fantômas e un breve ciclo di racconti surrealisti con protagonista il commissario Magritte.

Nel 2014 inaugura una serie di genere horror-erotico dal titolo “Danse Macabre”, È autore inoltre di numerosi racconti senza personaggi fissi, molti dei quali mutuano i titoli dai Carmina Burana di Carl Orff. Un aspetto particolare della sua produzione è rappresentato poi dai “racconti dal vivo”: storie brevi, spesso in chiave comica, improvvisate in pochi minuti durante lezioni o performance, sulla base di un incipit e varie frasi stabilite dal pubblico.

Autore e presentatore di programmi radio e televisivi, è molto attivo come organizzatore e conduttore di eventi letterari e presentazioni di libri.

Citiamo gli ultimi nati della sua produzione:

2013 – Lettera K – Scrittura creativa e lettura consapevole, Cordero Editore

2014 – Danse Macabre: Le vampire di Praga, Edizioni Anordest

2014 – Diabolik – Alba di sangue, dbooks.it (ebook, riedizione)

2014 – Nightshade: Obiettivo Sickrose, Edizioni Cento Autori (a firma François Torrent, riedizione)

2014 – Martin Mystère: L’ultima legione di Atlantide (Edizioni Cento Autori)

2014 – Medina: Persecutor, Segretissimo Mondadori n.1615 (ora disponibile solo in ebook)

Lo abbiamo intervistato per inliberta.it ACC 1

Andrea, leggere la tua bibliografia inibisce. La tua produzione è immensa. Hai scoperto un metodo per moltiplicare le ore disponibili in una giornata o sei velocissimo. Qual è il trucco? Raccontaci in breve la tua giornata tipo.

Il mio trucco credo sia lasciar maturare un’idea per qualche settimana o mese, a volte per anni, e aspettare il momento giusto (per esempio quando mancano uno o due mesi alla data di consegna) e a quel punto gettarsi a capofitto nella vicenda, vivendola con i personaggi e lavorandoci giorno e notte. Sono molto veloce anche perché già da lettore o spettatore ho sempre fatto caso alle sviste nelle storie altrui (poi, come editor, l’ho fatto anche per lavoro); quindi mentre sottopongo a un ferreo e immediato controllo personale la coerenza della trama e dei personaggi. Ê come avere un editor molto esigente nella testa.

La giornata tipo comincia con un primo approccio al computer e il primo sigaro della giornata, prima di colazione. Dopodiché lavoro fino ai morsi della fame, verso l’una o le due, poi di nuovo fino a sera e – troppo spesso – fino a tarda notte.

Qual e il genere in cui ti senti più a tuo agio: azione, horror, erotico? Perché?

Diciamo che, a parte il giallo più classico (anche se ne uso spesso alcuni elementi) e il romanzo rosa «puro» (anni fa ho scritto un rosa-giallo sotto falsa identità), e il western (perché non ne ho ancora avuto il tempo), ho frequentato più o meno tutti i generi e le loro contaminazioni. L’importante è rispettare le regole intrinseche a ogni genere o quelle risultanti dalle varie combinazioni. Dato che in molte mie storie, specie in quelle più lunghe, ci sono componenti di azione, presumo che dipenda dalla necessità di dare loro una dimensione epica.  

I tuoi personaggi sono sia maschili che femminili. Non è facile da uomo scrivere dal punto di vista di una donna eppure tu ci riesci benissimo. Come ti senti più a tuo agio?

Potrei pensare di essere più a mio agio con i personaggi maschili, in quanto di solito proiezioni più dirette di me stesso, ma in realtà sono altrettanto legato a quelli femminili. Gli uomini – che, contrariamente all’opinione diffusa, non sono tutti cattivi, maschilisti e violenti – possono avere molte cose in comune con le donne. Ed è su questa base, e sull’osservazione delle donne che conosco, soprattutto quelle con cui ho vissuto, che posso lavorare.

Se potessi svegliarti domani mattina nei panni di uno dei protagonisti dei tuoi libri, sceglieresti un personaggio maschile o femminile? Quale e perché?

Io ad esempio vorrei essere una delle vampire di Praga…

Non ho problemi di identità sessuale e sceglierei un mio personaggio maschile… del resto molti di loro mi assomigliano e ho persino interpretato Carlo Medina a teatro, nei booktrailer e sulla copertina dell’edizione di Ladykill per Segretissimo Presenta. A volte vorrei essere proprio Carlo Medina, cinico e spietato quanto basta a risolvere certi problemi in modo decisivo. Al posto mio, lui avrebbe eliminato un certo numero di persone disoneste che io invece ho affrontato solo sul piano legale, ufficialmente «vincendo» la causa, ma di fatto rimettendoci anche i soldi pagati agli avvocati.

cop Medina frontCarlo Medina: è bravo e affascinante, ma a volte si ha la sensazione che abbia una scarsa stima di sé, in particolare con le donne. Come se fosse in antitesi con l’idea dell’agente bello e irresistibile. Spiegaci perché lo hai voluto così.

Da lettrice ho apprezzato molto il fatto che Medina, nell’ultima avventura Persecutor, ottiene un discreto successo erotico: lo merita!

Medina è un libero imprenditore dell’omicidio su commissione, il che è un serio ostacolo quando si tratta di avere relazioni stabili, specie con donne che non siano in qualche modo «del mestiere». Ma abbiamo visto che ha avuto fortuna con le protagoniste femminili di Ladykill, Malastrana e Persecutor e di molti racconti. E con Nightshade, protagonista della serie che firmo come François Torrent ma che appartiene allo stesso universo narrativo. Con lei Medina ha attualmente una relazione, cominciata in Programma Firebird, di cui vedremo probabilmente gli sviluppi nello speciale estivo di Segretissimo (in edicola a luglio 2015) e nel prossimo romanzo di Nightshade, sempre su Segretissimo (in edicola ad agosto 2015). Ho voluto che Medina fosse diverso – ma non per questo meno di successo, specie con le donne – dai classici agenti segreti della stirpe di OSS117, 007 e SAS, per non farne un superuomo indelebile e immutabile. I personaggi moderni – penso anche a Chance «Il Professionista» Renard del mio amico e collega Stephen Gunn – nel loro essere coriacei e alla fine persino infallibili, hanno forti componenti umane, incertezze, momenti di solitudine. E invecchiano, anche se non molto in fretta. Cosa che per fortuna capita anche a noi autori.  

Quale dei tuoi romanzi vorresti vedere al cinema? Ti va di ipotizzare un casting?

Mi piacerebbe che i miei romanzi di Diabolik & Eva Kant diventassero serie tv, data anche la struttura molto vicina a quella dei moderni serial del piccolo schermo: gli sceneggiatori non dovrebbero fare troppi sforzi. In realtà tutti i miei romanzi potrebbero diventare film ma già diciassette anni, discutendo con una casa di produzione un progetto su Ladykill-Morte accidentale di una lady, è emerso che sarebbero troppo costosi per come già allora era diventato il cinema italiano. Anche adesso che Medina festeggia vent’anni di attività, lui, Nightshade e Sickrose sono troppo avanti rispetto agli standard italiani. Se dovessi scegliere un interprete per Medina, recupererei con piacere Antonio Banderas, anche per ridargli dignità dopo le sue ultime apparizioni. Per le protagoniste femminili, basta guardare i booktrailer sul mio canale YouTube: ho avuto la fortuna di trovare ottime interpreti per tutte. Lo stesso vale per la colonna sonora: da qualche anno collaboro con Signor Wolf Funk Exp, band italiana apprezzata anche oltreoceano, la cui musica è perfetta per tutto ciò che scrivo. 

In Italia ci dicono che molti scrivono e pochi leggono. Un consiglio agli scrittori esordienti.

Molto semplice: leggere. Ho scritto un libro apposta, Lettera K, pubblicato da Cordero Editore, per spiegare come dalla lettura si possano trarre continue lezioni di scrittura creativa.

Ora qualche domanda stile Le Jene: vampire praga cover 3D

Ultimo libro letto

Planet Hulk, di Pak & co., raccolta degli episodi di una famosa saga a fumetti.

Ultimo film visto

Guardians of the Galaxy, rigorosamente al cinema.

La tua vacanza ideale

Sulla baia di Magaluf, Maiorca, con la donna che amo e senza dover lavorare diciotto ore al giorno per tradurre un libro urgente.

La tua ultima vacanza

Sulla baia di Magaluf, Maiorca, con la donna che amo ma lavorando diciotto ore al giorno per tradurre un libro urgente.

Le 3 cose che guardi in una donna.

Gli occhi, il viso e la figura complessiva. E anche la voce, ma quella non si guarda.

Bionda o bruna?

Bruna, con tutto il rispetto per tutte le altre varianti cromatiche.

Reggicalze o autoreggenti?

Autoreggenti. O nulla.

La cosa più folle che hai fatto per una donna

Quella che faccio sempre: amarla, esserle fedele, prendermi cura di lei.

La cosa più folle che hai fatto in generale (fra quelle che si possono raccontare).

La mia vita privata rasenta sempre la follia. In quella lavorativa, la cosa più folle che ho fatto, più volte, è stata firmare contratti per una quantità di romanzi e traduzioni che nessuno al mondo sarebbe riuscito a consegnare in tempo utile… e consegnarli in tempo utile. Senza mai ricorrere, amo precisare, ad additivi chimici. La mia droga si chiama scrivere.

E sei in grande della scrittura Andrea! E noi ti ringraziamo per la tua disponibilità e simpatia.

di Patrizia Calamia

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