Intervista al regista Francesco Miccichè, al cinema con Ferilli e Castellitto

Francesco Miccichè, sceneggiatore, regista cinematografico e televisivo per la Rai e per Mediaset, apprezzato documentarista, è tornato da poco sul grande schermo con una commedia all’italiana, Ricchi di fantasiaProtagonista una coppia inedita di grandi attori, insieme per la prima volta: Sabrina Ferilli e Sergio Castellitto.

Abbiamo intervistato Francesco Miccichè per Inlibertà.

  • Francesco, come e quando sei diventato regista?

La mia passione per il cinema nasce da mio padre che era un critico cinematografico molto stimato e temuto negli anni 60-70-80 (Lino Miccichè). Nei primi anni novanta ho fatto prima una scuola di fotografia e poi ho iniziato a lavorare come assistente operatore, come operatore di macchina e poi in alcuni programmi televisivi come programmista regista. Il mio primo cortometraggio l’ho girato nel 1996, si chiamava Baci Proibiti,il protagonista era un 26enne molto talentuoso, si chiamava Pierfrancesco Favino. Abbiamo fatto quel cortometraggio per gioco, per divertirci. Poi però abbiamo avuto un successo inaspettato, siamo stati per due anni in giro per Festival. Da lì mi sono dedicato alla regia. Prima con programmi televisivi, tra cui la regia di Sfide (programma culto di Raitre) e poi con la fiction (in questi anni ho fatto circa 80 prime serate per Rai e Mediaset) e con il cinema.

  • Hai avuto dei fari che ti hanno guidato, dei modelli di riferimento?

Non credo di poter dire di avere avuto dei modelli di riferimento. Ho amato molto il cinema del neorealismo, De Sica, Zavattini, ma anche alcuni film di Visconti, Pasolini, ma anche la commedia all’italiana Monicelli e Scola.

  • Nel tuo ultimo film, Ricchi di fantasia, omaggi la commedia all’italiana avvalendoti di una straordinaria coppia di attori, Sabrina Ferilli e Sergio Castellitto che non aveva mai lavorato insieme. Come ti è venuta l’idea di scegliere proprio loro?

I cast dei film sono sempre complicati. In questo caso abbiamo prima coinvolto Sergio Castellitto, che ha amato il copione da subito, vedendovi delle potenzialità che forse neanche noi vedevamo. Sergio è un grande attore, ma anche un regista, uno sceneggiatore, un produttore e la sua visione del film è stata importante. Poi con i produttori Lucisano abbiamo coinvolto Sabrina Ferilli. C’è da dire che il ruolo di Sabrina era veramente piuttosto cucito su di lei, non è stato difficile convincerla.

  • Il film racconta con grande ironia la storia di Sergio e Sabrina, coppia di amanti innamorati ma impossibilitati a lasciare i propri rispettivi partners a causa delle ristrettezze economiche. Molteplici sono gli spunti di riflessione: le dinamiche familiari e di coppia, le difficoltà economiche che fanno parte della vita giornaliera e molto altro. Il cinema è un mezzo che stimola infinite riflessioni, forse più di ogni altro mezzo comunicativo. Sei d’accordo?

Il cinema offre la possibilità di riflessioni profonde perché entra nella coscienze delle persone. Quando si spegne la luce in sala è un po’ come entrare nel mondo del sogno in cui i significati di ciò che si vede diventano simbolici e ci fanno riflettere.  Il nostro film è una commedia, non ha l’ aspirazione di fare un quadro sociale preciso del nostro paese, detto questo però mi sembra un dato di fatto che oggi per essere coppia bisogna avere i soldi e che l’economia influisce sulle relazioni. Quello che interessava a noi era in questo contesto raccontare una storia che facesse sorridere e anche un po’ riflettere.

  • Che cosa pensi del cinema italiano attuale?

 

Francesco Miccichè

Il cinema è tante cose, oggi come ieri. Ci sono film e storie di ogni tipo. Mi pare che il destino del cinema italiano dipenda anche dal destino dell’economia dell’audiovisivo in generale.  La sala sembra destinata a diventare un evento di nicchia, ma ogni tanto spero che questa previsione sia sbagliata e che si ritrovi la forza di far diventare lo spettacolo cinematografico ancora attraente.

  • Parlaci dei tuoi progetti.

Sto preparando un nuovo film , una commedia con Vincenzo Salemme e Diego Abatantuono prodotta dalla Camaleo di Roberto Cipullo. Sarà un film molto divertente che dovrebbe vedere la luce alla fine di gennaio. Sempre a fine gennaio , per esattezza il 27 che è il giorno della memoria, andrà in onda su Raiuno in prima serata una docufiction che ho realizzato assieme a Marco Spagnoli. Si chiama Figli del Destinoe racconta la storia di quattro bambini ebrei durante gli anni delle persecuzioni raziali. Quei bambini oggi sono dei signori anziani, al contrario di molti altri bambini di allora che hanno trovato la morte nei campi di concentramento tedeschi. Abbiamo ripercorso le loro storie. Una di queste storie – che raccontiamo-  è quella incredibile di Liliana Segre, oggi Senatrice della Repubblica.

  • Che cosa consiglieresti ad un giovane che desideri intraprendere questa carriera?

E’ dura. Servono passione e determinazione, e quest’ultima fa la differenza. Il nostro è un lavoro selettivo, devi avere una spinta forte. Io su questo punto la penso così: se non riesci a realizzare quello che progetti la vita non ha senso. Se non lo fai allora è molto difficile fare passi avanti. Credo però ancora nel merito: chi si impegna e ha talento ce la fa.

Nella foto di copertina, da sinistra, Segio Castellitto, Sabrina Ferilli e Francesco Miccichè

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