Intervista a Massimiliano Gallo, il commissario Palma de “I bastardi di Pizzofalcone”

Massimiliano Gallo, napoletano doc, figlio del grande cantante Nunzio Gallo e dell’attrice televisiva e teatrale Bianca Maria, debutta precocemente in teatro, a soli cinque anni. La sua carriera si snoda fra palcoscenici teatrali, recitando con Carlo Giuffrè, e televisione in varie fiction di successo. Anche al cinema interpreta ruoli di spicco con importanti registi, basti ricordare il suo ruolo in Fortapàscdi Marco Risi e in tante altre pellicole. In questo periodo è tra i protagonisti della fortunata serie televisiva di Raiuno I bastardi di Pizzofalcone, tratta dagli omonimi romanzi di Maurizio De Giovanni, in cui interpreta il ruolo di Luigi Palma, il vicequestore a capo del commissariato.

Massimiliano, attori si nasce o si diventa?

Attori si nasce perché esserlo presuppone un talento innato,  una sorta di pianta che va alimentata sempre. Lo si diventa perché senza lo studio, il talento è inutile. Chiaramente il talento è indispensabile e non si può apprendere. Dunque sono valide entrambe le cose. L’attore è un computer che immagazzina migliaia di dati ma deve poi rielaborarli mettendoci il cuore.

Sei figlio d’arte, figlio del grande cantante Nunzio Gallo, anche tua madre è stata una brava attrice. Hai debuttato in teatro a cinque anni. Mangiavi pane ed arte?

Beh, vengo da una grande famiglia di artisti, parlavamo sempre di teatro e di musica, i miei hanno sempre vissuto solo ed esclusivamente di arte, per cui sono stato fortunato in questo. Io ho sempre saputo quello che volevo fare da grande ed ho convogliato tutte le mie energie in tale obiettivo e non ho mai nutrito dubbi: il mio sogno era quello di diventare un attore, anzi ero certo che lo sarei diventato. Era, per così dire, implicito. Mia madre aveva una compagnia teatrale e recitavo con lei d’estate, quando non andavo a scuola. Da parte loro, i miei genitori hanno sempre approvato questo mio desiderio

Anche tuo fratello Gianfranco è un grande e noto attore. Siete uniti, andate d’accordo?

Abbiamo un legame molto solido e profondo, pur avendo due modi di vivere molto diversi. Abbiamo fondato una compagnia teatrale che ci dà grandi soddisfazioni.

Cinema, teatro, piccolo schermo. Quale ti si addice di più?

Credo che un attore o è bravo o non lo è, quindi la divisione in steccati è completamente priva di senso. A Londra tutti gli attori di cinema sono anche grandi attori di teatro, la stessa cosa avviene in Francia. Un attore può fare tutto, dalla fiction al cinema, innanzitutto con la stessa dignità e bravura, tenendo conto che si tratta di linguaggi diversi.

Sì, ma Massimiliano Gallo dove si diverte di più, sul palcoscenico di un teatro o dove?

Io sul palcoscenico di un teatro mi sento come se stessi a casa mia con le pantofole. Ora, però, è il cinema ad interessarmi di più perché il fatto che il personaggio non abbia un breve excursus temporale come avviene a teatro, mi coinvolge emotivamente a livello profondo. Nelle serie televisive questo meccanismo è ancora più complesso, perché si girano parti di varie puntate non in sequenza temporale ma separatamente e nella stessa giornata. Ciò implica per l’attore un grande investimento a livello psicologico

I bastardi di Pizzofalcone, la serie televisiva di Raiuno che tanto successo sta riscuotendo in questo periodo, è girata a Napoli, della quale ci consegna immagini straordinarie. Tu che rapporto hai con Napoli?

E’ la mia città , sono le mie radici. Trovo che sia una città unica. Su Napoli i luoghi comuni si sprecano, spesso viene risolta in due parole, mentre possiede una miriade di sfaccettature. Comunque credo che abbia un valore aggiunto, ossia l’alto grado di umanità,  che ti fa vivere molto meglio. A tal proposito ricordo la meravigliosa intervista fatta a Mastroianni, nella quale Marcello raccontava che a Roma un tale che gli aveva detto: “Aò, Marcè, te sei fatto  vecchio!,  mentre a Napoli in una situazione simile, gli era stato detto: “Marcello, ce simm’ fatt’ vecchiariell”.

Questo è per far capire il valore aggiunto dell’umanità della gente di Napoli. E quando fanno la classifica delle città più vivibili, mi viene in mente che la felicità, il calore umano, la solidarietà siano fondamentali. Credo anche che Napoli in questo momento di degrado generale abbia reagito benissimo, perché una è capace di sfornare talenti artistici, musicali, teatrali, cinematografici. E’ una città in continuo fermento.

Sono contento che nella serie tv non venga fuori la solita rappresentazione da cartolina di Napoli, ma la città più vera ed anche misteriosa, piena di fascino.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Con la compagnia teatrale Gallo a gennaio riportiamo in scena un nostro cavallo di battaglia, che è stato riscritto negli anni da mio fratello Gianfranco. Uno spettacolo comico che rappresentammo per la prima volta nel 1990 con Aldo Giuffrè, si intitola Fratelli comicissimi.A questo proposito rivolgo un affettuosi pensiero ai grandi fratelli Giuffrè, in particolare a Carlo, recentemente scomparso.

Dimmi qualcosa sulla tua vita privata.

Va molto bene, sono innamoratissimo della mia compagna, l’amore è per me energia vitale. Lei è di Brasilia ma ha scelto Napoli come città di adozione e non la cambierebbe con nessun’altra città, anche lei fa l’attrice.

Massimiliano, che cosa vuoi fare da grande?

Da grande vorrei essere sempre più libero di scegliere come artista, libero di fare cose sempre nuove, anche di cimentarmi con la regia. Ora sto girando una serie per Rai1, a Matera, con la regia di Francesco Amato e poi girerò un film con Ivano Di Matteo, un regista che apprezzo molto, poi teatro e di nuovo fiction.

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