In Giappone essere grassi è illegale

shopping-tokioAvete mai visto un giapponese grasso? Probabilmente no.

Merito sicuramente della campagna metabolica messa in atto dal governo nipponico, che nel 2008 ha varato una legge per contrastare il sovrappeso, il diabete e le malattie cardiovascolari connesse alla “ciccia”.

La legge “Anti-metabo” ha introdotto dei parametri ben precisi, atti a misurare il livello di adipe corporea durante i “check-up speciali” su base annuale.

Devono sottoporsi obbligatoriamente al test, uomini e donne tra i 40 e i 74 anni ed il limite fissato è di 33,5 pollici pari a 85 centimetri circa per gli uomini, mentre per le donne è di 43,5 pollici pari a 89 centimetri circa.

A chi supera i parametri viene inizialmente offerta una consulenza dal dietologo della durata di tre mesi, allo scadere dei quali, i cittadini in sovrappeso vengono sottoposti a ulteriori controlli.

Pesanti le sanzioni finanziarie per gli enti sanitari locali che non si adeguano all’individuazione dei target.

Ma perchè il Giappone ha adottato tale strategia?

Oltre ad un discorso meramente “salutistico”, l’obiettivo principale del governo giapponese è quello di evitare il sovraffollamento ospedaliero ed abbattere pertanto i costi sulla spesa sanitaria pubblica.

In parallelo è stato incentivato l’uso delle biciclette per promuovere l’attività fisica, tanto che l’arredo urbano è stato pensato per favorirne l’uso.

Sono sorti ad esempio dei parcheggi interrati automatici per bike.

Come accennato, la campagna è nata nel 2008, quando il ministro della Sanità ha iniziato a parlare della patologia da sindrome metabolica, soprannominata “metabo”.

In men che non si dica è pure cominciata una massiccia campagna mediatica, tanto che in tutte le cliniche sono stati esposti poster con la scritta “Goodbye metabo.

Piccola curiosità.

Per iniziativa di un gruppo di cittadini, è nato il gruppo “I Sette Samurai Metabo”, ma la campagna ha avuto una brusca battuta d’arresto quando un attivista di 47 anni, con 99 centimetri di giro-vita, è morto d’infarto facendo jogging.

Addirittura sono state scritte delle canzoni Anti-metabo.

Svantaggi.

Secondo i movimenti “anti metabo”, la misurazione del girovita può essere una discriminante soprattutto per il mondo del lavoro. Le aziende infatti, per evitare sanzioni, tenderebbero ad assumere persone con il “Curriculum sanitario” a norma di legge.

Inoltre, pare che le numerose ricette anti-metabo abbiano dato vita a fenomeni speculatori, senza di contro garantire risultati concreti.

Gli oppositori ritengono altresì che si tratti di una legislazione troppo severa e superflua.

Alimenti “dimagranti”.

Secondo gli studi effettuati dai ricercatori dell’Università di Kyoto, i pomodori contrasterebbero i disturbi metabolici e l’accumulo dei grassi.

di Simona Mazza

1 risposta

  1. samantha

    Ma la piantante per una buona volta? Ho chiesto a persone giapponesi di mia conoscenza e mi hanno confermato che è tutto falso! Ma che gusto ci provate a diffondere queste bufale? Siete vergognosi!

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