In Belgio il ciclismo batte il terrorismo: tre grandi classiche vinte da Debusschere, Kwiatowski e Sagan

CekV6XWWAAA4oNT (1)L’attentato di Bruxelles è avvenuto il giorno prima dell’inizio delle due settimane clou delle corse del nord, in cui si disputano le più prestigiose e dure corse sul pavè, le più affascinanti del mondo del ciclismo.
Nonostante i tragici fatti dell’attentato di Bruxelles, si correva il 23/03 l’edizione 2016 della Dwars Door Vlaanderen,   dopo aver osservato un minuto di silenzio prima della partenza. Come detto in fase di presentazione gli strappi ed i muri in pavè rendevano l’atmosfera da perfetta corsa del nord, risultando decisivi ai fini della selezione in gruppo. Il Vecchio Quaremont ed il Paterberg erano ovviamente i momenti clou della gara, che facevano la selezione finale nel gruppo. Il primo attacco importante si aveva quando alla fine mancavano dieci chilometri; ad  attaccare era uno scatenato Van Avermaet, che erogava la sua massima potenza in quello che sembrava sin da subito un attacco molto pericoloso. A ricucire il distacco ci provava in maniera disperata soprattutto la Etixx-QuickStep , guidata dal solito motore molto potente di Tony Martin. Van Avermaet imboccava l’ultimo km con il gruppo dietro di lui  che sembrava troppo lontano, ma a 250 metri dalla fine, il belga veniva risucchiato dai velocisti. In volata il più veloce era l’ex campione belga Debusschere, che aveva la meglio su Bryan Coquard ed Edward Theuns,  ottimo quarto Pozzato, che dopo la top ten alla Sanremo mostra una condizione positiva all’inizio di questa campagna del nord. Incerta fino alla fine questa gara che risultava altamente spettacolare visto il paesaggio da classica del nord, visto il maestoso attacco di Van Avermaet e l’incertezza fino all’ultimo metro.
Il giorno dopo si disputava sempre in terra belga la E3 Harelbeke, che ha mostrato agli appassionati uno spettacolo magnifico. Potremmo definirlo un podio da campioni del mondo quello a cui abbiamo assistito  all’Harelbeke, in quanto i vincitori dei due ultimi campionati del mondo, Sagan e Kwiatowski,  hanno occupato le prime posizioni del podio. I due si sono trovati in testa quando al traguardo mancavano 30 km quando Kwiatowski,  seguito dal solo Sagan,  ha deciso di provarci da lontano. L’attacco del polacco risultava alla fino decisivo, riuscendo a fare la differenza su di un gruppo agguerrito che non riusciva a riprendere ne lui ne Sagan; i due giungevano in volata, con Kwiatowski bravo a cogliere l’attimo giusto per infilare Sagan ed andare a vincere questa importante corsa del nord. A chiudere il podio Stannard, che era il secondo uomo Sky a podio.
Oggi si correva l’ultima gara di questa intensa settimana, la Gent Wevelgem, che vedeva protagonista sempre Peter Sagan, oggi si può dire che il campione del mondo ha spezzato una maledizione.
Sembrava la solita maledizione, quella che storicamente nel ciclismo vede il campione del mondo in carica non riuscire a trionfare con la maglia iridata indosso. Negli ultimi anni pochi quelli che erano riusciti a spezzarla, su tutti ciclisti come Bettini  e Kwiatowski. Negli ultimi mesi la maledizione sembrava aver colpito anche Sagan, che dopo una serie abbastanza lunga di piazzamenti eccellenti è invece riuscito oggi a spezzare la continuità di questi eventi andando a conquistare la Gent Wevelgem 2016.
La gara viveva di continui scatti e controscatti, con il gruppo notevolmente scremato, che nelle fase finali vedeva 4 uomini andare in avanscoperta con successo: Sagan, Vanmarcke, Cancellara e Kuznetsov. I quattro negli ultimissimi km avevano  una manciata di secondi sul gruppo in cui la Etixx-Quickstep tiravava all’impazzata nel tentativo di riprendere i fuggitivi; quando oramai il ricongiungimento sembrava cosa fatta i quattro davanti riuscivano  a resistere impostando la volata. Nella volata Sagan questa volta non si faceva anticipare e andava  a cogliere un successo in una classica del nord di alto prestigio, spezzando la famosa maledizione.
Il podio veniva completato da Vanmarcke, secondo, e dal russo Kuznetsov, solo quarto Cancellara.
di Yuri Casciato

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