Immatricolazioni auto: Italia in ripresa

http://www.autogaleria.hu -L’auto ha fatto bingo!!! In Italia, il primo trimestre 2015 si chiude con un vistoso + 15% di immatricolazioni, rispetto allo stesso periodo del 2014, con 428.464 auto vendute, rispetto alle 377.629 dello stesso periodo 2014.

Dati positivi analoghi si registrano anche in altri paesi europei come Francia, Inghilterra e Spagna dove però da più di un anno sono presenti forti incentivi pubblici per la rottamazione.

Nella Top Ten dei veicoli i primi cinque posti spettano a vetture del gruppo FCA (Fiat), che al primo posto piazza la Fiat Panda, che si conferma regina indiscussa con oltre 13.500 pezzi staccando quasi del doppio la Fiat 500L con 7.002 unità vendute, il terzo gradino appartiene alla celebre Lancia Ypsilon con le sue 5.387, seguono la Fiat 500 che sembra non conoscere crisi, e la Fiat Punto.

In classifica non mancano la Renault Clio, auto sempre più apprezzata in particolare dalle flotte (rent car, aziendali ecc) oltre che dai privati, e non può mancare la regina europea Volkswagen Golf, settima, con 11.506 vetture, mentre al nono posto si piazza la Opel Corsa con 3.391 unità che finisce di immatricolare gli ultimi esemplari unità del modello precedente e comincia a consegnare il nuovo modello.

Quest’anno sembra proprio essere l’anno dei SUV e dei crossover compatti, tanto che a marzo le loro immatricolazioni hanno fatto segnare un incremento del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, arrivando a poco più di 25.000 unità.

L’alimentazione preferita in Italia risulta essere quella a gasolio, ma non mancano gli apprezzamenti per vetture ibride e a Gpl.

Il mercato, seppur in ripresa vede ancora forte la presenza delle immatricolazioni da parte di noleggio e società, secondo gli esperti, è dovuto a due fattori: uno determinato dall’indotto dell’EXPO di Milano, l’altro dovuto al noleggio a lungo termine con i contratti passati dai classici 24 mesi agli attuali 47 mesi, consentendo una riduzione dei costi pagati dalle imprese.

di Giorgio Chiatti 

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