Il viaggio: meditiamo tra metafora e realtà

«Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati» «Dove andiamo?» «Non lo so, ma dobbiamo andare». (Jack Kerouac, On the Road, p. 17)

Per Omero, Sant’Agostino, Chaucer, Kerouac e tanti grandi pensatori nel corso della storia, la vita è un viaggio. Anche se non lasciamo mai la porta di casa, la nostra capacità unicamente umana di immaginare noi stessi da qualche altra parte significa che siamo tutti viaggiatori.

Il viaggio metaforico

Il viaggio rappresenta dunque una metafora della nostra vita: parte dall’esterno fino ad insinuarsi nel nostro oscuro universo interiore, dove albergano preziosi tesori che aspettano solo di essere esplorati e riscoperti.

Come ogni viaggio, anche quello metaforico è fatto di tappe, segue  orari e destinazioni, aspettative e ipotesi.

Pertanto, vanno definiti attentamente obiettivi e piani d’azione.

Una questione di identificazione 

Nella vita siamo prigionieri di una serie di concetti di identificazione, ovvero degli artefatti culturali che ci imbrigliano dentro dei cliché predefiniti, dai quali difficilmente ci liberiamo.

Questo sé è ​​ciò che siamo. Quindi potremmo pensare che siamo come gli altri ci vedono, o pensiamo di essere la persona o il volto che viviamo per gli altri. 

Quando sentiamo l’impulso di ribellarci e non riusciamo a farlo (a capire come passare dall’università al lavoro, a supportarci in un modo che non troviamo etico e significativo, ecc), non siamo più in grado di rispettare i tempi previsti ed entriamo nel panico.

Non siamo solo dei viaggiatori che hanno perso il treno. Il nostro stesso senso di sé finisce per dissolversi. 

Questo accade perché la parte inferiore della metafora della vita come un viaggio è stata esposta. 

La confusione non è una fermata del treno riconosciuta.

Grazie alla meditazione possiamo imparare ad intraprendere il nostro viaggio interiore in modo da tenere sempre a fuoco i nostri obiettivi, concentrandoci sulle destinazioni, invece di sentire il movimento del treno e i colori, i profumi, i rapporti di tutti gli esseri che cavalcavano con noi.

La mente non è un passeggero che cavalca il nostro cervello. È l’intero paesaggio di significato in cui viviamo. È incorporato non solo in un corpo e in una cultura, ma in un universo. Quindi, se un modo per capire le nostre vite è con la metafora, qual è la metafora che vogliamo vivere? Quale storia o poesia vogliamo scrivere con la nostra vita? E abbiamo bisogno di riscrivere la storia culturale per includere gli “anni sabbatici”, il tempo di “ritrovare se stessi” o il tempo di scendere dal treno e guidare un cammello sulla via della seta. 

Viaggio interiore esplorando l’ignoto e l’esterno: il ruolo della meditazione

Ogni cultura saggia sa che ci sono momenti importanti per uscire nel deserto o in montagna, o andare in ritirata e ascoltare.

Con la meditazione impariamo a tranquillizzare la mente, aprire il cuore e ascoltare profondamente i cicli della nostra vita.

Per affrontare il “viaggio” possiamo ricorrere sia alla meditazione statica (entrando dentro di noi), sia a quella dinamica (andiamo fuori cercando l’esterno).

Si acuiscono due esperienze diverse, ma altrettanto significative.

“In questo periodo ho attraversato una fase importante per quanto riguarda il pensiero. 

Secondo le mie ricerche esiste un pensiero informato (leggiamo, vediamo tv, ecc) che ci bombarda solo di dati, ma in realtà il pensiero che fa la differenza è il “Pensiero istruito”.

Questo pensiero, di gran lunga più evoluto, scaturisce dalla nostra personale elaborazione di ciò che percepiamo dall’esterno. È frutto dunque di un’attenta ricerca ed analisi interiore e per essere “istruito” dobbiamo farne tesoro portandolo come esperienza nella vita” (Carlo Lesma)..

Primo Passo 

Come più volte precisato nella nostra rubrica, il primo passo da fare è avere consapevolezza.

Questo fa la differenza, poiché ci aiuta a capire quali sono le nostre passioni, i talenti ecc.

Noi possiamo elaborare un pensiero informato ma se non lo concretizziamo nelle azioni quotidiane, resterà solo un pensiero.

Il viaggio reale

Se vogliamo intraprendere un viaggio, è utile fare cose differenti da quelle che siamo abituate a fare. 

Viaggiare vuol dire scoprire se stessi; si imparano idiomi, tradizioni, valori e si può scoprire realmente quale è il nostro potenziale che la parte più profonda della nostra anima sta cercando.

Quando viaggiamo amo siamo liberi dai pensieri inquinati.

A volte abbiamo pensieri pensanti che non ci fanno gestire la soluzione,  il viaggio ci aiuta a sviluppare nuove idee nuovi stimoli e a sbloccarci.

Può essere anche un viaggio in luoghi vicini. Certo che se si vive un’esperienza completamente opposta, in posti assai diversi da quelli in cui viviamo, saremo costretti a tirare fuori gli artigli e sfideremo realmente noi stessi.

Meditazione e viaggio

Una delle ultime tendenze e quella di coniugare viaggio e meditazione, e anche noi ci siamo cimentati in questa bellissima impresa.

Attraverso il viaggio e la meditazione abbiamo infatti l’opportunità di realizzare le nostre intenzioni, cercando di di mettere in atto tutto ciò che abbiamo fatto negli anni, scoprire il nostro potenziale e capire sempre di più noi stessi.

Audio di meditazione “Il sentiero della vita”

info: Talent Lab Adventure

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