Il significato di una delle festività più longeve e rappresentative per l’Italia: il 4 Novembre

In questi tempi dove il confronto politico appare estremamente aspro e anche la popolazione sembra essersi schierata su posizioni distanti ed intolleranti l’una verso l’altra, torna con il suo importante significato una delle festività più longeve del nostro Paese: il 4 novembre, celebrazione dell’Unità Nazionale e delle forze armate.

Correva l’anno 1919 (il prossimo anno ricorrerà il centenario!) quando fu deciso di commemorare la vittoria italiana nella Prima guerra mondiale. La data intende ricordare il giorno in cui nel 1918 venne siglato l’armistizio di Villa Giusti e la resa dell’Impero Austro-Ungarico.

Questo evento ne ha passate di trasformazioni nel tempo: nel 1921 fu la giornata in cui venne sepolto all’Altare della Patria di Piazza Venezia a Roma, il “Milite ignoto“.

Subito dopo, nel 1922, arriva il fascismo e la Marcia su Roma: la celebrazione divenne quindi “Anniversario della Vittoria” e tale rimase fino alla fine della Seconda guerra mondiale.

Nel 1949 il 4 Novembre tornò ad essere per tutti la festa dell’Unità Nazionale (fu infatti la Grande guerra a sancire l’ammissione di Trento e Trieste) e l’omaggio a tutte le forze armate.

Per quasi 30 anni, fino alla soppressione di alcune festività, voluta dal governo Andreotti nel 1976, questo giorno fu una festività nazionale a tutti gli effetti. Da allora ed ancora oggi divenne una delle tante “feste mobili” ed è ricordata nell’occasione della prima domenica di novembre.

Celebrazioni del 4 Novembre a Redipuglia (Friuli-Venezia Giulia)

L’omaggio delle più alte cariche dello Stato al Milite ignoto (Roma), la visita al sacrario di Redipuglia in Friuli-Venezia Giulia (contiene le spoglie di 100.000 soldati italiani) e a Vittorio Veneto (sede dell’ultima grande battaglia) sono i momenti formali più noti della festa, insieme all’esibizione spettacolare delle Frecce tricolori.

Particolare anche il cambio della guardia al Quirinale tra il reggimento dei corazzieri e la fanfara del IV reggimento dei carabinieri a cavallo.

Di solito completa i festeggiamenti l’apertura al pubblico delle caserme e la possibilità di visitare unità navali militari.

Questa è una di quelle giornate in cui le diverse fazioni ed opinioni degli Italiani, la conflittualità così esasperata dei nostri giorni e la lontananza dalle istituzioni, dovrebbero lasciare spazio al ricordo comune dei connazionali che difesero la Patria 100 anni fa ed omaggiare le nostre forze armate che con passione e sacrificio garantiscono il vivere civile nel nostro Paese.

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