Il presidente del Parco della Maddalena insofferente verso le colonie feline dell’isola

colonie-felineCaprera (OT)  – Emanuele Deiana coordinatore regionale dell’Enpa: “Giù le mani dai gatti”.

“Sono rimasto sbalordito dalle parole del presidente del Parco Nazionale della Maddalena, Giuseppe Bonanno, il quale, vorrebbe cacciare le colonie feline dall’isola di Caprera dove la loro presenza sarebbe causa di degrado, anche per il sito dedicato a Garibaldi”. Queste le parole di Emanuele Deiana, coordinatore Enpa per la regione Sardegna, che aggiunge:  “Al presidente del Parco vorrei ricordare che fu proprio Garibaldi, animalista convinto, a fondare più di 140 anni fa l’Ente Nazionale Protezione Animali. Dunque, non c’è modo peggiore di onorarne la memoria che intraprendere una crociata contro i gatti di Caprera. Del resto non vedo proprio come sia possibile cacciare le colonie che, è opportuno ricordarlo, sono tutelate dalla legge italiana.”

Sono numerose le colonie feline, presenti sul territorio sardo e su tutta Italia. Alcune sono anche riconosciute dalle Asl competenti per territorio, altre invece no, ma ciò non ne pregiudica la presenza, poiché una colonia felina è un gruppo di gatti che vivono in libertà e sono stanziali o frequentano abitualmente lo stesso luogo pubblico o privato. Per habitat di colonia felina invece si intende qualsiasi territorio o porzione di esso pubblico o privato, urbano e no, edificato e no nel quale viva stabilmente una colonia di gatti liberi, indipendentemente dal numero di soggetti che la compongono e dal fatto che sia o meno accudita dai cittadini. Il riconoscimento delle colonie feline servirebbe a determinare in maniera approssimativa i gatti presenti su ogni territorio, in modo da tutelarli e provvedere sia alla loro gestione attraverso il controllo delle nascite mediante la sterilizzazione, che alla cura dei mici che può essere affidata ai volontari presenti sul territorio. I gatti liberi e coloro che si riuniscono in colonie feline sono tutelati a livello nazionale in quanto non possono essere spostati dal loro habitat. Il gatto infatti è un animale territoriale e pertanto deve essere rispettata questa sua caratteristica etologica, tutelandolo nell’ambiente in cui ha deciso di vivere.

La Legge n. 281/91 – Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, all’art. 2 stabilisce, che: “E’ vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà.
I felini che vivono in libertà sono sterilizzati dall’autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo. Inoltre possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili.
Gli enti e le associazioni protezioniste possono, d’intesa con le unità sanitarie locali, avere in gestione le colonie feline, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza”.

Sono proprio i volontari dell’Enpa a curare e accudire i mici delle colonie di Caprera e garantiscono il massimo rispetto per il decoro dei luoghi. “Per tanto – ribadisce Deiana- l’allarme circa il presunto degrado dell’isola è del tutto infondato”.

Il coordinatore Enpa conclude sottolineando come il presidente del parco debba solo rispettare la normativa nazionale come ogni cittadino italiano.

di Giulia Labarbuta

foto: petpassion.tv

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