Il Pentagono stanzia 11 miliardi per le armi nucleari: Obama tradisce il Trattato di non proliferazione

obama2Il premio Nobel  Barak Obama, durante il discorso tenuto a Praga nel 2009, successivamente con il Nuclear Posture Review dell’apriile 2010 e in base agli accordi Start2 Usa-Russia,  firmati con il presidente russo Dmitry Medvedev, aveva assicurato che gli Stati Uniti avrebbero fatto uno sforzo per un mondo senza armi nucleari, rafforzando il Trattato di non-proliferazione.

Il trattato prevedeva infatti la riduzione a 1500 testate e 700 vettori (tra missili balistici e bombardieri pesanti) di entrambi gli arsenali impiantati nel corso della Guerra Fredda, considerata anacronistica.

A quattro anni di distanza, il Presidente pare tuttavia aver dimenticato le promesse fatte, anzi l’amministrazione statunitense si appresta a stanziare ben 11 miliardi di dollari per ammodernare le 200 bombe atomiche  B61 Mk12, risalenti agli anni ‘60“, presenti nelle basi Nato di Germania, Belgio, Olanda, Italia e Turchia, per convertirle in missili atomici “intelligenti”, da far sganciare ai caccia F35.

Tali bombe saranno in grado di penetrare nel terreno e distruggere i bunker dei centri di comando così da annientare  con un attacco a sorpresa il paese nemico.

Ebbene l’Italia viola pienamente il Trattato di non proliferazione: spieghiamone come e perchè.

In Italia ci sono 50 B61 nella base di Aviano in Friuli e circa 40 a Ghedi, vicino Brescia. Pare tuttavia che ci  siano altre bombe dislocate segretamente. A dire il vero,  non si conosce neppure il numero e la tipologia di armi nucleari presenti a bordo della Sesta flotta e altre navi da guerra che approdano nei nostri porti.

Questa segretezza è sancita dagli accordi segreti tra Europa e Stati Uniti, che i governi non hanno mai sottoposto ai relativi parlamenti.

Precisiamo chele regole dello schieramento delle armi nucleari in Italia sono stabilite dal principio della “doppia chiave”, che prevede che una parte di queste armi possa essere usata dalle forze armate italiane sotto comando Usa ed è per queste ragioni che i piloti italiani vengono addestrati all’uso delle armi nucleari nei poligoni dii Capo Frasca (Oristano) e Maniago II ( Pordenone).

Poiché tuttavia l’Italia fa parte con gli Stati Uniti del “Gruppo di pianificazione nucleare”, risulta assai chiaro che in tal modo contravviene al Trattato di non-proliferazione, tanto più che nel 1999 il premier D’Alema aveva sottoscritto un accordo sulla “pianificazione nucleare collettiva”. Della Nato in cui si stabiliva che “L’Alleanza conserverà forze nucleari adeguate in Europa.”

Grazie a una nuova sezione di coda, le bombe potranno essere guidate sull’obiettivo da un sofisticato sistema satellitare integrato da uno laser, di modo che potranno raggiungere distanze enormi ( oltre 80 km). Ma il dato allarmante è che hanno una potenza di 50 chilotoni ( la bomba sganciata su Hiroshima ne contava 12).

Dal Pentagono tuttavia arrivano delle rassicurazioni sul fatto che l’aggiunta delle alette non rappresenta “un significativo cambiamento, per cui non viola gli impegni del 2010”. L’esperto della Federazione degli scienziati nucleari Hans Kristensen sostiene tuttavia che“ Sarà un significativo aggiornamento della capacità nucleare degli Stati Uniti in Europa”.

Si prevedono nuovi anni di tensione?

di Simona Mazza

foto: politicaesocieta.blogosfere.it

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