Il benzene, bello e pericoloso

Il benzene è un idrocarburo aromatico di formula C6H6che si trova nel petrolio.

Mi è sempre piaciuta la molecola del benzene: è affascinante nella sua semplicità, perché pur essendo costituita da soli sei atomi di carbonio e sei atomi di idrogeno la sua forma esagonale e la sua perfetta simmetria gli conferiscono proprietà particolari che vengono sintetizzate nella parola “aromaticità”.

Viene rappresentato come un esagono, ad ogni vertice del quale si trova un atomo di carbonio con legato un atomo di idrogeno, e al centro del quale è inscritto un cerchio che rappresenta gli orbitali molecolari contenenti gli elettroni condivisi, configurazione che gli conferisce una grande stabilità.

Un’immagine semplice e forte, un design per un gioiello, un tavolino, uno specchio.

Chissà se, quando nel 1865 il chimico tedesco Friedrich August Kekulè von Stradonitz propose la formula di struttura del benzene, immaginava che 150 anni dopo sarebbero stati pubblicati ancora articoli di attualità su questa molecola?

E invece, il benzene è ancora oggi oggetto di studio, non solo per la sua struttura, ma perché si tratta di una molecola cancerogena, responsabile di malattie del sangue e della leucemia mieloide acuta, e, purtroppo, anche di un inquinante ubiquitario..

Secondo la normativa Europea è vietato l’uso di benzene e di sostanze e preparati contenenti benzene in concentrazione pari o superiore allo 0,1% della massa. Questo divieto che dovrebbe tutelarci e tranquillizzarci, non si applica però ai carburanti, nei quali, sempre secondo la legge, ve ne può essere dieci volte di più! E poiché una piccola quantità di carburante incombusta viene sempre emessa dai veicoli  insieme ai gas di scarico, l’aria delle città, soprattutto nelle zone trafficate, è contaminata dal benzene.

A peggiorare la situazione, c’è che il benzene si produce anche durante la combustione di sostanze organiche. E se pensate che questo avvenga solo in laboratorio, o nell’industria chimica, vi sbagliate di grosso.

Combustione di sostanze organiche significa fumare una sigaretta, bruciare la legna nel camino, bruciare un incenso nel salotto per profumare l’aria, accendere uno zampirone per scacciare le zanzare…

 

Il risultato è riassunto in uno studio appena pubblicato sulla rivista Toxics, dal titolo “Biomonitoring of Urinary Benzene Metabolite SPMA in the General Population in Central Italy” (Toxics 2018, 6(3), 37; https://doi.org/10.3390/toxics6030037). I ricercatori hanno misurato la concentrazione del metabolita del benzene detto SPMA (acido S-fenil-mercapturico)  nelle urine di circa 1000 persone e i risultati mostrano che in Italia, i fumatori respirano fino a sette volte la concentrazione di benzene respirata dai non fumatori, ma che anche i non fumatori possono essere esposti a concentrazioni di benzene elevate a causa di abitudini personali, che con una adeguata informazione potrebbero essere ridotte, a tutela della salute.

Come possiamo difenderci allora?

Se la normativa sul benzene nei prodotti commerciali si applicasse ai carburanti, la benzina costerebbe come un profumo francese!

Potremmo comprare tutti auto a metano o elettriche, rischiando di restare fermi a metà perché non ci sono abbastanza distributori o colonnine per la ricarica… ma questa è un’altra storia, e la racconteremo un’altra volta.

Intanto però possiamo sicuramente smettere di fumare e invitare a smettere quelli che ci stanno intorno; dobbiamo arieggiare le nostre case ogni volta che accendiamo il camino o la stufa a legna, uno zampirone o un bastoncino di incenso.

E per onorare la memoria di Kekulè, mi sono comprata un paio di orecchini a forma di benzene, assolutamente innocui!

*Biochimico, direttore del  Laboratorio Rischio Agenti Chimici dell’INAIL 

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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