I più grandi flop nei videogames

Virtual Boy JapAlcune recenti statistiche relative alla realizzazione dei profitti nel campo videoludico, stimano che solo il 10% dei titoli usciti genera il 90% degli incassi. Esattamente come accade nella vita reale, dove un piccolo manipolo di oligarchi detiene la maggior parte della ricchezza mondiale, crediamo di poter applicare questo concetto e proporzione anche agli hardware domestici.

Conosciamo solo qualche decina di console prodotte dai “big” – Nintendo, Sony, Sega e Microsoft – ma in realtà si sono affacciati sul mercato, negli ultimi trent’anni, centinaia di prodotti più o meno validi.

flop dimentic 3La maggior parte di essi è finita presto nel dimenticatoio a causa di scarso supporto da parte del produttore, specifiche tecniche arretrate oppure, al contrario, idee troppo avanti per il loro tempo e prezzi fuori dalla portata del grande pubblico. Insomma, qualsiasi sia la ragione del flop, nel mondo dei videogiochi ci sono decine e decine di storie da raccontare a riguardo.

Gli anni ’90 hanno rappresentato uno dei periodi decisamente più prolifici sia in positivo che dal punto di vista degli insuccessi: mentre facevano capolino sugli scaffali alcune tra le console più memorabili della storia, uscivano di scena decine e decine di altre macchine dal destino infausto.

apple-pippin-games-console-cannot-play-gamesIl mercato, in fortissima espansione, faceva intendere di poter regalare spazio e visibilità veramente a chiunque avesse un buon progetto alle spalle. Solo successivamente tante case di produzione capirono che non sarebbe bastata solo un’ottima idea o un progetto interessante, ma i fattori in ballo per riuscire a sfondare nelle vendite sarebbero stati molteplici. Unendo un grande supporto, la presenza di esclusive di peso, hardware al passo col tempo e prezzo giusto si doveva necessariamente fare i conti con una variabile impazzita: il fato! Esattamente quello che hanno avuto avverso console come Apple Pippin, il NEO GEO CD, l’Atari Lynx o il Nintendo Virtual Boy. Nei tempi moderni poi, come non citare PS VITA e la (bellissima) Wii U? Ai posteri…

di Claudio Camboni

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