I dolori del giovane Matteo

11sett.Stati-UnitiE’ una fredda notte invernale dell’anno 1982 ed in un piccolo paese alle porte di Firenze, il silenzio della notte è rotto dalle urla spaventate di un bambino di 7 anni.

Sono passate da poco le 3 del mattino ed il piccolo Matteo si sveglia di soprassalto, spaventato ed ansimante.

“Mamma, papà” inizia ad urlare spaventato.

I genitori si svegliano e subito intuiscono che, con molta probabilità, il figlio ha avuto a che fare con qualche brutto sogno.

Eppure Matteo vive una vita tranquilla, in campagna, circondato da una famiglia serena ed unita.

Nessun apparente motivo di preoccupazione neanche a scuola, dove vive un rapporto normalissimo sia con i suoi compagni che con la maestra.

Ma, si sa, queste sono cose normali, che accadono anche senza un apparente motivo.

“Vado io, tu resta a letto” dice mamma Laura al marito prima di entrare nella stanza del figlio.

“Cosa c’è? Un brutto sogno?”

“Sì mamma. Un vero e proprio incubo” replica il piccolo Matteo (foto sotto, © Chi) .

“Ma di qualsiasi cosa si sia trattato, sai che non c’è niente di vero nei sogni, no?!?” cerca di rincuorarlo mamma Laura.matteo-renzi-140206173759_big

“Sì lo so, ma ho sognato cose talmente assurde che non riesco proprio a tranquillizzarmi”.

“Dai che è tardi e domani c’è la scuola”, cerca di tagliare corto la mamma cercando di tornare nella sua camera da letto.

“Noooo mammaaaaa” inizia ad agitarsi Matteo al punto di svegliare anche la sorella poco più grande di lui.

“Va bene, resto un po’ qui”, si muove a compassione la mamma, “ma tu raccontami che sogno hai fatto”.

“Non saprei da dove cominciare”.

“Addirittura?!?”

“Sì; eravamo nel 21° secolo, tra circa 25-30 anni e c’erano uomini cattivi, di un’altra religione, veri e propri fanatici che, pur di fare accettare la loro religione ed il loro stile di vita non esitavano a farsi saltare in aria imbottiti di esplosivo, per uccidere migliaia di persone appartenenti ad altri <<credo>>.

E ancora; dirottavano aerei di linea per colpire i cuori di città come New York, schiantandosi sulle Torri Gemelle, facendole crollare e uccidendo ancora.”

“Ma amore che sogni fai?” si interroga a voce alta la mamma.

“Mamma, non hai ancora sentito nulla …

Pensa che gli stessi fanatici, appartenenti a simili gruppi integralisti, completamente vestiti di nero dalla testa ai piedi, rapivano persone di paesi che si opponevano al loro modo di fare, li minacciavano di morte in diretta video se quel determinato paese non avesse ritirato il suo intervento militare contro di loro.

Questo puntualmente non avveniva e, sempre in diretta video, questi poveri personaggi venivano barbaramente uccisi, decapitati da un boia senza scrupoli …

Il tutto al fine di sottomettere il mondo intero alle loro regole integraliste di vita …

Poi il sogno mi portava in un’altra parte del mondo; in Africa, dove ancora si moriva di fame, di sete, di stenti in generale.

Ma quello era il minimo.

Corruzione e sete di potere facevano sì che moltissimi stati Africani fossero flagellati da guerre interne che offrivano solo morte e gravi menomazioni.

E, come se non bastasse, scoppiava in quasi tutto il continente nero, una gravissima epidemia di una nuova malattia chiamata Ebola, che portava alla morte dopo un’agonia di qualche settimana non senza dolori lancinanti, febbre alta, emorragie interne ed esterne.

Pensa che in paesi come la Sierra Leone, dicevano i TG, si contavano per questo virus fino a 120 morti al giorno.

Ed il virus non era circoscritto solo a quel continente, mamma”.

“Perché?”

“Perché questi poveri Africani, pur di scappare da povertà, fame e carestie, cercavano ogni mezzo, anche quelli meno leciti, per emigrare verso mete più industrializzate alla ricerca di un’esistenza migliore.

Stati Uniti, per esempio, dove chi era infetto, finiva per trasmettere il virus e flagellare altre popolazioni.”

La mamma a questo punto interrompe il suo bambino cercando un appiglio di tranquillità.

“E il tuo sogno non ti ha portato anche qui da noi, in Italia?   

Qui sicuramente non c’era nulla che potesse preoccuparti, vero Matteo?!?”

carretta galleggiante“Mamma …

Tanto per cominciare quegli Africani che cercavano di scappare, pagavano cifre assurde per essere stipati in vere e proprie carrette galleggianti. Imbarcazioni di fortuna con le quali tentavano di attraversare il mediterraneo, uno sopra l’altro e dove, il più delle volte trovavano la morte per freddo, disidratazione, asfissia, annegamento.

Poco importava agli scafisti criminali se lì in mezzo ci fossero donne, bambini o addirittura donne incinte.

Morivano ad ogni viaggio e ad ogni viaggio ne morivano in tanti. Troppi.

Cercavano di raggiungere l’Europa.

Malta era il primo lembo di terra, ma li rifiutava sempre.

Così invadevano Lampedusa, la Sicilia, l’Italia.

Tanti morivano, tanti arrivavano.

Quelli che arrivavano venivano rinchiusi in centri per l’accoglienza che, di accoglienza, avevano davvero poco o niente.

Dopo un po’ scappavano e molti, in mancanza di altro, cominciavano a delinquere.

Con loro arrivava anche la famosa Ebola.

Insomma, una catastrofe.

Nessuno però faceva nulla per contrastare questo fenomeno.

Non l’Europa … non l’Italia”.

La mamma a questo punto ci riprova.

“Amore un sogno brutto davvero, ma adesso che è finito rimettiamoci a dormire. Sono le 4 ormai”.

“E chi ti dice che è finito?

Mamma, in Italia non funzionava niente.

Mi sono ritrovato in una scuola. Sembrava simile alla mia.

Qui c’erano maestre che, però, picchiavano i bambini, li legavano, li umiliavano.

Poi in alcune parrocchie per il catechismo, ho visto Sacerdoti e in alcuni casi Vescovi e Cardinali molestare bambini, toccarli, violentarli, lasciando nei miei piccoli amici traumi per tutta la vita.

Alcuni venivano smascherati.

C’era un Papa buono che li perseguiva, li scomunicava ed alcuni li faceva arrestare.

Però la maggior parte riusciva a farla franca.

Ma questo era un fenomeno diffuso che capitava spesso anche tra la gente comune.

Bimbi violentati, a volte addirittura uccisi e spesso, addirittura dai componenti degli stessi nuclei familiari.

Per le strade, poi, la violenza era all’ordine del giorno.

Zingari che rubavano incontrastati, baby gang che rapinavano e massacravano di botte loro coetanei e non solo …

E ancora; organizzazioni criminali di alto livello, per esempio la mafia che, dopo aver ucciso e annientato chi per questo paese aveva fatto tanto, intavolava vere e proprie trattative con lo stato.

Una tristezza, mamma: una vera e propria desolazione.

Il mio paese completamente allo sbando e neanche la famiglia era più al sicuro”.

“Che vuoi dire, Matteo?” replica allarmata mamma Laura.

“Che venivano legalizzate unioni tra 2 uomini o tra 2 donne e che veniva loro permesso di crescere un bambino come loro figlio.

Ma con quali valori e princìpi sarebbe cresciuto quel bambino, mamma?”

“Hai ragione Matteo, hai proprio ragione …”

“E poi: strade sporche, tassazione alle stelle, aziende che chiudevano perché impossibilitate a sopravvivere da un sistema estorsivo imposto dai nostri politici, centinaia di negozi chiusi alla ricerca di nuovi acquirenti o nuovi affittuari, tassi di disoccupazione alle stelle, licenziamenti all’ordine del giorno, ammortizzatori sociali inesistenti o senza disponibilità di liquidità per pagarli, tutela del posto di lavoro sempre più inesistente, tasse impossibili sulle successioni e perfino sugli immobili …”

“Cioè?” domanda la mamma sempre più incuriosita.

“Tasse e tasse, mamma; tante e diverse.

Una giungla per confondere il contribuente e per colpirlo al meglio.

I politici si facevano belli in vista delle elezioni promettendo di togliere una tassa chiamata IMU per lo meno sulla prima casa, ma poi arrivava la TASI che era forse anche peggio della precedente.

E poi la TARI (queste 2 prendevano il posto di TARSU e TARES), la TUC e chi più ne ha, più ne metta.

Ti rendi conto mamma?”

“Sì amore mio; sembra un girone Dantesco.

Ma sono certa che la classe politica si adoperasse per far tornare a splendere l’Italia e combattere quanto di brutto nel sogno tu hai visto, vero?!?”

“Non credere mamma.

Nel sogno c’era un ex Presidente del Consiglio condannato in Cassazione che aveva più benefici di un comune uomo libero”.

“E tutti gli altri?”

“Avevano troppo da fare”.

“In che senso?”

“C’era da promuovere un’interrogazione parlamentare perché una squadra di calcio aveva subìto, la domenica precedente, qualche torto arbitrale di troppo … renziquirinale_0

Ma io ho capito una cosa, mamma.

Da grande voglio fare il politico e, se riuscirò, vedrai come saranno lontane le minacce di questo sogno.

Voglio essere Sindaco di Firenze. E poi Presidente del Consiglio.

Ci penso io, mamma”.

“Hai ragione Matteo, ma adesso basta.

Tra poche ore bisogna alzarsi.

Ora chiudi gli occhi e dormi.

E vedrai che quando ti sveglierai, sarà … tutto uguale …”   

di Riccardo Fiori 

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.