I deserti africani centrale solare d’Europa

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Entro il 2050 i deserti saranno una fonte inesauribile di energia pulita. Ne sono ben consapevoli Algeria, Egitto, Giordania, Libia, Marocco e Tunisia, che hanno già dichiarato la loro partecipazione al progetto Desertec.

Nato dalla cooperazione tra Europa, Middle-East e North Africa (EU-MENA), Desertec consiste nello sviluppo di una rete di centrali elettriche e infrastrutture per la trasmissione e distribuzione in Europa dell’energia solare termodinamica prodotta nei deserti del Sahara e del Medio Oriente e di quella eolica generata sulle coste atlantiche. E’ stato proposto dalla Desertec Foundation, che insieme ad un gruppo di imprese europee si sta occupando del finanziamento e dell’attuazione. Ne fa parte anche l’italiana Enel Green Power.

L’Italia sarà anche la porta d’accesso attraverso cui l’energia, che giungerà dal deserto africano grazie ad un cavo sottomarino, verrà diramata in tutta l’Europa.
I vantaggi sono molteplici. Il primo e più evidente è lo sganciamento dalla dipendenza dal gas siberiano che solo poche settimane or sono ha fatto rimanere al freddo diverse aziende in tutto il territorio italiano.

Si avrebbe una riduzione delle emissioni europee di CO2 stimata addirittura al 70% entro la metà del secolo. Il deserto, fonte inesauribile di energia solare “ad alta concentrazione”, rappresenta una valida alternativa al nucleare.

I paesi dell’Europa centrale che attualmente esportano energie prodotte da fonti rinnovabili verso il Sud Europa, come la Germania, ne avranno di più a disposizione per sé. Con il risultato di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e incentivare gli investimenti nel rinnovabile.

Per non parlare dei paesi in via di sviluppo dell’Africa, che trarrebbero beneficio sia dalla produzione di energia “verde” a basso costo per uso interno, sia  dalla vendita ai vicini europei. La parte di energia che tratterranno per sé alimenterà in gran parte gli impianti di dissalazione dell’acqua, contribuendo quindi anche a colmare il fabbisogno idrico delle popolazioni locali.

Gli studi svolti dal Centro tedesco di Ricerca Aerospaziale (DLR) sulla base di dati satellitari hanno dimostrato che centrali a energia solare termodinamica, disposte oggi su meno dello 0.3% della superficie dei deserti dell’area MENA (Middle-East and North Africa), sarebbero in grado di generare elettricità e acqua potabile sufficienti a coprire la domanda attuale dei paesi EU-MENA e addirittura gli incrementi di domanda previsto per i prossimi anni. In altre parole, l’energia solare prodotta in un solo giorno dal deserto del Sahara è sufficiente a soddisfare una fetta consistente del fabbisogno europeo.

Eleonora Alice Fornara

foto: desertec.org

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